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«Se un uomo con un solo concetto – possibilmente brutto, sporco e cattivo – incontra un uomo con dieci concetti – sicuramente nobili, sofisticati ed eleganti – l’uomo con dieci concetti è un uomo morto». Questa breve massima spiegherebbe le ragioni della vittoria di Donald Trump alle urne.

Ne è convinto Francesco Bogliari, editore, giornalista e autore del libro I segreti del successo secondo Donald J. Trump (edito nel 2014 da Rizzoli e in ristampa dopo l’esito elettorale americano).

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LINGUAGGIO SEMPLICE, POCHI E PRIMITIVI CONCETTI

«Trump ha una visione della vita molto semplice e forse proprio per questo vincente. Il suo linguaggio è semplice, diretto, banale e punta dritto alla pancia degli elettori», spiega Bogliari. «Dal momento che la democrazia funziona con il meccanismo 1=1, cioè il voto del docente di letteratura o di astrofisica di Yale vale quello dell’operaio metalmeccanico di Detroit o di un qualunque analfabeta del Nebraska – continua –, il potere si conquista facendo leva su pochi concetti, possibilmente primitivi, espressi con la massima semplificazione».

UNA VITTORIA CHE CI SI POTEVA ASPETTARE

La ricetta del successo messa in pratica ad arte dal tycoon non è certamente nuova nel panorama politico: «Lo ha fatto Berlusconi, lo sta facendo Trump, lo fanno tutti gli altri leader populisti che sono adorati dal proprio “popolo” – specifica Bogliari –. E siccome gli ignoranti o i non troppo colti sono infinitamente più numerosi degli intellettuali che frequentano solo i propri simili nei salotti per colti-intelligenti-benestanti (e pensano che quei salotti coincidano con il mondo), la vittoria di Trump non dovrebbe sorprendere più di tanto», dice l’editore in proprio con i marchi Mind, Metamorfosi e Ink.

TRUMP: L’EMBLEMA DEL “NON ARRENDERSI MAI”

«Imprenditore di successo, credibile alla gente anche perché ha affrontato momenti economicamente e finanziariamente difficili che ha superato risollevandosi quando gli avversari lo davano già per morto», Trump per Bogliani è l’emblema del “non arrendersi mai”. «Per questo è così popolare – spiega il giornalista ed editore – testimone vivente della filosofia del “pensiero positivo” applicata col massimo pragmatismo a tutti gli aspetti e momenti della vita». «Il suo successo negli affari e nella vita personale – continua – lo rende attendibile anche quando afferma cose apparentemente scontate e che in bocca ad altri sembrerebbero banali».

LE DIECI REGOLE D’ORO PER IL SUCCESSO SECONDO TRUMP

Ma quali sono le dieci regole d’oro per il successo secondo Trump? Bogliari, nel suo libro, le elenca didascalicamente: “Non arrenderti mai!“, “Mettici passione!“, “Sii focalizzato!”, “Mantieni il tuo slancio!”, “Vedi te stesso come vincente!”, “Sii tenace!”, “Sii fortunato!”, “Credi in te stesso!”, “Chiediti: cosa sto facendo finta di non vedere?”, “Guarda la soluzione, non il problema”.

«Certo, si tratta di concetti molto banali. Ma Trump è profondamente convinto che tutti possano con un giusto approccio mentale affrontare qualsiasi problematica e risolverla al meglio», spiega Bogliani.

LA VERA SFIDA DEL TYCOON: NON DELUDERE IL SUO ELETTORATO

E se problemi, lui, dovrà affrontarne molti dopo l’insediamento alla Casa Bianca – tra terremoti nella politica interna, scossoni sul piano economico e una politica estera tutta da riscrivere -, la vera scommessa per il tycoon sarà «non deludere gli elettori che si riconoscono nei suoi seppur discutibili valori e ammirano il suoi carisma».

UN ELETTORATO SOCIAL COMPATTO E AGGUERITO

Un elettorato che, al contrario di quanto sbandierato da sondaggi e giornali americani è stato compatto e agguerrito come poche volte.

Ciò, spiega Bogliani, lo si evince ad esempio, «da un’analisi condotta da un’agenzia di social marketing di Copenaghen, Influencer Marketing Hub, che ha messo in comparazione diretta l’influenza che i due rivali, Clinton e Trump, hanno esercitato sui social network».

I numeri – in aggiornamento in tempo reale ancora adesso – parlano chiaro: Trump è in testa da giorni con più di 13 milioni di followers e quasi 34 mila tweet su Twitter, oltre 12 milioni di Like su Facebook e oltre 3 milioni di followers su Instagram.

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«Il dato interessante – spiega – è stato il flusso continuo di commenti da parte di elettori pro-Trump che, anche solo scrivendo “Red”, hanno offerto il proprio supporto al candidato repubblicano». «Un vero e proprio “branco”, rispetto ai timidi internauti democratici, che ha dominato la discussione relativa ai risultati social con ben il 90% dei commenti». Il “never give up”, a quanto pare, ha funzionato ancora una volta.

Donald Trump

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