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Nelle prossime ore, Istanbul ospiterà un nuovo round di colloqui tra una delegazione di Kyiv e una di Mosca. L’annuncio è arrivato nella tarda serata del 21 luglio dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha reso noto su X la proposta avanzata da Rustem Umerov (ex ministro della Difesa e oggi a capo del Consiglio di Sicurezza Nazionale) di tenere un nuovo incontro in Turchia con la controparte russa.

“Le delegazioni ucraina e russa dovrebbero discutere il prossimo round di scambi di prigionieri, questioni umanitarie e protezione delle infrastrutture civili. Alcuni media hanno riportato che le delegazioni potrebbero anche discutere la preparazione dell’incontro tra Zelenskyy e Putin, ma è bene non aspettarsi risultati in merito” commenta per Formiche.net Leo Litra, visiting fellow dello European Security programme dell’European Council of Foreign Relations.

Un portavoce del governo turco ha confermato che il nuovo round si terrà nella stessa sede delle precedenti tornate di metà maggio e inizio giugno, entrambe terminate senza risultati tangibili. A guidare la delegazione ucraina sarà nuovamente Umerov, mentre non ci sono certezze per quel che riguarda il versante russo, con una discrepanza nelle informazioni fornite dai media russi e nessuna conferma ufficiale fornita dal Cremlino.

La distanza tra le due posizioni resta abissale. Kyiv chiede un cessate il fuoco immediato, garanzie di sicurezza e il diritto di entrare liberamente in Ue e Nato. Mosca, al contrario, pretende la smilitarizzazione dell’Ucraina, il ritiro delle truppe ucraine dai quattro oblast parzialmente occupati (che intende annettere insieme alla Crimea) e la fine del sostegno militare occidentale. Secondo il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov non c’è da aspettarsi “miracoli”, vista la “contrapposizione diametrale” tra le due diplomazie.

“Non ci si deve aspettare alcun risultato significativo dal prossimo ciclo di negoziati. Putin sta intensificando la sua offensiva in Ucraina e non è interessato a un vero processo di pace. La partecipazione della Russia ha solo lo scopo di mostrare al resto del mondo che ‘è impegnata nel processo di pace’, ma questo impegno non è molto convincente” denota Litra.

Nemmeno il presidente statunitense Donald Trump sembra più disposto a tollerare l’intransigenza russa. Dopo mesi di atteggiamento morbido verso Mosca, la Casa Bianca ha minacciato sanzioni severe se entro fine agosto non emergeranno progressi significativi sul fronte della pace, mostrandosi al contempo molto più supportiva dei partner ucraini.

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