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Che cosa si dice sui giornali egiziani di Giulio Regeni? Da un’analisi delle maggiori testate giornalistiche dell’Egitto, quelle che tra l’altro sono definite indipendenti (per quanto il termine indipendente possa valere in un contesto molto poco democratico quale quello egiziano), emerge che del caso Regeni si parla a stento. O, meglio, quasi per niente.

COSA DICE LA PROCURA DI ROMA

Mentre oggi in Italia la procura della Repubblica di Roma dice che Regeni è stato ucciso da professionisti della tortura, persone esperte in crudeltà. Sarebbero da escludere, secondo la procura di Roma, tutte quelle ipotesi circolate filtrate nelle ultime settimane dall’Egitto secondo cui il ricercatore sarebbe stato ucciso da criminali di strada o per una questione legata ai rapporti intrattenuti dal giovane nel quartiere del Cairo in cui viveva. Il fatto che sia stato torturato inoltre escluderebbe la pista della criminalità di strada, secondo i magistrati italiani.

I GIORNALI ANALIZZATI

Ma torniamo in Egitto e in particolare alla stampa. I giornali on line egiziani presi in considerazione sono i seguenti: Shorouk, Al-Masry Al-Youm e Al-Youm Al-Saba’. Dei tre giornali, tutti pubblicati soltanto in lingua araba, soltanto Shorouk ha scritto della morte del ricercatore italiano.

I CONTENUTI E I TONI

È interessante notare che gli articoli a tal proposito pubblicati da Shorouk sono, a oggi, soltanto tre. Il contenuto è vago, il tono asettico. Shorouk sottolinea più volte “gli sforzi compiuti dalle forze di polizia egiziane fin dalla segnalazione della scomparsa”, quasi come se ripetere questa formula fosse sufficiente a fugare ogni dubbio circa il coinvolgimento delle autorità locali in quello che Ahram, giornale egiziano on-line pubblicato anche in lingua inglese, definisce nel suo unico articolo in arabo in merito alla morte di Regeni, un “incidente”.

LE PAROLE DEL PORTAVOCE DEL MINISTRO DELL’INTERNO

Sono rilanciate ripetutamente le dichiarazioni del generale maggiore Abu Bakr Abdul Karim, portavoce del Ministro degli Interni Magdi Abdel Ghaffar. Scrive Shorouk: “Il Generale ha negato le voci di alcuni giornali italiani secondo cui il giovane Giulio Regeni è stato ucciso dopo esser stato sottoposto a gravi torture per mano di agenti di polizia egiziani”. Secondo la versione araba di Ahram il punto è questo: “A rivelare che il corpo di Giulio Regeni sia stato sottoposto a torture è stata finora solo l’autopsia eseguita dalle autorità competenti italiane. Anche le autorità egiziane hanno effettuato la loro autopsia. I risultati non sono ancora stati resi noti”. Ammesso che l’autopsia eseguita dall’Egitto confermi quanto emerso da quella italiana, la stampa egiziana, ancora prima che i risultati dell’esame siano divulgati, ha negato che, in ogni caso, autrice delle presunte torture sia stata la polizia egiziana.

L’OPINIONE DI COLLINS DUNN

L’esperto di Egitto Michale Collins Dunn, editore del Middle East Journal, in una conversazione con Formiche.net ha confermato la fumosità riscontrata nella stampa egiziana, non solo timorosa a indagare, ma soprattutto incline ad ignorare la questione:“Penso che la stampa egiziana sia estremamente cauta nel trattare il caso, dato l’indubbio coinvolgimento dei servizi di sicurezza locali. Ho l’impressione che i media egiziani abbiano timore di porre troppo domande. Mi auguro che l’Italia, dal canto suo, si dedichi al caso con determinazione”

Giulio-Regeni

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