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Ci sono i dieci anni di governo regionale di Claudio Burlando da far dimenticare. C’è una candidata del Pd, la neorenziana Raffaella Paita, diretta espressione del potere burlandiano. C’è soprattutto il pasticcio delle primarie regionali sfociate nell’uscita dal partito dello sconfitto Sergio Cofferati e nella probabile creazione di una nuova lista. C’è tutto questo e molto altro nella sinistra ligure, eppure il centrodestra rischia di presentarsi diviso alle urne di maggio, regalando la Regione a un Pd in evidente difficoltà.

LA LEGA NON MOLLA L’OSSO

C’era da aspettarselo. Dopo l’exploit in Emilia-Romagna, dove ha raccolto il 19,42% raddoppiando Forza Italia, la Lega Nord non ha intenzione di lasciare campo libero agli alleati berlusconiani. La strategia di Matteo Salvini è chiara: con i sondaggi che lo danno in costante crescita, con Fi percorsa da perenni divisioni interne, con l’Ncd che si è mobilitato in parte per la Paita, solo il Carroccio pare in grado di trainare la coalizione. E soprattutto, se il segretario federale vuole continuare nella sua scalata del centrodestra nazionale, non può certo permettersi di partecipare da gregario alle elezioni su cui adesso sono puntati i riflettori, ossia quelle liguri. Motivo per cui ha già ufficializzato la candidatura a governatore di un suo fedelissimo: Edoardo Rixi, 40enne consigliere regionale e comunale di Genova, capace di far dimenticare da quelle parti l’ex tesoriere Francesco Belsito. Salvini ha di recente promosso Rixi vicesegretario federale del partito, e ieri s’è presentato a Genova per lanciarne la candidatura con uno slogan studiato per bucare lo schermo: “Il nostro obiettivo – ha detto – è ‘deburlandizzare’ la Liguria, liberarla, far respirare la gente, bloccare il cemento che è stato ficcato in ogni dove”. Per farlo, per “riportare la Liguria in Europa e non in Nord Africa come la sinistra ha fatto”, serve Rixi. Se Fi vuole stare in coalizione, si adegui. A sostegno del candidato leghista ci sono anche i consiglieri regionali forzisti Matteo Rosso e Luigi Morgillo, presenti ieri alla manifestazione, e il circolo dei berlusconiani di Chiavari; anche la consigliera regionale ex Pdl e fondatrice della lista civica Noi, Raffaella Della Bianca, sarebbe propensa a convergere sul leghista (qui l’intervento di Della Bianca su Formiche.net in cui auspica un centrodestra unito).

BERLUSCONI GIOCA LA CARTA DEL COSTRUTTORE

Ha sfogliato la margherita, ha lasciato cadere a terra diversi petali, e alla fine Silvio Berlusconi ha deciso: per le regionali liguri punterà su Federico Garaventa (nella foto), 48 anni, presidente provinciale dell’Ance Genova-Assedil, nonché titolare dell’impresa edile di famiglia. Ricevuto il via libera ufficiale nella serata di venerdì, già ieri Garaventa si è presentato alle telecamere della tv locale Primocanale parlando da candidato. “E’ un momento in cui le sfide vanno raccolte – ha scandito – la politica tradizionale non risponde ai problemi dei cittadini. Tutti, anche gli imprenditori, devono schierarsi e impegnarsi in prima persona per togliere la regione dalle secche in cui si trova”. Spiegando di non avere tessere di partito ed esperienze politiche alle spalle, si è detto convinto che “l’esperienza associativa è stata estremamente formativa” visto che proprio dallo scranno dell’Ance si è scontrato più volte con amministratori del Pd. Il problema, però, è che Salvini – pur definendolo una “persona degnissima” – ha detto “no grazie”. “Rixi è un profilo straordinario, siamo anche amici – ha sottolineato Garaventa -. In questo momento il livello del confronto è nazionale, quindi su questo punto lascio che lavorino le rispettive strutture”. In realtà, da Forza Italia fanno sapere che il candidato è lui, punto. Il coordinatore regionale Sandro Biasotti lo ha sponsorizzato ad Arcore, permettendogli di battere la concorrenza di altri potenziali candidati, dalla giornalista Mediaset Ilaria Cavo all’imprenditore e presidente del Ceis (Centro di solidarietà) Enrico Costa fino al manager Giancarlo Vinacci.

NCD VERSO LA PAITA, MA NON SENZA POLEMICHE

Il sostegno del Nuovo Centrodestra alla Paita per le primarie del Pd è stata una delle cause scatenanti l’addio di Cofferati. L’ex An Alessio Saso, capogruppo alfaniano in Regione e segretario del partito in provincia di Imperia, è stato uno dei principali sostenitori della candidata renziana, e già da mesi porta avanti una linea di collaborazione col Pd in vista delle regionali. Con lui l’altro consigliere regionale Gino Garibaldi e il deputato Eugenio Minasso, pure lui di provenienza aennina, che ha invitato i suoi elettori a recarsi alle urne del centrosinistra. Di tutt’altro avviso il coordinatore regionale Luigi Zoboli che ha chiesto ai tre colleghi pro Paita di dimettersi. Data la situazione, è impossibile ora capire da che parte starà l’Ncd alle elezioni regionali. Sempre che ci arrivi così com’è.

Liguria, ecco come il centrodestra si presenta (diviso) alle regionali

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