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Eurostat ha rivisto al rialzo la crescita del PIL area euro nel 2° trimestre a +0,4% t/t, da una stima preliminare di +0,3% t/t. La stima per il 1° trimestre è salita a +0,5% t/t da 0,4%t/t. La crescita tendenziale risulta, quindi, più solida: 1,5% a/a da un precedente 1,2%.

LA DOMANDA

Il dettaglio mostra un rallentamento della domanda interna, che contribuisce per solo +0,2% alla crescita trimestrale del PIL nei mesi primaverili dopo il +0,6% di inizio anno. Tra le componenti di domanda interna delude in particolare la dinamica degli investimenti fissi, che torna in territorio negativo a -0,5% t/t, dopo il +1,4% (rivisto al rialzo di 0,6pp) del primo trimestre e contribuisce negativamente (-0,1%) alla variazione trimestrale.

GLI INVESTIMENTI

Per il momento non è disponibile lo spaccato degli investimenti fissi ma le indicazioni nazionali suggeriscono che ha riguardato sia gli investimenti in macchinari, sia gli investimenti in costruzioni. La spesa per consumi privati è rallentata marginalmente a +0,4% t/t da +0,5% t/t e contribuisce per +0,2% t/t alla crescita del PIL.

SPESA ED EXPORT

La spesa pubblica rallenta a +0,3% t/t da +0,6% t/t, contribuendo per +0,1% t/t alla crescita del PIL. Le scorte sottraggono -0,1% dopo il contributo nullo di inizio anno. Come atteso l’export è accelerato a +1,6% t/t da un precedente +1,0% t/t, mentre le importazioni hanno frenato a +1,0% da +1,5% t/t; di riflesso il commercio estero contribuisce più (+0,3% t/t) della domanda interna alla crescita del PIL.

GLI INDICI

Le indagini di fiducia e i dati sinora disponibili per il trimestre estivo sono coerenti con una crescita del PIL allo stesso ritmo dei mesi primaverili. Confermiamo la previsione di crescita del PIL di 0,45% t/t a fine 2015. Per effetto delle revisioni ai dati del primo semestre, la nostra stima per la crescita del PIL nel 2015 sale a 1,5% da una previsione recente di 1,3%. Le revisioni al 1° semestre riportano, quindi, la stima sulla crescita media del PIL nel 2015 in linea con le nostre previsioni di inizio anno. Resta, però, il fatto che il PIL è rallentato nei mesi primaverili a differenza di quanto indicato dalle indagini PMI e Commissione Europea.

LE NOSTRE PREVISIONI

Per il momento manteniamo la previsione di crescita del PIL a 1,7% nel 2016. Il rallentamento degli emergenti dovrebbe avere un effetto limitato sulla domanda estera rivolta alla zona euro e, in ogni caso, l’impatto di freno sulla crescita del PIL sarà compensato dal deprezzamento del cambio, ulteriore calo del prezzo del greggio e condizioni finanziarie che restano accomodanti, nonostante la volatilità dei mercati finanziari dell’ultimo mese.

Perché Eurostat vede rosa sul Pil europeo

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