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Matteo Renzi vola a Sharm el Sheikh, al Forum degli imprenditori italiani sul raddoppio del Canale di Suez e nell’occasione incontrerà il leader egiziano Al Sisi per la seconda volta in quattro mesi. Non solo una vetrina (qui il programma) per potenziali accordi commerciali anche grazie alla nuova stabilità amministrativa egiziana, ma la possibilità per le aziende italiane di esportare know-how in svariati ambiti.

CHI C’E’
Il Forum economico di Sharm el Sheikh, in programma dal 13 al 15 marzo, vedrà la partecipazione di ottanta Paesi con più di mille tra imprenditori, politici e diplomatici. Sono chiamati a valutare la possibilità di investire tra i 10 e i 12 miliardi di dollari nel Paese, così come nelle previsioni del governo. Un obiettivo sensibile, all’interno delle opportunità di investimento generali in Egitto, è quello relativo allo sviluppo del Canale di Suez e del cosiddetto Triangolo d’oro nell’Alto Egitto.

LE AZIENDE INTERESSATE
In occasione del Forum verranno illustrate molteplici attività come quelle in programma in una serie di realtà locali, come nel parco eolico di Zaafarana, nelle sedi della Tanta Motors e Egyptian Canning (meccanica). Passo interlocutorio era stata la missione italiana in Egitto conclusasi lo scorso 25 febbraio a cui avevano preso parte realtà italiane come Trevi, Pizzarotti, Bonatti, Fincantieri assieme agli esponenti italiani: il vice ministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, la presidente del Comitato tecnico di Confindustria, Licia Mattioli, il vice presidente dell’Abi, Guido Rosa, il presidente dell’Agenzia-Ice, Riccardo Monti.

I NUMERI E GLI OBIETTIVI DEL CANALE DI SUEZ
L’opera faraonica del valore di 8,2 miliardi, annunciata quasi un anno fa dal governo, dovrebbe ovviare ai 72 chilometri di senso unico alternato (rispetto ai 193 totali). Principale vantaggio del canale parallelo sarà un abbattimento dei tempi per le navi (l’attesa passa da 11 a 3 ore), con conseguente risparmio di costi per gli armatori e più introiti per l’Egitto: secondo le stime del ministero del commercio almeno del 2,59%. Circa i transiti giornalieri, entro il 2023 passeranno da 49 a 97. I primi dissensi sono lanciati dall’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), secondo cui dopo i lavori sarà favorita la colonizzazione dei nostri mari da parte di specie aliene.

INTERVENTI ACCESSORI
Dopo Panama, a seguito della moltiplicazione degli scambi mondiali anche grazie alla costruzione di mega navi porta-container, l’Egitto decide per una modernizzazione dell’infrastruttura realizzata dal francese Ferdinando de Lesseps su progetto dell’ingegnere trentino Luigi Negrelli. E affiancherà al parziale raddoppio del canale un serie di altri interventi mirati: tunnel, cantieri navali, vere e proprie stazioni di servizio per i cargo compresi mini resort per passeggeri. L’obiettivo del governo è avere il Canale come magnete per uno sviluppo circostante costruendo centri urbani, zone industriali (petrolchimico, metalli), ferrovie che uniscano le due rive e lo sviluppo del settore ittico su cui potrà contare sul supporto di know-how delle aziende italiane.

SISTEMA PAESE
Il governo di Al-Sisi, oltre ad una stabilità politica, ha ottenuto benefici dal piano di sviluppo da 18 miliardi di dollari previsto nei paesi del Golfo. Ciò ha stabilizzato l’economia, come dimostra la stima di crescita del Pil: 3,5% per quest’anno. Oltre agli investimenti in ripresa nel campo petrolifero, quattro sono i settori in cui le imprese italiane potranno offrire il proprio contributo: costruzioni, telecomunicazioni, meccanica e agroalimentare.

LA TELA DI RENZI CON AL SISI
La cosiddetta “tela” di Renzi con Al Sisi parte dalla consapevolezza che a Sharm sarà l’unico premier europeo presente, accanto a nomi extra continentali come il segretario di Stato americano John Kerry, il ministero degli Esteri russo, Sergei Lavrov e gli omologhi di Arabia Saudita, Emirati arabi uniti e Turchia. Il bilaterale dunque sarà il secondo dopo quello del novembre scorso, in occasione della visita ufficiale di Al Sisi a Roma.

Perché Matteo Renzi vola a Sharm el Sheikh

Matteo Renzi vola a Sharm el Sheikh, al Forum degli imprenditori italiani sul raddoppio del Canale di Suez e nell'occasione incontrerà il leader egiziano Al Sisi per la seconda volta in quattro mesi. Non solo una vetrina (qui il programma) per potenziali accordi commerciali anche grazie alla nuova stabilità amministrativa egiziana, ma la possibilità per le aziende italiane di esportare…

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