Skip to main content

Un durissimo scontro si sta consumando all’interno delle mura vaticane e a pagarne dazio rischia di essere un porporato di primo piano come George Pell. Il cardinale australiano, Prefetto per la Segreteria dell’Economia della Santa Sede, è ormai prossimo alla pensione (scatterà l’8 giugno al compimento dei 75 anni), ma non è detto che non sia lui stesso a decidere di farsi da parte prima del previsto, secondo alcuni osservatori – visti le manovre registrate negli ultimi tempi.

QUEL CONTRATTO DISDETTO CON LA PWC

E’ la revisione e certificazione esterna dei bilanci vaticani ad aver creato più di un grattacapo al cardinale Pell, superministro dell’Economia del Papa. L’ultimo casus belli riguarda infatti il contratto di 3 anni e da 3 milioni di dollari con la PricewaterhouseCooper (PwC), una società di revisione alla quale – con tanto di annuncio fatto nel dicembre scorso – era stato affidato il controllo dei bilanci di ben 120 enti della Santa Sede. Peccato però che, come spiegato qualche giorno fa da Formiche.net, “con due lettere inviate dalla Segreteria di Stato, firmate rispettivamente dal cardinale Pietro Parolin e dal Sostituto mons. Angelo Becciu, la Segreteria per l’Economia è stata informata che la revisione esterna dei bilanci della Santa Sede e della Città del Vaticano, affidata alla società PricewaterhouseCoopers, è stata sospesa”. Insomma – secondo le ricostruzioni più attendibili – il cardinale Pell è stato di fatto esautorato e smentito pubblicamente, e ha cercato di reagire dicendosi “sorpreso” per la lettera di sospensiva ricevuta. Dice una fonte al corrente del dossier e che chiede di restare anonima: “C’è ancora un tabù: è la trasparenza. Si dichiara che la si vuole, ma lo si dichiara dal 2010, e quando si attuano le vere riforme applicative, queste sono rifiutate e le persone che le hanno realizzate vengono licenziate. Il destino di PwC è lo stesso che toccò nel 2011 a Deloitte, che avendo fatto probabilmente le medesime considerazioni di PwC, si vide chiudere il contratto con motivazioni confondenti”.

COSA DICE LA STAMPA ESTERA

Sono stati i media stranieri, e in particolare quelli anglosassoni, ad aver cavalcato questa notizia dandone conto con dovizia di particolari. Dal Financial Times al National Catholic Register fino a Crux, si sono invece tutti interessati della vicenda. L’eccezione nella stampa italiana è rappresentata soprattutto dal vaticanista della Stampa Andrea Tornielli, che prima ha dato conto di quanto stava accadendo sul portale Vatican Insider, quindi è tornato a parlarne dalle colonne de La Stampa fornendo una sua chiave di lettura. “L’interpretazione proposta da alcuni media – scrive infatti Tornielli -, in particolare anglosassoni, presenta il caso come uno scontro tra chi lavora per la trasparenza (Pell) e chi preferisce l’opacità (la Curia italiana). Una versione un po’ troppo semplicistica”.

CARD. PELL ACCERCHIATO?

La sconfessione – in parte pure pubblica – condotta da alcuni pezzi da novanta del Vaticano nei confronti di Pell è solo l’ultimo di una serie di atti che hanno messo nel mirino il cardinale australiano. Tanto che, soprattutto dall’estero, qualcuno azzarda ipotesi di accerchiamento o comunque di forcing nei confronti del superministro dell’Economia affinché tolga subito il disturbo al compimento dei 75 anni. Se non addirittura prima. I segnali di una certa insofferenza dentro le mura vaticane per l’attività del cardinale australiano si sono susseguiti negli anni: “Pell è stato bruciato, escluso dal gruppo di cardinali con ruoli di potere – spiega a Formiche.net una fonte molto vicina al Vaticano e che preferisce l’anonimato -. Ah, se avesse letto e meditato, traendo conclusioni strategiche, il famoso appello che l’ex presidente Ior, Ettore Gotti Tedeschi, gli rivolse nel gennaio 2015 dal magazine cattolico europeo (Catholic Herald Tribune)”.

Ior, Apsa, Pell. Ecco gli ultimi subbugli nelle finanze del Vaticano

Di Michele Arnese e Pietro Di Michele

Un durissimo scontro si sta consumando all’interno delle mura vaticane e a pagarne dazio rischia di essere un porporato di primo piano come George Pell. Il cardinale australiano, Prefetto per la Segreteria dell’Economia della Santa Sede, è ormai prossimo alla pensione (scatterà l’8 giugno al compimento dei 75 anni), ma non è detto che non sia lui stesso a decidere…

Piercamillo Davigo

Benvenuti nel fantasmagorico mondo della giustizia alla Davigo

25 aprile 2016. Ora e sempre Resistenza. Contro chi, però? ++++ Ad Aldo Cazzullo che nell’intervista al Corriere della Sera gli domanda se disse davvero "Non esistono innocenti: esistono solo colpevoli non ancora scoperti’’, Piercamillo Davigo, presidente della ANM, risponde: "Certo. In un contesto preciso. Ma mi citano fuori contesto per farmi passare per matto’’. Grazie dell’opportuno chiarimento. Ma non…

Che cosa sta succedendo all'Enasarco

Di Bruno Guarini e Gianluca Zapponini

Che cosa sta succedendo in Enasarco? La cassa di previdenza degli agenti di commercio, 7 miliardi di risorse in pancia, è appena uscita dalle storiche elezioni, le prime rigorosamente online, che ne sanciranno il cambio della governance, dopo la gestione di Brunetto Boco. Ma non solo. Per l’Enasarco, dicono bene informati, si apre una fase completamente nuova, per buttarsi alle…

Ecco come funzionerà il nuovo algoritmo di Facebook per le notizie

Meno like, più tempo di lettura, maggiore qualità dell’informazione (forse). L’algoritmo del News Feed di Facebook cambia ancora. D’ora in poi il modo in cui verranno distribuiti gli aggiornamenti delle notizie sulla home degli utenti terrà conto di altri due fattori: la pluralità delle fonti dei contenuti pubblicati e il tempo passato a leggere un articolo. Mr. Zuckerberg si è…

Cosa dicono gli esperti sulla diga di Mosul

Che succede davvero alla diga di Mosul? E' davvero in pericolo? E quali sono i rischi geotecnici e pure geopolitici? A queste domande hanno cercato di rispondere diversi esperti durante l’Iraq Crisis Conference (qui l’articolo completo di Formiche.net), ospitata la scorsa settimana dal Centro studi americani in collaborazione con l’Ispi, e promossa dall’Organizzazione internazionale Pafi (Peace Ambassadors for Iraq). Ecco i…

Alessandro Penati

Fondo Atlante, ecco come Londra guarda al mercato italiano delle sofferenze

La City guarda all’Italia con appetito crescente. A trainare l’interesse degli investitori sono soprattutto i c.d. “non-performing loans” o “NPLs”, ossia i prestiti deteriorati (incagliati o in sofferenza), per i quali la riscossione è incerta, sia in termini di rispetto della scadenza sia per quanto riguarda l’ammontare dell’esposizione. In sostanza, si tratta di prestiti effettuati a debitori in difficoltà, laddove tale…

draghi

Ecco a chi andranno i soldi della Bce

La Bce giovedì scorso ha lasciato i tassi invariati, sottolineando che resteranno ai livelli attuali (il refi a zero e quello sui depositi delle banche a -0,40%) o ancora più bassi per un lungo periodo di tempo e ben oltre l'orizzonte degli acquisti di asset, che dureranno fino alla fine di marzo 2017 o saranno prolungati fino a quando non…

Come lavoreremo in Iran su data center e sicurezza. Parla Farina (Itway)

Tra le prime aziende italiane a cogliere i primi frutti del viaggio del premier Matteo Renzi in Iran c'è Itway, che è entrata sul mercato del paese medio-orientale firmando a Teheran un memorandum d’intesa con Patsa Holding. Attiva nella progettazione, produzione e distribuzione di soluzioni e tecnologie per l’e-business, Itway ha raggiunto un'intesa con la conglomerata iraniana Patsa che include 12…

Google, Vestager, Ricossa e le imperfezioni del pensiero perfettista

È di mercoledì scorso la notizia della contestazione da parte della Commissione Europea  nei confronti di Google per aver abusato della sua posizione dominante, imponendo a chi  utilizza le piattaforme Android l'installazione di alcune app (tra cui Google Chrome). Il Commissario alla concorrenza, Vestager, nella sua conferenza stampa ha affermato che è dovere delle istituzioni europee garantire la libera concorrenza per…

ilva, pirro, dossier, tap

Eni e Ilva, cosa sta davvero succedendo in Puglia

Le preoccupazioni di operai e tecnici sulla tenuta occupazionale degli impianti petroliferi dell’Eni in Val d’Agri e nelle tante aziende del loro indotto - in Basilicata anche sotto il profilo impiantistico esiste il maggior distretto del comparto in Italia - stanno fortemente crescendo in questi giorni, alimentando la mobilitazione di addetti e Istituzioni locali per sollecitare alla Magistratura potentina, nel…

×

Iscriviti alla newsletter