Skip to main content

Ma davvero è inevitabile oggi per i leader politici una deriva “coatta” e da celebrity mediatica? Sicuri che sia opportuno, alla lunga, sforzarsi di essere “come” gli altri? O forse non vale la pena tentare di essere (e apparire) diversi per conquistare gravitas? Se sei “come” gli altri, qual è la differenza con un supercafone del Grande Fratello Vip? Quelli sono anche più tatuati e più muscolosi…

Premessa doverosa. Questa riflessione domenicale trae spunto dalle immagini renziane alla Casa Bianca (con l’ormai imbarazzante “Renzish”, la mimica da italiano in gita, i vip veri o presunti esibiti come trofei di caccia, eccetera), ma avrebbe tranquillamente potuto basarsi su performance di tenore analogo: per citare esempi diversissimi fra loro, la bandana berlusconiana o il Di Battista in moto (tutte cose molto efficaci, secondo la valutazione degli “esperti”).

Intendiamoci bene: so perfettamente che c’è una deriva mediatica irrefrenabile. Qualcuno, in Inghilterra, ha coniato la formula della “X-factorizzazione” della politica, ed è assolutamente vero: siamo dentro un talent-show, e molti elettori sono portati a concedere il loro “mi piace”, come su Facebook, per la percezione di un istante, magari verso il candidato con cui berrebbero volentieri una birra, a prescindere da considerazioni più di fondo e da troppo sofisticati calcoli sulle conseguenze di quel “like”.

Inutile piangere: questa è la situazione. Eppure, c’è modo e modo di affrontarla e si deve trovare una misura tra il necessario processo di “umanizzazione” del leader e una deriva “coatta” da celebrity mediatica. Est modus in rebus: o almeno questo “modus” andrebbe cercato.

Se invece il cedimento è totale, se l’unico obiettivo diventa apparire (e alla lunga essere!) “come” gli altri, qual è la differenza con un supercafone da Grande Fratello Vip? Nessuna, temo: se non che il supercafone sarà anche più muscoloso e più tatuato, quindi ancora “migliore”, agli occhi di un certo pubblico.

Scherzi a parte, forse è il caso (non per moralismo!) di far riguadagnare alle leadership politiche una “diversità” anche estetica, presupposto – a me pare – per giustificare la diversità dei compiti a cui si dovrebbe essere chiamati. Lo dico in termini astratti: se devi decidere su una delicata vicenda economica, o se devi gestire una guerra, non puoi limitarti a fare la “faccia di circostanza” in quel momento, salvo agire da giullare per il resto del tempo. O hai costruito (prima, durante e dopo) una “gravitas” che legittimi la tua posizione, oppure sarà materialmente impossibile prendere decisioni difficili, o anche solo prendere decisioni con un minimo di credibilità.

A meno che non ci si accontenti di questo: tecnocrazie e burocrati come gestori dello status quo, in una logica da “pilota automatico”, e ceto politico come un cast di intrattenitori (di livello che ciascuno può giudicare).

Certo, siamo su un terreno dove rilevano le caratteristiche e la sensibilità di ogni persona, ma anche i “formati” contano, anche i “contesti” in cui la comunicazione avviene hanno un loro indiscutibile rilievo. Il presidente americano, chiunque lui (o lei) sia, parla 99 volte su 100 dalla Casa Bianca, con podio e simbolo della presidenza: poi, una tantum, può capitare che vada in uno show televisivo oppure che si conceda in una versione più pop, ma si tratta – appunto – di un’eccezione. Se invece – come accade qui da noi – un leader politico sta tutte le sere sulle stesse seggioline televisive dove, appena lui si alza, siedono figuranti di ogni tipo, diviene automaticamente “omologabile” – anzi omologato – a quei figuranti, e figurante lui stesso, intercambiabile con gli altri.

Lettura passatista, la mia? Può darsi. O forse no: il futuro riserva al nostro Occidente momenti difficili e cupi. Serviranno o servirebbero guide autorevoli. Dubito che, proseguendo con questa cornice mediatica, si stia lavorando per averne.

Matteo Renzi

Matteo Renzi, le leadership e i rischi del Grande Fratello Vip

Ma davvero è inevitabile oggi per i leader politici una deriva "coatta" e da celebrity mediatica? Sicuri che sia opportuno, alla lunga, sforzarsi di essere "come" gli altri? O forse non vale la pena tentare di essere (e apparire) diversi per conquistare gravitas? Se sei "come" gli altri, qual è la differenza con un supercafone del Grande Fratello Vip? Quelli…

savona

Cosa penso del rapporto Stato-Ue nella nuova Costituzione

Il dibattito sui contenuti della riforma costituzionale che verrà votata il prossimo 4 dicembre verte soprattutto sulla legge elettorale, alla quale si obietta che potrebbe imprimere una deriva antidemocratica al Paese. Invero queste preoccupazioni hanno ben altre radici nel dettato approvato dalle due Camere che viene sottoposto a referendum. Esso infatti investe i modi di esercizio della sovranità popolare, rendendo…

Israele ha chiesto aiuto al Vaticano per la risoluzione Unesco su Gerusalemme

Israele chiede aiuto al Vaticano contro l'Unesco: tutta colpa di un voto dell'agenzia culturale Onu che nega un legame culturale ebraico alla Città vecchia di Gerusalemme. Da qui l'ira di Tel Aviv, a cui si sono aggiunti anche gli Stati Uniti d'America e gruppi ebraici. È per questo che, scrive il quotidiano online Arutz Sheva, Tel Aviv ha chiesto alla…

Ecco come la Russia vuole finlandizzare l'area baltica della Nato

La reazione strategica della Nato all'annessione dell’Ucraina da parte della Federazione russa, nel marzo 2014, si è oggi incentrata sulla difesa avanzata dei Paesi baltici, che sono sempre più importanti nella pianificazione geostrategica occidentale, e che controllano dall’Europa la zona artica, il punto in cui Mosca può più facilmente colpire gli Usa. L’Alleanza ritiene, evidentemente, che i Paesi baltici possano essere…

La riforma costituzionale e i pericoli per la finanza pubblica

di Flavio Felice e Fabio G. Angelini (articolo pubblicato su http://www.logos-rivista.it) La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate…

Tutti i dettagli sugli attacchi hacker che hanno colpito l'America

Nella mattinata di venerdì 21 ottobre le piattaforme internet che gestiscono sulla costa orientale degli Stati Uniti anche siti popolari come Twitter, Spotify, Reddit, PayPal, eBay, Amazon, SoundHound, Netflix e Yelp (e la Cnn e il Financial Times) sono state attaccate da hacker e messe fuori servizio. L'azione ha colpito Dyn, il provider di servizi DNS, acronimo di Domain Name System,…

I numeri delle slide di Renzi non corrispondono alla Legge di bilancio

Gli eccessi di comunicazione, come spesso accade, producono dei mostri. È una vecchia regola giornalistica che i politici, tutti presi in una frenetica attività compulsiva, spesso dimenticano. E fanno male. Anzi: si fanno del male. Ma ciò che è capitato a Matteo Renzi va oltre l’umana comprensione. L’errore nasce da una sottovalutazione dell’avversario. Non tanto dei membri del Parlamento in…

Ecco come Carlo Calenda ha sbertucciato Michele Emiliano sul gasdotto Tap

Critiche nette al governatore Pd della Puglia, Michele Emiliano, per le posizioni di fatto contrarie al gasdotto Tap e replica secca ai rilievi del segretario della Cgil, Susanna Camusso, sulla Legge di bilancio. E’ stato un Carlo Calenda scoppiettante e senza fronzoli quello che è intervenuto a Capri all’annuale convegno dei Giovani di Confindustria presieduti da Marco Gay. CHE COSA…

Ecco un altro effetto (indesiderato?) della Legge Madia

Pochi, tra i non addetti ai lavori, se lo ricorderanno. L'art.6 del decreto legge di riforma della P.A.-dl 90/2014, in vigore dal 25/06/14- conteneva il divieto di conferire incarichi dirigenziali, direttivi, di studio e di consulenza ai PENSIONATI. Una regola applicata, inizialmente con molte eccezioni. Esclusi - ad esempio - gli incarichi in enti con età pensionabile piu' elevata, i…

fake news

Perché l’Europa sotto assedio ha bisogno di una nuova visione strategica

Di Sergio Germani

Il quadro di minacce che oggi insidiano la sicurezza interna ed esterna dell’Europa ha raggiunto un livello di pericolosità senza precedenti dalla fine della Guerra Fredda. Per fronteggiarle adeguatamente saranno necessari un profondo cambiamento di cultura e mentalità da parte delle élites politiche e della società civile in Europa, nonché un ripensamento delle politiche nazionali e dell’UE in molteplici settori,…

×

Iscriviti alla newsletter