Skip to main content

Anche se l’Iran si è unito al coro di condanna contro i subdoli attacchi dello Stato islamico (Isis) a Parigi, l’attentato terroristico costituisce per Teheran una grande opportunità per promuovere i suoi obiettivi nella regione. Stati Uniti, Francia e altre potenze globali si stanno sforzando di costruire una coalizione anti Isis più efficace, tuttavia la relazione opaca dell’Iran con questo gruppo estremista potrebbe confondere questi sforzi. Da un lato, l’Iran vede lo Stato islamico come un pericolo per la sua sicurezza nazionale, tuttavia, la paura che l’Iran ha dell’Isis non ne fa un partner ideale per una coalizione.

Innanzitutto, molti elementi della leadership iraniana credono che lo Stato islamico sia, in ultimo esame, una creazione degli Stati arabi del golfo e delle potenze occidentali: questo equivoco intralcia la progettazione strategica iraniana, portando a politiche inefficaci. L’Iran e la comunità internazionale non hanno gli stessi obiettivi in Siria, infatti, mentre quest’ultima vede lo Stato islamico come una maggiore minaccia rispetto a quella costituita da Assad, per l’Iran resta prioritario impedire la caduta di Assad. L’Isis ha anche una funzione pratica per l’Iran: il regno del terrore e le sue ambizioni globali hanno efficacemente distratto la comunità internazionale dai sanguinosi crimini di Bashar al-Assad contro il suo popolo.

Gli Stati Uniti e la Francia stanno già premendo per una maggiore cooperazione con la Russia in Siria, una vera fortuna per Teheran che, insieme a Mosca, agisce per mantenere l’attuale regime siriano. Infine, l’Isis serve a indebolire la fattibilità e credibilità di qualunque alternativa al governo di Assad. Per l’Iran quasi non c’è differenza tra l’Isis (accusato di ricevere supporto dagli Stati arabi sunniti e dall’occidente) e gli altri gruppi di opposizione siriani (che notoriamente ricevono supporto dagli Stati arabi sunniti e dall’occidente). Teheran è lieta di lasciare che sia l’organizzazione terroristica a scontrarsi con i vari gruppi di opposizione sunnita, che rimangono la più grande minaccia per Assad. Il ruolo dell’Isis in Iraq è assai più complesso.

Profondamente preoccupato per lo sconfinamento dell’Isis ai confini del Paese e al cuore sciita dell’Iraq, l’Iran si è concentrato sulla difesa di queste aree. A ogni modo, Teheran non ha la capacità di respingere l’Isis dalle aree a ovest e nord-ovest dell’Iraq, a maggioranza sunnita; senza una strategia di lungo termine, ironicamente l’Iran deve affidarsi ai suoi oppositori arabi e agli Stati occidentali per reggere lo sforzo del combattimento contro l’Isis.

Al di là della sua retorica, Teheran non si fa scrupoli a utilizzare il gruppo terroristico per raggiungere i suoi scopi più immediati. Sarebbe un errore se i negoziatori statunitensi a Vienna, sperando di creare una coalizione anti Isis più vasta, accogliessero la richiesta di Teheran di un’indefinita permanenza al potere di Assad. Quest’eventualità, in un orizzonte più lungo, nutrirebbe le ambizioni di giocare un ruolo egemone nella regione e vanificherebbe la possibilità di una soluzione genuinamente politica in Siria.

Traduzione di Francesco Pesce

(Articolo pubblicato sul numero 109 della rivista Formiche)

qatar

Tutti i giochetti dell'Iran con Siria e Russia

Di J. Matthew McInnis

Anche se l’Iran si è unito al coro di condanna contro i subdoli attacchi dello Stato islamico (Isis) a Parigi, l’attentato terroristico costituisce per Teheran una grande opportunità per promuovere i suoi obiettivi nella regione. Stati Uniti, Francia e altre potenze globali si stanno sforzando di costruire una coalizione anti Isis più efficace, tuttavia la relazione opaca dell’Iran con questo…

Chi è Hamil Mehdi, il presunto foreign fighter arrestato a Cosenza

Si chiama Hamil Mehdi ed è nato in Marocco. Ha 25 anni ed è residente nel comune di Luzzi, in provincia di Cosenza. È arrivato in Italia nel 2006 con permesso di soggiorno regolare illimitato e lavora come venditore ambulante con licenza. È il più grande di quattro fratelli, al momento tutti seguiti dai servizi sociali in territorio italiano. Un giovane immigrato,…

Forze speciali russe in Siria, per pressare al tavolo negoziale (FOTO)

Sabato 23 gennaio una vittoria del regime siriano in una zona intorno a Latakia, la città di origine del presidente Bashar el Assad e al centro degli interessi del potere alawita di Damasco, è stata celebrata in mondovisione. Il villaggio liberato ufficialmente dall'esercito siriano si chiama Salma, o Selma, e si trova su un'area montagnosa e poco abitata a circa un'ora di…

Le banche mondiali esposte per 877 miliardi verso la Cina

Molto più dei 119 miliardi di prestiti che la Cina ha visto evaporare fra il luglio e il settembre scorsi, a tenere il resto del mondo con il fiato sospeso sono gli 877 miliardi che alla firme del terzo trimestre, sempre il resto del mondo, le aveva prestato e che chissà cosa ne stia stato in queste ore tormentate. La…

Unioni civili tra Family Day e Family Gay

Quando le piazze si riempiono di gente e di colori, e per ragioni diametralmente opposte, non ha molto senso fare classifiche su torti e ragioni. Stabilire, per esempio, se siano stati più convincenti i moltissimi italiani che ieri hanno manifestato ovunque per chiedere non la Luna né posti di lavoro, ma diritti civili, semplicemente. Oppure se saranno più ragionevoli gli…

Tutte le chance per l'Italia in Iran

Il raggiungimento dell’accordo sul nucleare iraniano ha acceso i riflettori su un mercato a elevato potenziale, che si candida a giocare un ruolo di primo piano a livello regionale e globale: l’Iran è un Paese vasto, con un Pil pari a metà di quello italiano, ingenti risorse naturali, energetiche e demografiche; ha una popolazione in crescita, che raggiungerà i 100…

Antonio Angelucci e Denis Verdini

Le verità di Denis Verdini

Buona la performance televisiva di Denis Verdini, intervistato da Enrico Mentana a "Bersaglio mobile’’ sabato scorso. Quando ha commentato la condotta degli esponenti della sinistra dem (gli stessi che gli sparano contro un comunicato ostile al giorno) sembrava un gatto sornione che osserva divertito i topolini in trappola. Se la prendono con lui, quando il problema sono loro che stanno…

Tornano al Teatro Parioli gli Incontri con la Storia

Dopo la parentesi milanese, da mercoledì 27 gennaio ritornano in scena al Teatro Parioli Peppino De Filippo gli appuntamenti dedicati ai Processi alla Storia che hanno visto al centro del dibattimento processuale personaggi come Winston Churchill, Margaret Thatcher, Tony Blair, Erasmo da Rotterdam, Lucrezia Borgia, Francois Mitterrand, Helmut Kohl. “La scelta di processare Albert Einstein a cento anni dalla formulazione della…

Tutti i fallimenti dell'Unione europea (non solo sull'economia)

Bilancio fallimentare per l’Unione europea: e non si tratta né della storica incapacità di perseguire una politica estera condivisa, né della più recente inadeguatezza di fronte al dramma dei profughi che arrivano a centinaia di migliaia fuggendo da guerre e carestie, sospendendo il Trattato di Schengen per ripristinare i controlli delle persone alle frontiere. Parliamo invece della ormai manifesta inadeguatezza…

Renzi, Carrai e la sicurezza cyber. Che fare?

Davvero sono i 150 milioni di euro stanziati per il 2016 dalla Legge di stabilità per il rafforzamento delle difese del Paese rispetto al crimine informatico la vera questione legata alla nomina di Marco Carrai, amico manager e imprenditore di Matteo Renzi, il casus belli della questione? Sfugge cosa avesse in mente chi a suo tempo fissò quella cifra, ma…

×

Iscriviti alla newsletter