Skip to main content

Chiunque riponga speranze nella ripresa dell’immobiliare europeo, dovrebbe dedicare una mezz’ora alla lettura di un articolo molto interessante e ben fatto che la Bce ha inserito nel suo ultimo bollettino economico uscito di recente.

Il fatto stesso che la nostra banca centrale reputi il tema degno di approfondimento, per come la vedo io, è di per sé una notizia. Né dovremmo stupircene: il mattone come sappiamo tutti è stato l’epicentro degli interessi, all’epoca dello sconquasso americano iniziato nel 2007, e giocoforza torna adesso ad esserlo oggi, che si discorre con crescente fiducia della sua ineludibile ripresa. E poiché “i prezzi delle abitazioni hanno rappresentato un indicatore fondamentale per la valutazione dello stato dell’economia nell’area dell’euro dopo la crisi finanziaria”, eccoci qui.

Prima le buone notizie, così non tradiamo lo spirito del tempo: “Dopo un prolungato periodo di aggiustamento caratterizzato da qualche oscillazione, vi sono ora crescenti segnali che i prezzi delle case sono finalmente tornati a salire”. La Bce è convinta che il ciclo abbia raggiunto il suo punto di minimo nel 2013, dopo aver toccato il suo punto di massimo nel 2007.

La buona notizia perciò è che i prezzi dovrebbero salire. E mai condizionale fu più d’obbligo.

Se rivediamo il grafico post 2013, infatti, si osserva con chiarezza la divergenza fra l’andamento dei prezzi in alcuni paesi, come la Germania, dove i prezzi salgono, e quelli di altri, come Italia e Spagna dove invece la curva è ancora inclinata al ribasso. L’ottimismo della Bce deriva dalla curva dell’intera EZ, che come vedete si è orientata al rialzo.

Ma cosa incorpora questa curva? Si può rispondere guardando un altro grafico, ossia quello che misura il contributo alla crescita dei prezzi reali dei singoli paesi alla crescita globale dei prezzi dell’EZ.

Emerge con chiarezza che i paesi che hanno contribuito al rialzo sono due, Germania e Austria, quindi sostanzialmente uno: la Germania. Gli altri, più o meno stressati dalla crisi, hanno offerto un contributo negativo.

Questa medaglia ha il suo rovescio monetario che si può osservare notando che la Germania paga i tassi più bassi sui mutui, seguita a stretto giro proprio dall’Austria.

La prima cosa da tenere a mente, perciò, è che la ripresa del mattone è frammentata almeno quanto il settore creditizio che dovrebbe sostenerla, sempre che uno sia convinto che sia il canale del credito il driver principale dello sviluppo immobiliare. Tale frammentazione, peraltro, non è una conseguenza della crisi, visto che i prezzi sono cresciuti e caduti in maniera estremamente diseguale, come si vede qui.

La seconda cosa da tenere a mente ce la dice la Bce: “Finora la ripresa non appare molto vigorosa”, pur se incoraggiante.

La terza è che “le quotazioni immobiliari residenziali influiscono sul mercato del credito perché determinano il valore delle garanzie a fronte delle quali le banche erogano i prestiti alle famiglie”.

Quindi le quotazioni del mattone e il credito ad esso relativo si inseguono come il gatto e la coda, con la conseguenza che chi ha valori bassi avrà meno credito e viceversa, ossia il contrario di ciò che servirebbe per superare la frammentazione e raggiungere l’equilibrio.

Tuttavia “la ripresa è in atto”, scrive la Bce, sempre riferendosi al tutto e non alle parti e ricorda pure che un andamento simile si era osservato nel 2009-2010. “Lo scoppio della crisi del debito sovrano nell’area ha però impedito un recupero duraturo”. Che è come dire che le cose sono andate bene finché non sono andate male. Che serve a ricordarci che potrebbe succedere di nuovo. E a motivo di ottimismo la Banca ricorda le “correzioni sostanziali dei passati squilibri”.

Ma anche qui, dipende. Se in Spagna i prezzi sono calati in media di quasi l’8% dal 2007 in poi, dopo esser cresciuti però di quasi il 15% fra il 2001 e il 2007, in Italia i prezzi sono cresciuti di quasi l’8% annuo nel periodo di boom e sono diminuiti del 2-3% l’anno dopo il 2007. Differenze che fotografano divergenze sia nei poteri d’acquisto interni, a loro volta conseguenza anche delle diverse politiche creditizie e dell’andamento dei redditi, ma anche diversi settori industriali con un peso specifico differente nel settore delle costruzioni.

La divergenza più interessante da osservare, tuttavia, è quella fra l’andamento dei redditi e i prezzi per i singoli paesi. Purtroppo la Bce non fornisce un dato disaggregato, ma solo uno per l’intera area. Questo dato però ci dice che l’indicatore nel 2014 superava di solo il 3% la media di lungo periodo del rapporto fra prezzo delle abitazioni e reddito, a fronte di un 10% nel 2010. Ciò per dire che i prezzi, nell’area, si stanno equilibrando.

Se perciò non è un problema di reddito (o almeno non completamente), bisogna necessariamente scomodare la variabile creditizia, visto che “l’accessibilità delle abitazioni e i prezzi delle case dipendono anche dai costi di servizio dei mutui”, che abbiamo già osservato essere molto differenti. Con l’avvertenza però che “il contributo favorevole all’accessibilità delle abitazioni proveniente dall’attuale contesto di bassi tassi di interesse potrebbe non risultare del tutto sostenibile qualora i tassi si normalizzassero ulteriormente”. Quindi l’incentivo a indebitarsi funziona solo finché i tassi stanno a questo livello.

Quindi i redditi potrebbero sostenere la ripresa dei corsi, i crediti dovrebbero farlo e le prospettive sembrano incoraggianti. La storia, però, un po’ meno.

La Bce ha esaminato dieci paesi dell’area fra il 1979 e il 2014 e ha individuato 37 casi di aumenti consistenti dei prezzi reali delle abitazioni e 43 di consistente calo. “La flessione dei prezzi reali delle case nell’area dell’euro dopo il 2007 – spiega – è stata ampiamente coerente con l’evoluzione storica”. “Nondimeno, l’attuale rialzo dei prezzi reali delle case nell’area dell’euro è stato in certa misura inferiore al tipico aumento osservato storicamente negli stadi iniziali di un rafforzamento”.

Ciò dipende dal fatto che “solo alcune economie (ad esempio la Germania) hanno registrato una ripresa delle quotazioni reali, mentre altre hanno visto i prezzi stabilizzarsi, per poi aumentare lievemente (come Spagna e Paesi Bassi), o addirittura scendere ancora (come Francia e Italia)”. “Queste differenze dipendono da vari fattori, fra cui l’attuale eterogeneità fra i cicli economici dei diversi paesi e misure nazionali che si ripercuotono sul mercato residenziale e su quello dei mutui”

Tale debolezza non risparmio neanche il ciclo del credito che, nonostante la Bce (è appena il caso di dirlo), “appare più debole di quanto non accada tipicamente durante una ripresa del ciclo dei prezzi reali delle case”. “Sembra pertanto che, finora, i più recenti andamenti dei prestiti alle famiglie preannuncino solo un aumento relativamente moderato dei prezzi delle case nel breve-medio termine.

Insomma: il passato raffredda un po’ l’entusiasmo e la persistente diversità delle economie reali e delle situazioni creditizie fra i singoli paesi rallentano la ripresa. “Le differenze fra paesi nell’andamento congiunturale dei prezzi delle abitazioni potrebbero essere riconducibili a caratteristiche strutturali diverse”.

Insomma, l’eurozona è frammentata e il mattone di conseguenza.

I pessimisti direbbero che l’euromattone è a pezzi.

Twitter: @maitre_a_panZer

 

La frammentazione del mattone europeo

Chiunque riponga speranze nella ripresa dell’immobiliare europeo, dovrebbe dedicare una mezz’ora alla lettura di un articolo molto interessante e ben fatto che la Bce ha inserito nel suo ultimo bollettino economico uscito di recente. Il fatto stesso che la nostra banca centrale reputi il tema degno di approfondimento, per come la vedo io, è di per sé una notizia. Né…

Vi spiego cosa succede in Spagna. Parla Verstrynge (il prof. di Pablo Iglesias)

Dopo le elezioni regionali in Spagna, lo spettro della secessione in Catalogna è lontano ma esiste ancora. La coalizione indipendentista tra Junts pel Sì e Cup, guidata da Arturo Mas, ha ottenuto la maggioranza di seggi, 72 su 135, però è stata una vittoria parziale. In termini di voti ha solo il 47,8%, quindi non una maggioranza assoluta per chiedere…

Da soli non si va da nessuna parte

Matteo Renzi va avanti imperterrito, con la fedele Boschi in avanscoperta al Senato, forte delle manovre in atto di Verdini sul fronte forzaitaliota e dei silenti alfaniani, sicuro che, alla fine, il famigerato combinato disposto della riforma del Senato e della legge elettorale dell’Italicum passerà. Obiettivo: il totale controllo del potere nelle sue mani, convinto com’è che, né il referendum…

Anche il pacco vuole la sua parte, a Expo 2015

Parliamo di scatole, contenitori e materiali all’avanguardia nel settore del packaging alimentare. Gli imballaggi sono fondamentali per l'alimento, sia in termini di sicurezza alimentare che per la capacità di migliorare la conservazione del cibo, mantenendone inalterata la qualità il più a lungo possibile. Di questo e altro si parlerà, il 30 settembre a Expo, nel corso del convegno "Contenuti e…

Marisela Federici, i consigli per la felicità e le foto di Umberto Pizzi

Quando nel 2009 è morta Susanna Agnelli, molti giornalisti hanno chiesto a Marisela Federici Rivas y Cardona di parlare di lei. Volevano storie, ricordi, aneddoti, pensieri. Era una sua grande amica e la conosceva bene. Federici, un mese dopo dalla morte, ha concesso un’intervista al settimanale A diretto da Maria Latella. All’aprire il giornale, con l’intervista pubblicata, la delusione è stata immensa: le sue parole…

Ma che combina Ignazio Marino?

Pietro Ingrao è stato un testimone qualificato e un protagonista autorevole del ‘’secolo breve’’ e, soprattutto, di quel grande partito che fu il Pci, tanto influente nella cultura, nella politica e nella società italiana. Apparteneva a una generazione per la quale la ‘’formazione del gruppo dirigente’’ (questo era il titolo di un celebre saggio di Palmiro Togliatti) avveniva attraverso un duro processo, intessuto…

Il Papa papale papale su Ignazio Marino. La rassegna stampa di Spin

Di Spin

Ecco “7su7″, la rassegna stampa ragionata del team di comunicazione strategica SPIN (Strategy Politics Image Newsmaking)‎ È il vertice Onu sulla Siria la notizia più importante dei giornali italiani, alla pari del cooperante italiano ucciso in Bangladesh. Ampio spazio al papa Bergoglio che smentisce di aver invitato il sindaco Marino negli Stati Uniti e alla polemica a distanza sulle tasse tra…

Che fine ha fatto il Servizio civile promesso da Renzi?

Tre mesi fa, se non ricordo male, Giuliano Ferrara su il Foglio lanciò l'idea di un "Corpo volontario di sicurezza e fraternità". Si può discutere sul nome, ma a me la proposta sembrò sensata. Provo a spiegarne il motivo. Nonostante qualche passo in avanti e la svolta decisa da Angela Merkel, sull'immigrazione l'Europa continua a essere spaccata in due (e…

Amy -the girl behind the name

Tutti hanno momenti di depressione, ma non tutti hanno la fortuna di avere a disposizione una chitarra che permetta loro di stare meglio o di guarire scrivendo canzoni. La voce fuori campo è di Amy Winehouse, il documentario è di Asif Kapadia, regista del pluripremiato documentario Senna e del suo ultimo film intitolato Amy-The girl behind the name, che racconta…

Cosa penso di Berlusconi, Renzi e Salvini

Le vicende politico-elettorali che stanno interessando lo schieramento politico noto come il centro-destra hanno assunto di recente un andamento, per così dire, “agrippiano”. Parlare alla pancia – come secondo la recentissima affermazione di Silvio Berlusconi riferita a Matteo Salvini – basta? Oppure occorre saper parlare anche alla testa degli elettori, come lo stesso Salvini sembra ritenere rispondendo in modo un…

×

Iscriviti alla newsletter