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Come rinnovare, e perché, il welfare. Il nuovo libro verde “Lavoro e welfare della persona” – curato da Adapt (think tank di giuslavoristi fondato da Marco Biagi nel 2000) e presentato ieri alla Camera insieme ai Radicali Italiani – è innanzitutto questo: l’analisi approfondita dei tanti mali che affliggono il nostro Paese dal punto di vista della previdenza e dell’assistenza.

DEMOGRAFIA E SPESA SOCIALE

Punto di partenza: il progressivo e inarrestabile invecchiamento della popolazione. La speranza di vita ormai è superiore agli 80 anni per gli uomini e di 85 per le donne, mentre l’età media è salita a oltre 44. La nostra spesa sociale è in linea con quella europea, il problema semmai è la sua ripartizione. In pensioni se ne va una cifra pari al 17% del Pil, tre punti in più della media dell’Unione. Sulla sanità, invece, spendiamo il 5% in meno della media europea. “Un paradosso” si legge nel libro verde, per il quale si è concentrati di più “sugli assegni pensionistici e meno sulla salute e il benessere delle persone”.

LE POLITICHE PER IL LAVORO

Altra questione sui cui porre l’accento, le politiche per il lavoro, alle quali l’Italia destina quasi il 2% del Pil, in media con quanto avviene negli altri paesi Europei. Anche qui le inefficienze – denuncia il rapporto – sono di tipo qualitativo e attengono al modo in cui le risorse sono suddivise. La maggioranza – oltre l’1,6% – viene spesa per le cosiddette politiche passive e, quindi, per gli ammortizzatori sociali mentre solo il restante 0,3% viene investito sulle politiche attive del lavoro come, ad esempio, la formazione e gli incentivi all’occupazione e alle start up. Privilegiare le seconde anziché le prime – definite “economicamente insostenibili” – vuol dire riconoscere che “il mercato del lavoro si costruisce intorno alla persona, sia come soggetto che lavora sia come portatore dei bisogni che la produzione vuole soddisfare”.

LA CRISI E IL WELFARE

Tutto ciò ha reso “il sistema italiano di welfare insostenibile e ingiusto”, ha detto Michele Tiraboschi, coordinatore scientifico di Adapt e ordinario di diritto del lavoro all’Università di Modena e Reggio Emilia. Uno scenario sul quale ha ovviamente inciso in negativo la crisi economica che in questi 7 anni ha fortemente indebolito il nostro tessuto economico e sociale, con centinaia di migliaia di posti di lavoro andati in fumo e 9 punti percentuali di prodotto interno lordo in meno.

LA STRADA DA INTRAPRENDERE

In questa situazione – con fondi sempre più scarsi – “la politica deve fare delle scelte chiare e coraggiose” ha sottolineato Tiraboshi. “La coperta è sempre più corta”, ha aggiunto. Le risorse “investite a pioggia” – senza un’idea precisa sulla strada intraprendere – “sono praticamente ininfluenti. La nostra idea di giuslavoristi è che quelle esistenti debbano essere impiegate per aumentare il numero di persone che lavorano. Un lavoro che sia di qualità, per tutti e sostenibile”.

UN NUOVO WELFARE

Indipendentemente da come la si pensi dal punto vista economico, a prescindere dal fatto di essere o non essere statalisti, “il sistema – così com’è costruito – è destinato a non durare” ha incalzato il presidente di Adapt Emanuele Massagli. Da questa convinzione è maturata la proposta di passare dall’attuale “welfare pubblico a un welfare condiviso, alla cui costruzione partecipino tutti gli attori della società”. Quindi, stop al monopolio statale sul settore – “che non riesce più a rispondere alle esigenze delle persone” – e via a un modello nuovo che coinvolga il più possibile aziende, associazioni e lavoratori.

ASPETTANDO IL LIBRO BIANCO

Al libro verde – presentato ufficialmente ieri – seguirà nei prossimi mesi la pubblicazione del nuovo libro bianco sul welfare nel quale gli esperti di Adapt si concentreranno più concretamente sugli interventi normativi da mettere in campo. L’obiettivo è di completare questa seconda fase entro le prime settimane del 2016, in modo da rendere pubblico il nuovo libro bianco il prossimo 19 marzo, in occasione del quattordicesimo anniversario della morte di Marco Biagi.

IL CONTRIBUTO DEI RADICALI

Proposte – quelle formulate da Adapt – che hanno trovato il sostegno convinto dei Radicali italiani, intervenuti alla conferenza di presentazione con il leader Marco Pannella e il segretario Rita Bernardini. “Ci impegniamo a tramutare queste idee in proposte di legge e a cercare in tutto l’arco politico coloro che vogliano portare avanti queste battaglie per un nuovo welfare più giusto e sostenibile” ha commentato l’esponente radicale Marco Beltrandi.

Come rinnovare il welfare secondo Adapt

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