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Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Maicol Mercuriali apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi

Nazionalizzare, o meglio russificare, tutto quello che si può. La spinta patriottica di Vladimir Putin arriva anche in finanza e il sogno che il presidente culla già da diversi anni potrebbe realizzarsi entro la fine del 2015. In Russia nascerà un’agenzia di rating russa. L’annuncio è arrivato dopo una riunione alla Banca centrale della Federazione, a cui hanno partecipato i big dell’economia del paese.

L’economia russa soffre, il prezzo del petrolio continua a calare, partner strategici come la Cina non se la passano tanto meglio, il valore del rublo perde terreno e poi ancora le sanzioni dell’Occidente per la questione ucraina, rapporti politici tesi con Europa e Usa… Un quadro che ha convinto le tre sorelle (Standard&Poor’s, Fitch e Moody’s) a declassare il debito sovrano della Federazione. Una mossa che Putin non ha preso bene e che a Mosca hanno giustificato sostenendo che si tratta di una decisione dettata da motivi politici. La spiegazione, però, non deve aver convinto gli investitori internazionali.

Ed ecco l’idea di creare un’agenzia di valutazione russa. Il nome del presidente c’è già, è quello di Ekaterina Trofimova, attuale vicepresidente di Gazprombank e a capo di questo progetto. Il capitale dell’agenzia sarà di 3 miliardi di rubli (46,1 mln euro) e gli investitori sono già pronti a versare i soldi (il capitale del singolo azionista non deve superare il 5%). L’agenzia, secondo quanto è emerso dalla riunione alla Banca di Russia, dovrebbe essere attiva entro la fine dell’anno e tra il 2018 e il 2019 si potrebbe prendere in considerazione il suo ingresso sul mercato europeo, anche se una strategia di sviluppo non è stata ancora varata.

Trofimova, secondo quanto riporta la Tass, ha assicurato che la nuova agenzia, «a seconda del modello di sviluppo che sarà scelto, dovrebbe ripagarsi nel giro di tre-cinque anni». Tutto dipenderà da «quanto velocemente crescerà la domanda di servizi». Entro agosto sarà possibile sottoscrivere le quote preliminari da parte di potenziali investitori interessati all’agenzia di rating nazionale. Rosneft, il colosso petrolifero russo, ha fatto sapere di essere interessato a diventare un azionista dell’agenzia perché ritiene il progetto «un elemento importante per creare un sistema finanziario moderno, sovrano», in grado di «migliorare la trasparenza, rafforzare la fiducia degli investitori e ridurre il costo dei prestiti», ha dichiarato alla Tass un portavoce del gruppo. Anche Vtb Bank parteciperà all’istituzione dell’agenzia di rating nazionale. Non poteva poi mancare Gazprom: il gigante del gas, per bocca del vicedirettore generale Alexander Medvedev, ha detto di valutare positivamente il progetto ed è pronto a prendere in considerazione la partecipazione al capitale sociale dell’agenzia.

Lo scorso anno, e ItaliaOggi ne aveva dato notizia in esclusiva, Russia e Cina si erano alleate per costruire un’agenzia di rating comune. Il progetto pare finito nel congelatore. Sollecitata dalle domande dei giornalisti russi, Trofimova si è limitata a dire che la collaborazione con l’agenzia cinese Dagong non è stata discussa.

L'ultima fregola di Putin: un'agenzia di rating russa

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Maicol Mercuriali apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi Nazionalizzare, o meglio russificare, tutto quello che si può. La spinta patriottica di Vladimir Putin arriva anche in finanza e il sogno che il presidente culla già da diversi anni potrebbe realizzarsi entro la fine del 2015. In Russia…

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