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Ecco nel dettaglio qual è lo stato di salute in particolare di Pd, Lega e Forza Italia una volta incassato, o quasi, il colpo della legge per l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti varata nel 2012 e che dal 2013 ha comportato il progressivo azzeramento dei rimborsi, previsto per il 2017. Legge che tra le altre cose prevede anche la certificazione del bilancio da parte di una società di revisione incaricata dallo stesso partito.

IL BILANCIO DEMOCRATICO

Partendo proprio dal partito più in forma di tutti dal bilancio 2014 del Pd emerge un avanzo di 168 mila euro, contro un disavanzo di oltre 10 milioni registrato l’anno precedente. Merito tra le altre cose della politica di “ammortamenti e accantonamenti e svalutazioni per circa 1,3 milioni” portata avanti dal partito di Renzi nel corso de 2013, si legge nella relazione che accompagna il bilancio. Una cura i cui effetti si sono fatti sentire anche sulle altre voci. Il Pd, che come si legge nei documenti lo scorso anno ha intascato poco meno di 15 milioni di euro in rimborsi elettorali concessi dallo Stato, ha infatti ridotto i debiti, passati dai 5,4 milioni del 2013 ai 4,3 dell’anno successivo a fronte di crediti scesi a 2,7 milioni. Dimezzate poi le immobilizzazioni, tra partecipazioni e beni mobili e immobili, il cui valore è sceso dagli 849 mila euro di due anni fa ai 434 mila del 2014. Unica nota dolente, l’andamento di Youdem, la web tv del partito: dai documenti salta infatti fuori che la società Eventi Italia Srl in Liquidazione, editrice di Youdem, ha un debito di mezzo milioni di euro, relativo a fatture verso fornitori.

I CONTI IN MIGLIORAMENTO DI SALVINI

La Lega infatti ha archiviato il bilancio 2014 con un disavanzo di 7,9 milioni di euro. Certo, rispetto al 2013 si tratta di un netto miglioramento visto che l’esercizio precedente si è chiuso con un passivo doppio, di oltre 14 milioni. Un miglioramento dei conti, seppur in territorio negativo, merito anche della stretta di Salvini sulle spese del partito, passate dai quasi 7 milioni del 2013 a 3 milioni e rotti dell’anno scorso. Il Carroccio ci tiene però a precisare nella relazione tecnica come nel 2014 la Lega abbia percebito 2,6 milioni di euro in termini di contributi pubblici elettorali, contro i 14 degli anni precedenti. Per fortuna che i debiti sono, anche se di poco, scesi da 2 a 1,8 milioni. Qualche denaro è infine arrivato dalla cessione di alcune partecipate. Come si evince dai documenti, “nel corso del 2014 è stata messa in liquidazione la società Celticon srl alla luce della cessazione dell’attività di Telepadania”, la tv del partito.

I NUMERI TRISTI DI BERLUSCONI

E veniamo a chi invece sta peggio di tutti. Forza Italia. Che il partito di Silvio Berlusconi navighi in pessime acque non è un mistero, viste anche le denunce più volte arrivate, anche dallo stesso Berlusconi, sulle casse vuote del partito. Lo scorso anno il bilancio si è chiuso con un disavanzo di 11 milioni contro il rosso di 15 milioni del 2013. Una performance che però, come spiega la relazione tecnica porta il disavanzo complessivo da 83 a 95 milioni di euro. A incidere sul passivo, spiega il documento che porta la firma della senatrice Maria Rosaria Rossi, amministratrice del partito, il drastico taglio dei contributi pubblici per le spese elettorali che riduce i fondi del 25% all’anno. Berlusconi ovviamente non ha potuto non tenere conto di tale disastro, rimettendo ancora una volta mano al portafoglio e versando nelle casse del partito 15 milioni nel febbraio dello scorso anno.

Il vero problema di Forza Italia sono i debiti. “Le grandi difficoltà finanziarie emergono chiaramente soprattutto per quanto riguarda le prospettive a medio termine, in particolar modo in riferimento ai debiti commerciali esistenti ed alle spese di funzionamento necessarie”, si legge nella relazione. Spese tra le quali rientra quella per la sede del partito, nella centralissima piazza San Lorenzo in Lucina. I debiti certificati al 2014 ammontano a quasi 98 milioni di euro, 10 milioni in più rispetto al 2013: “tale risultato è stato provocato dall’incremento dei debiti finanziari (6 milioni) mentre i rimanenti debiti hanno nell’insieme registrato un aumento di 4 milioni in relazione soprattutto a quelli verso fornitori”, conclude la relazione. A Forza Italia serve un benefattore.

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