Skip to main content

La Palestina, per il leader dell’Isis al-Baghdadi, non è altro che una landa amministrativa: non c’è nessun interesse a Raqqa, credono diversi osservatori, di creare uno Stato palestinese, di alzare la bandiera a quattro colori, di avere un’indipendenza nazionale. Sotto il sedicente Califfato, non solo non esistono elezioni, non esistono nemmeno nazioni: lo Stato è unico, i territori sono province amministrate dai vari waliy. La rivolta palestinese serve a schiacciare il nemico esistenziale ebreo, Israele.

I FILMATI

È sotto quest’ottica che vanno letti i vari filmati di incitamento prodotti da diversi dipartimenti dell’Isis in questi giorni: non come un interessamento nei fatti che accompagnano “l’identità palestinese”. Da notare che questi video sono una rarità, perché di solito lo Stato islamico non si espone sulla questione israelo-palestinese, se non condannando Israele, incitando all’odio contro gli ebrei e dichiarando tra gli obiettivi ultimi la conquista di Gerusalemme (la stessa cosa fatta più volte per Roma).

LA SCELTA DELL’ISIS

Quello che succede in questi giorni è diverso: in quei filmati di incitamento a quella definita l’Intifada dei coltelli, l’Isis s’attribuisce la paternità degli attacchi e invita il popolo palestinese a lasciar perdere i leader dei partiti locali (Hamas e Fatah, ma anche gruppi come il Jihad palestinese) e a combattere solo in nome dell’Islam. Ci sono immagini in cui manifestazioni di protesta con le bandiere palestinesi alzate vengono coperte da una croce rossa, come a dire “non va bene”. È questo il segnale che il sedicente Califfato vuole trasmettere: la vostra battaglia va avanti da anni nel modo sbagliato, è troppo politica, troppo nazionalistica, troppo legata a quei partiti, a quella bandiera che per la prima volta meno di un mese fa ha sventolato tra le altre al Palazzo di Vetro. Abu Mazen e Benjamin Netanyahu sono inquinati dall’Occidente, i gruppi di Gaza e del West Bank dall’Iran, sciita e dunque nemico contaminante tanto quanto l’America o l’Europa. Voi, dicono i media del Califfo rivolgendosi ai palestinesi, dovete mirare ad altro: una volta mollati i partitini palestinesi e presa la via della lotta in nome di Maometto e Allah, distruggerete Israele e poi creerete una provincia dello Stato islamico.

LA DIFFUSIONE MEDIATICA

È una campagna organizzata dai “baghdadisti”, che sta portando buoni risultati. Ora siamo nella fase di diffusione mediatica, ma da diversi mesi Hamas e i gruppi palestinesi si trovano in posizione di difesa, costretti ad arginare l’attecchimento interno delle istanze del Califfato. Ci sono gruppi interni particolarmente radicali e filo Isis che non hanno ancora lo spessore di ufficialità raggiunto in altre parti del mondo, solo perché sono sottoposti ad una dura campagna di repressione e arresti da parte proprio della polizia di Hamas. Lo Stato islamico (come prima faceva al Qaeda) considera l’organizzazione di Gaza composta da “mollaccioni poco radicali”, perché accettano le elezioni, cioè un potere sugli uomini diverso da quello di Allah (tra l’altro, come più volte ribadito, l’Isis non si capacita di come i palestinesi possano vivere così vicini agli ebrei e avere fasi di pace e tregua nella lotta armata).

LA COMPETIZIONE

C’è un tentativo di mettere un cappello sull’attuale situazione da parte dei partiti locali. Però è difficile mettersi in concorrenza con il Califfo. L’hashtag che circola di più su internet è #sgozzagliebrei ed è “made in Raqqa”. Lo Stato islamico “punta a una rieducazione” del jihad palestinese secondo i propri precetti, ha scritto Daniele Raineri sul Foglio, utilizzando una forte campagna mediatica iniziata sommessamente tra i cittadini mesi fa e ora esternata con i video. Sostituire il pugno alzato trionfante dei guerriglieri di Fatah con il dito verso il cielo della tashahud (unico gesto consentito dal radicalismo califfale, perché indica l’unicità di Dio) sarà una missione complicata, perché quei partiti hanno una radicazione storica nei Territori, ma in questo momento niente sembra impossibile al jihad globale dell’Isis.

FASE DIPLOMATICA

Oggi è giornata di incontri diplomatici. Il segretario di Stato americano John Kerry incontrerà a Berlino il premier israeliano Netanyahu, mentre a Tel Aviv il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon si vedrà con il capo dell’Autorità palestinese Abu Mazen. Il tema di entrambi i vertici (al netto delle ultime uscite di Bibi) sarà di cercare un modo per bloccare le violenze. E chissà se l’argomento verrà affrontato tenendo conto della nuova realtà fomentata dall’Isis.

Israele-Palestina, c'è l'Isis dietro l'Intifada dei Coltelli?

La Palestina, per il leader dell'Isis al-Baghdadi, non è altro che una landa amministrativa: non c'è nessun interesse a Raqqa, credono diversi osservatori, di creare uno Stato palestinese, di alzare la bandiera a quattro colori, di avere un'indipendenza nazionale. Sotto il sedicente Califfato, non solo non esistono elezioni, non esistono nemmeno nazioni: lo Stato è unico, i territori sono province…

Come si sta trasformando la Nato

Lo scalo militare di Trapani ospita da lunedì la seconda fase del “Trident Juncture 2015” della NATO. Nell’esercitazione - che prevede la partecipazione di trenta paesi - saranno impegnati trentaseimila militari, centoquaranta aerei e sessanta navi. Nello spazio aereo del Tirreno meridionale si alzeranno in volo caccia F16, Eurofighter, Tornado, oltre che all’aereo d'attacco al suolo Amx. In un momento…

Ncd, Udc e Sc formino il vero partito renziano. Parla Causin

“Bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo e fare il partito di Matteo Renzi senza chiedere il permesso a Renzi stesso”. Andrea Causin è un deputato di Area popolare che, come Fabrizio Cicchitto, vuole rottamare Ap. Ma Causin vuole rottamare pure Cicchitto. Il deputato centrista viene dal mondo delle Acli, poi è stato nel Ppi di Mino Martinazzoli e, dopo anni…

Tutte le pene della Severino per il Pd

La tanto contestata legge Severino, che due anni fa costò il seggio del Senato a Silvio Berlusconi, da poco condannato in via definitiva per frode fiscale, è stata dunque salvata, in qualche modo persino rafforzata dalla Corte Costituzionale. E ciò anche se i giudici della Consulta hanno emesso il loro verdetto di assoluzione della legge non occupandosi del caso Berlusconi…

Chi è Hassan Yousef, il capo di Hamas arrestato da Israele

L’esercito israeliano ha arrestato ieri il leader di Hamas in Cisgiordania, lo sceicco Hassan Yousef. Nato a Ramallah nel 1955, l'uomo è uno dei fondatori dell’organizzazione terroristica islamica. È considerato dai suoi seguaci anche una guida spirituale. Si dice moderato, ma è contro il dialogo tra israeliani e palestinesi. Ai media ha giustificato l’occupazione di Al Aqsa e le violenze palestinesi delle…

Cosa farà la Cina contro Isis?

Tre giorni fa, durante un intervento al sesto Xiangshan Forum di Pechino, il viceministro della Difesa russo Anatoly Antonov ha tenuto un discorso incentrato sulla necessità di collaborare nella lotta al terrorismo e ha avvisato la Cina di non essere immune dal problema e dunque di dover fare qualcosa di più concreto e coordinato. Antonov, che in questi giorni è molto…

Così la Nato si prepara alla guerra con Isis e Russia

Mentre la crisi di Kiev continua a infiammare l'Est Europa e nel Mediterraneo aumentano i rischi derivanti dalla crescita dello Stato Islamico in teatri come Libia, la Nato mostra i muscoli. Lo fa partendo dall'Italia, dall'aeroporto di Trapani Birgi, dove domenica scorsa si è svolta la cerimonia d'apertura della Trident Juncture 2015, definita come “la più grande esercitazione dell’Alleanza atlantica…

Temi e nomi dell'evento annuale di Ang

Come creare, sviluppare e consolidare un’impresa se si è giovani e si ha una buona idea ma si è sprovvisti delle risorse necessarie. Si parlerà anche di questo, di spirito d’iniziativa e autoimprenditorialità, all’evento annuale organizzato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani in programma oggi e domani al Tempio di Adriano a Roma. L’APPUNTAMENTO L’evento dal titolo “Gioventù italiana, la scommessa sei tu!”,…

Una battaglia contro i mulini a vento?

Di Ettore Bonalberti

Ricevo da  alcuni amici diverse note di commento a quanto vado scrivendo sui temi della politica nazionale. Una delle ultime mi è stata inviata da un amico di cultura laica repubblicana il quale scrive: “da cittadino e uomo d'azienda che forse capisce poco della politica italiana: non mi rendo conto della logica alla base del proliferare di movimenti, attorno al…

Ecco come il bazooka di Draghi sta funzionando

L’indagine sul credito condotta dalla BCE tra il 15 ed il 30 settembre mostra un miglioramento delle condizioni al credito alle imprese nel 3° trimestre superiore alle attese di tre mesi fa. Il saldo percentuale fra le banche che riportano una stretta delle condizioni creditizie e quelle riportano un allentamento è passato da -3% a -4% fra il secondo e…

×

Iscriviti alla newsletter