Skip to main content

Primo: I distretti veneti hanno mostrato un progresso molto sostenuto (+8,6%) e sono tornati a essere la locomotiva del tessuto produttivo locale e italiano: 19 distretti su 23 in crescita. Secondo: i distretti del Friuli sono cresciuti del 6,9%, una delle dinamiche migliori in ambito italiano. Terzo: i distretti del Trentino sono in lieve calo ma vicini al massimo storico. Spiccano le ottime performance di crescita delle mele del Trentino che hanno toccato un nuovo record storico.

Sono i tre aspetti di rilievo che emergono dall’ultimo Monitor di Intesa Sanpaolo sui distretti industriali del Triveneto aggiornato al primo trimestre dell’anno. Ecco tutti i dettagli. A partire dalle previsioni.

LE PREVISIONI

Nella seconda parte dell’anno gli Stati Uniti continueranno a trainare le esportazioni dei distretti italiani e triveneti. Un sostegno alla crescita dei distretti potrà venire poi dalla ripresa della domanda europea e dalla debolezza relativa dell’euro. Meno dinamica che in passato sarà invece la domanda proveniente dai nuovi mercati. Rimarrà in particolare debole l’economia russa, penalizzata sia dal crollo del prezzo del petrolio, sia dal forte deprezzamento del rublo.

IL TRIVENETO

Nel primo trimestre del 2015 i distretti industriali del Triveneto hanno mantenuto un ritmo di crescita delle esportazioni sostenuto, registrando un aumento tendenziale del 5,8%. Ancora una volta hanno fatto meglio della media italiana, “ferma” al +3%. E’ stata, inoltre, ampiamente battuta la concorrenza tedesca, che nei settori di specializzazione dei distretti ha accusato un calo delle vendite estere pari al -0,4 per cento.

CHI ACCELERA

Sono stati trainanti i distretti veneti che hanno mostrato un progresso molto sostenuto (+8,6%) e sono tornati a essere la locomotiva del tessuto produttivo locale e italiano. Si è registrato un miglioramento quasi generalizzato, con 19 distretti su 23 che hanno messo a segno un aumento tendenziale dell’export. Tra i primi dieci distretti italiani per crescita delle esportazioni in valore assoluto cinque sono veneti. Spiccano, in particolare, l’occhialeria di Belluno, in forte progresso negli Stati Uniti e in Cina, e il tessile e abbigliamento di Treviso che, dopo anni di forte crisi, mostra segnali di vitalità e ottiene risultati positivi in tutti i suoi principali sbocchi commerciali (Germania, Spagna, Francia). Buone performance sono state ottenute anche dall’oreficeria di Vicenza, dalla concia di Arzignano, dal tessile e abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, dalla calzatura sportiva di Montebelluna, dal prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, dal mobile di Treviso e dai dolci e dalla pasta veronesi.

I COMPETITIVI

La ritrovata competitività dei distretti veneti è evidente anche dalle ottime performance ottenute nei più importanti mercati mondiali: negli Stati Uniti il progresso dell’export è stato pari al 23,8%, mentre in Cina si è registrata una crescita del 19,4%. Le imprese distrettuali venete, inoltre, hanno mostrato segnali di accelerazione sul mercato europeo, riuscendo a spuntare una crescita a due cifre in Germania (+10%) e del 20% circa nel Regno Unito. Si è poi verificato un forte balzo delle vendite in alcuni nuovi mercati ad alto potenziale, come la Polonia (+33,2%), la repubblica coreana (+31,2%), il Sudafrica (+56%) e il Messico (+29,7%). E’ stato così possibile superare brillantemente le difficoltà incontrate in Russia e Ucraina, dove si è ulteriormente accentuato il crollo subito nel 2014.

LA SITUAZIONE DEL FRIULI

Più complesso il quadro congiunturale presente all’interno dei distretti del Friuli-Venezia Giulia, che sono fortemente condizionati dal peso e dall’elevata volatilità della componentistica e termoelettromeccanica friulana, il cui andamento per la tipologia di produzioni realizzate al suo interno non può essere valutato a livello trimestrale ma solo su un periodo più lungo. Al netto di questa realtà la lettura dello stato di salute dei distretti friulani è complessivamente positiva. Nel primo trimestre del 2015 il progresso delle aree distrettuali della regione è stato, infatti, pari al 6,9% tendenziale, una delle dinamiche migliori in ambito italiano.

Su un totale di sette distretti monitorati nella regione, cinque hanno registrato un aumento dei flussi di export. Spicca, in particolare, il mobile di Pordenone, che tra il primo trimestre del 2014 e il primo trimestre del 2015 ha guadagnato 24,2 milioni di euro (+16,5%), pur rimanendo lontano dai picchi toccati nel 2008. Tassi di crescita sostenuti hanno caratterizzato anche l’export di coltelli e forbici di Maniago, vini del Friuli e prosciutto di San Daniele. Stati Uniti, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti hanno guidato la crescita dei distretti friulani sui mercati esteri. Sul mercato americano si sono messe in evidenza le sedie e i tavoli di Manzano, mentre nel Regno Unito e negli Emirati Arabi Uniti spiccano le performance del mobile di Pordenone.

LA SITUAZIONE DEL TRENTINO

Le esportazioni dei distretti del Trentino-Alto Adige hanno mostrato una minore dinamicità, accusando un lievissimo calo (-1% tendenziale nel primo trimestre del 2015). Questo dato non va comunque letto negativamente, soprattutto se si considera che nei primi tre mesi del 2014 fu toccato un livello di massimo storico (a quota 370,5 milioni di euro) e che si tratta del secondo miglior risultato di sempre per valori esportati in un trimestre (366,7 milioni di euro).
> Spiccano, in particolare, le ottime performance di crescita delle mele del Trentino che hanno toccato un nuovo record storico trimestrale, molto vicino a quota 30 milioni di euro, grazie alla spinta dei mercati nord africani e di Regno Unito, Spagna e Svezia. Tra i mercati di sbocco è evidente poi la forte crescita negli Stati Uniti, dove hanno ottenuto brillanti performance i vini rossi e le bollicine di Trento.

produzione industriale

Ecco come gli Stati Uniti metteranno il turbo ai distretti industriali del Triveneto

Primo: I distretti veneti hanno mostrato un progresso molto sostenuto (+8,6%) e sono tornati a essere la locomotiva del tessuto produttivo locale e italiano: 19 distretti su 23 in crescita. Secondo: i distretti del Friuli sono cresciuti del 6,9%, una delle dinamiche migliori in ambito italiano. Terzo: i distretti del Trentino sono in lieve calo ma vicini al massimo storico.…

merkel

Così il No di Atene si intreccia con la questione balcanica

La complicata partita del debito greco esplode dopo cinque anni di gestazione. La perdita dell'unico Paese dei Balcani che ha adottato l'euro è il prezzo potenziale massimo che l'Eurozona può pagare, in termini di influenza geostrategica, alla crisi finanziaria scoppiata nel 2008. Nel frattempo la crisi, come sottolineano molti commentatori, è divenuta infatti geopolitica, lambendo il Vecchio Continente con la…

Perché il No della Grecia attapira Renzi

Squadra che vince non si cambia, si diceva una volta, prima che in Grecia vincesse il no. Alexis Tsipras, infatti, ha vinto e ha sacrificato il suo centravanti di sfondamento, il ministro Yanis Varoufakis, nella speranza (si dice) di riaprire le trattative con l'Unione europea e soprattutto con la Germania. Un segnale di forza? Al contrario. Il successo al referendum…

L'Unione europea esiste ancora?

Il vecchio, fragile e inconsistente "ordine europeo" non esiste più. A prescindere dalle conseguenze economiche e finanziarie del referendum greco, i membri dell'Unione dovranno prendere atto che la pronuncia ellenica apre la strada alla dissoluzione dell'Europa così come è stata congegnata dal Trattato di Maastricht (tradito da regolamenti che hanno reso "illegale" l'euro, come sostiene Giuseppe Guarino), disegnata da quello…

Luigi Spaventa, le lezioni del passato e un monito per il futuro

Contro gli opposti pessimismi raccoglie per la prima volta i saggi di Luigi Spaventa pubblicati tra il 2002 e il 2011. Un libro edito da Calstelvecchi che rappresenta una magnifica testimonianza e che dimostra, anche alla luce degli ultimi convulsi eventi delle ultime settimane in Europa, l’estrema attualità del pensiero di questo grande economista. Infatti, Spaventa è stato tra i primi ad…

I boom finanziari fanno crollare la produttività (e quindi i salari)

Nella gran confusione del nostro tempo, credo si debba esser grati a chi prova a far chiarezza su alcune vicissitudini economiche che, solitamente malcomprese, alimentano dibattiti virtuali che poi sfociano in meravigliose leggende metropolitane. Ho provato perciò una sensazione di gratitudine leggendo l’ultima relazione annuale della Bis, laddove tratta un approfondimento che ha aggiunto un tassello importante alla mia personale…

Fincantieri, il Csm che fa?

Ci siamo sbagliati. Credevamo che il caso greco venisse trattato a un tavolo di negoziato. Invece si stava giocando una partita a poker. Gli eurocrati pensavano che Alexis Tsipras bluffasse e che avesse in mano soltanto una coppia di sette. Sono andati a vedere, nonostante il rilancio del referendum. Ma il leader greco, questa volta, il punto lo aveva. Non era…

Le mail di Hillary Clinton, il reddito di Jeb Bush e le tensioni latenti fra candidati

Nei giorni scorsi, Hillary Rodham Clinton ha assistito alla pubblicazione, da parte del Dipartimento di Stato, di quasi 2mila sue mail di quando era alla guida della diplomazia Usa: ha così trovato piena attuazione quanto era stato disposto dalla magistratura federale. Pure l'arci-rivale Jeb Bush è stato parallelamente impegnato in un esercizio di trasparenza, stavolta volontario: ha pubblicato le proprie…

Vi spiego tutti gli effetti geopolitici del voto in Grecia. Parla il prof. Sapelli

Il "no" ellenico di ieri al piano proposto dalla Troika ha rilanciato l'azione politica del premier Alexis Tsipras e mandato un messaggio chiaro a Berlino e Bruxelles: l'Europa dell'austerità ha subito una sconfitta e le tecnocrazie del Vecchio Continente non potranno non tenerne conto. A crederlo è lo storico ed economista Giulio Sapelli, che in una conversazione con Formiche.net analizza…

Ecco come D'Alema sbugiarda Merkel sul debito greco

In un’intervista di Rai News 24, Massimo D’Alema ha detto che gli aiuti alla Grecia sono andati alle banche tedesche. “Si dice: ‘Noi paghiamo le pensioni dei greci. No! Noi paghiamo le banche tedesche e di questi soldi i greci non sentono neanche l'odore”. E il video è diventato un fenomeno sui social network. Ecco articoli e analisi di Formiche.net sul risultato…

×

Iscriviti alla newsletter