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Le aziende che si affidano a manager esterni crescono di più e meglio e le performance sono ancora migliori se ci si sofferma sulle imprese acquisite dall’estero. E’ il risultato di una ricerca eseguita da Prometeia e commissionata da Federmanager che ha preso in esame oltre 200 mila imprese rappresentative dei settori strategici dell’economia italiana.

IL RITRATTO

Ma chi sono questi manager esterni? Prometeia intende figure direttive che non sono proprietarie o membri della famiglia proprietaria. Ecco il ritratto: sono più giovani rispetto ai manager interni, in prevalenza uomini con un rapporto di 8:2 (che si conferma anche nel caso di multinazionali o management interno) prevalentemente italiani; solo nel caso delle multinazionali si alza la percentuale di manager stranieri.

I VANTAGGI

Secondo lo studio le aziende che si affidano a manager esterni mostrano marginalità più elevata, 7,2% contro il 6,4%, migliori condizioni in termini di autofinanziamento e vantano una più alta capitalizzazione. “Quest’ultimo punto è una garanzia”, si legge nello studio di Prometeia: “Il management esterno non è in contrasto con la proprietà, ma anzi scommette su di essa”.

Inoltre queste aziende hanno performance economiche migliori in termini di fatturato (+2,4%) occupati (+2,6%) e produttività del lavoro (+0,9%).

Le performance sono ancora migliori se ci si sofferma sulle imprese acquisite dall’estero ad alta managerializzazione. Su questo il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, intervenuta all’anticipazione dei risultati, ha sottolineato il particolare impegno del Governo e del Ministero dello Sviluppo Economico sul versante dell’internazionalizzazione: “L’Italia è ancora tra i primi 10 posti al mondo per quote di prodotti esportati ma sconta un deficit di competitività proprio a causa di mancate politiche di internazionalizzazione. Proprio a tal proposito abbiamo previsto non solo l’introduzione del Temporary Export Manager, una figura professionale specializzata e d’ausilio alle Pmi, ma anche la possibilità di suddividere i costi dell’ingaggio di questo soggetto tra le varie aziende che decidano di utilizzarla”.

UN MITO DA SFATARE

Sulle acquisizioni dall’estero la ricerca sfata il mito degli stranieri che comprano in Italia solo marchi allo sbando. “Hanno, infatti, più probabilità di essere acquisite aziende su cui non gravano debiti ma che anzi possono fare fronte agli oneri con i propri flussi di cassa”.

IL COMMENTO DI AMBROGIONI

Ecco come ha commentato i risultati della ricerca Giorgio Ambrogioni, presidente di Federmanager: “Il capitalismo familiare italiano ha avuto ed ha un grande valore ma oggi deve fare un salto di qualità aprendosi alla collaborazione di manager competenti e motivati. Da anni sosteniamo l’importanza di una maggiore presenza manageriale nelle nostre PMI: la ricerca condotta da Prometeia per Federmanager dimostra, con dati incontrovertibili, la correttezza delle nostre posizioni. E’ in atto un processo rilevante di acquisizioni da parte di capitali esteri: non dobbiamo temere questo fenomeno ma dobbiamo gestirlo in modo intelligente perché non si trasformi in mere acquisizioni di quote di mercato”.

italiaonline

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