Skip to main content

Mentre l’attenzione di governi, eserciti e mass media si focalizza sull’Isis – e sulla difficile gestione diplomatica dei suoi alleati sotterranei – una vecchia conoscenza è tutt’altro che estinta. Anzi, sta pericolosamente riguadagnando terreno.

Al-Qaeda era uscita dal mirino occidentale con l’eliminazione di Osama Bin Laden, il 1 maggio 2011. Il nuovo leader Ayman al-Zawahiri aveva scelto una strategia molto più defilata rispetto al predecessore. Una strategia imposta dalla crisi di immagine di un’organizzazione che, dopo le sconfitte militari e l’eliminazione della maggior parte dei leader storici, non poteva più rappresentare l’elemento catalizzatore dell’estremismo islamico. Una strategia perfettamente riuscita, perché l’immersione di Al-Qaeda è avvenuta contemporaneamente all’emersione della nuova minaccia rappresentata da Isis. I leader di quest’ultima, infatti, non si sono risparmiati nessuna atrocità pur di piazzare – e mantenere – il sedicente califfato sulle prime pagine dei media.

Molti sono gli elementi che distinguono queste due espressioni dell’estremismo terrorista islamico. Al-Qaeda (“La base” in lingua araba) ha una filosofia organizzativa descritta dagli analisti come “centralizzazione della decisione e decentralizzazione dell’esecuzione”. Dopo la morte del leader storico, si è frammentata in tredici affiliazioni autonome e in alcune dozzine di sottogruppi, ciascuno dei quali si richiama ora solo debolmente al brand di Al-Qaeda.

Le affiliazioni principali (Al-Qaeda nel Maghreb Islamico, nella Penisola Araba, In Siria, in Somalia, nel subcontinente Indiano, in Libano, nell’arcipelago malese, in Kurdistan, in Bosnia ed Erzegovina, in Africa occidentale, a Gaza, nel Sinai e in Spagna) si organizzano e agiscono in modo sostanzialmente autonomo e si suddividono le aree di competenza territoriale rimanendo in rapporti di buon vicinato grazie alla comune militanza religiosa che si rifà all’islamismo sunnita e alla comune provenienza dei leader dalle aree tribali pakistane. Molte delle affiliazioni secondarie, ancora più indipendenti, deboli e spesso in guerra fra loro, negli ultimi cinque anni sono state lentamente ma inesorabilmente fagocitate da Isis.

Entrambe le organizzazioni trovano finanziamenti e alleanze sotterranee in rispettabili nazioni islamiche e – soprattutto – proseliti negli stessi ambienti religiosi e culturali. Nonostante la comune appartenenza al fanatismo di matrice islamista, però, sono nemici naturali esattamente come tutte le specie viventi che competono per le stesse risorse alimentari.

In Siria l’Isis non si è risparmiata atrocità contro esseri umani e monumenti simbolo, guadagnandosi l’attenzione unanime dei media (e dei bombardieri). Intanto, Jabbat al-Nusra, l’affiliata di Al-Qaeda in Siria – la più potente e pericolosa fra quelle descritte – sta consolidando il proprio controllo militare e politico sul territorio mantenendosi ben lontano dai riflettori (e dai mirini).

Entrata in Siria nel 2011, Jabbat al-Nusra già a metà del 2014 era diventata una delle principali forze militari della Siria settentrionale. Nei primi anni ha concentrato le sue forze nello scontro contro il regime di Bashar al-Assad, ma senza interferire con i governi locali. Dal luglio 2014, però, al-Nusra ha cambiato strategia e si è insinuata nelle amministrazioni civili con l’obiettivo di imporsi come forza rivoluzionaria chiave e controllare l’intero territorio.

Mentre il sedicente califfato non risparmia atrocità, sia a scopo mediatico che per intimidire gli avversari locali, Al Qaeda in Siria usa una tecnica basata sulla persuasione e sulla transizione graduale per aumentare la propria influenza e il proprio controllo. Questa tecnica è dettata anche dal fallito tentativo di insediarsi in territorio iracheno, nel 2007, causato principalmente dall’incapacità di crearsi una solida base di militanti e sostenitori e di costruire forti rapporti di collaborazione con altri gruppi nazionalisti e rivoluzionari iracheni. Ora, un approccio molto più graduale ha permesso ad al-Nusra di radicarsi nella società siriana e offrire un convincente progetto di governo, presentandolo come l’unica alternativa praticabile al regime di Assad e facendo in modo che lo scenario di una nazione siriana governata da Al-Qaeda sia ora più plausibile che in passato.

(prima parte; la seconda parte dell’analisi sarà pubblicata domani)

Così Al-Qaeda si è intrufolata in Siria

Mentre l’attenzione di governi, eserciti e mass media si focalizza sull'Isis – e sulla difficile gestione diplomatica dei suoi alleati sotterranei – una vecchia conoscenza è tutt’altro che estinta. Anzi, sta pericolosamente riguadagnando terreno. Al-Qaeda era uscita dal mirino occidentale con l’eliminazione di Osama Bin Laden, il 1 maggio 2011. Il nuovo leader Ayman al-Zawahiri aveva scelto una strategia molto più defilata…

migranti

Ecco come M5S, Lega e Lista Tsipras vogliono azzoppare Juncker

ll presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha annunciato ieri nel corso della sessione plenaria a Strasburgo che 84 deputati europei, come previsto dall’articolo 119 del regolamento interno, hanno presentato una mozione di censura nei confronti della Commissione europea. La mozione ha messo d’accordo eurodeputati che sarebbe complicato associare politicamente: sul testo si trovano infatti le firme di Matteo Salvini…

Tutti a lezione dal prof. Castelvecchi per imparare a comunicare

Inizierà lunedì prossimo, 16 maggio, il corso in comunicazione pubblica avanzata, organizzato da FireAnts in collaborazione con Formiche e AGOL (associazione giovani opinion leader). 5 appuntamenti, da due ore e mezza ciascuno. DOVE E QUANDO Il corso si svolgerà nella sede romana di Formiche in corso Vittorio Emanuele II numero 18 e sarà tenuto dall'esperto di public speaking Alberto Castelvecchi, docente…

Gomorra di Roberto Saviano uccide Napoli

Esiste un grillismo ideologico. E il suo linguaggio è l’antipolitica. Gomorra, la sua rappresentazione di Napoli, il suo successo mediatico e la tesi di Saviano che "a Napoli e al Sud la politica è morta" (e quindi lo Stato e la civiltà sono morti) rappresentano il prodotto culturale di successo di tale ideologia. Una volta la sinistra esagerava nella critica…

Trending topic, cosa si legge nel documento che imbarazza Facebook

Guai in vista per Mark Zuckerberg. Un’inchiesta del Guardian ha rivelato che le notizie “trend” di Facebook sarebbero gestite da persone in carne ed ossa e non tramite il famigerato algoritmo. IL DOCUMENTO NELLE MANI DEL GUARDIAN Il quotidiano britannico, venuto in possesso di un documento “confidencial” di 21 pagine intitolato - a scanso di equivoci - "Trending Review Guidelines", proverebbe…

Brasile, ecco gli investimenti italiani a rischio

Il Brasile è uno dei Paesi stranieri in cui risiedono più italiani al mondo. Circa 31 milioni di persone hanno un padre, un nonno o un bisnonno di origine italiana. San Paolo, nello specifico, ha quasi 12 milioni di abitanti che vantano discendenze italiane. L’Italia è presente in Brasile non solo a livello demografico, ma anche economico. Per la precisione, il…

Boeri

Pensioni e fisco. Il piano di Federspev in 12 punti

L’assemblea del 53° Congresso nazionale Federspev, riunita a Ravenna dall’8 al 10 maggio 2016, udita la relazione concreta ed esaustiva del Presidente nazionale Dr. Prof. Michele Poerio, la approva e nel contempo esprime, dopo approfondito dibattito, le seguenti valutazioni e linee di programma. La lotta aperta con tutti i mezzi (azioni legali, l’arma elettorale, l’eventuale ricorso alla Cedu (Commissione europea…

Giovani Ance: l’edilizia deve puntare su riutilizzo, rigenerazione e digitalizzazione

[caption id="attachment_509199" align="aligncenter" width="640"] La squadra di Ance Giovani[/caption] Un modello innovativo di città, di impresa e di pubblica amministrazione, attraverso un deciso cambio di rotta sia nelle politiche urbane, che nei processi produttivi. “Dobbiamo ripensare il paesaggio urbano promuovendo la rigenerazione del costruito, la tutela dell’ambiente e l’economia circolare” ha sottolineato la Presidente dei Giovani Ance, Roberta Vitale, aprendo…

Letture utili: il brand journalism raccontato da Roberto Zarriello

È possibile coniugare le esigenze di lavoro dei giornalisti e l’etica giornalistica con le esigenze delle aziende di informare il pubblico? Ci prova il Brand Journalism, la nuova grande opportunità professionale per chi lavora nel giornalistmo o semplicemente nella comunicazione. Con il termine Brand Journalism, traducibile in italiano con giornalismo d’impresa, si intende quel tipo di giornalismo che si occupa…

Cyber security, ecco cosa farà davvero Marco Carrai a Palazzo Chigi

Nessuno sconfinamento nelle competenze dei Servizi segreti. Nuovo decreto per il settore aggiornando quello del 2013 approvato dal governo Monti. Volontà e mire di maggiore coordinamento. Sono le tre direzioni di marcia che sta seguendo il governo Renzi per nominare il manager e imprenditore Marco Carrai consulente di Palazzo Chigi per la sicurezza cibernetica e i big data, come ribadito…

×

Iscriviti alla newsletter