Dopo cause e contro-cause, un attacco con bombe molotov ad ottobre del 2011, il sito oscurato nel 2012 e la sua sede incendiata, alla rivista Charlie Hebdo è il massacro: 12 morti a seguito dell’irruzione di uomini armati nella redazione di Parigi. [gallery ids="322642,322643,322644,322645,322646,322647"] A scatenare la furia degli estremisti è stata la pubblicazione di diverse vignette satiriche con la…
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L'attacco a Charlie Hebdo è una guerra alla civiltà della parola libera
La notizia dell'attacco alla redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo mette in luce un disegno di lotta alla civiltà occidentale fondata sulla libertà di parola, al diritto di satira e al multiculturalismo di matrice europea. La tragedia si consuma quando da più fronti le libertà religiose vengono difese - come ultimamente in Germania e Svezia -, a scapito di…
Perché il programma di Tsipras è un po' vacuo
Nel giorno in cui il fantasma della deflazione in Eurolandia prende corpo (i prezzi al consumo a dicembre sono scesi di 0,2 punti nella zona euro), Alexis Tsipras si sbraccia per rassicurare i mercati, gli eurocrati e soprattutto i tedeschi entrati col piede a martello nella campagna elettorale. Il messaggio sembra sempre lo stesso: una cosa è protestare e un'altra…
Francia, tutti i dettagli sull'assalto criminale a Charlie Hebdo
Ancora sangue in Francia, dove due uomini incappucciati e vestiti di nero sono penetrati nella redazione parigina del giornale satirico francese Charlie Hebdo, uccidendo almeno 12 persone tra cui due agenti, secondo i media transalpini. Gli attentatori, già in fuga, avrebbero aperto il fuoco con dei kalashnikov. La rivista è nota per il suo stile ironico e provocatorio e solo…
Che cosa lega Italicum, Quirinale e decretino fiscale
Questo commento è stato pubblicato su su L'Arena di Verona, Giornale di Vicenza e Bresciaoggi A pensar male, si sa, si fa peccato, ma spesso ci si indovina. Per non dare corda agli indovini, Matteo Renzi ha deciso di rinviare la riforma del fisco a dopo la prevedibile elezione del nuovo presidente della Repubblica, in modo che nessuno possa sospettare che…
Chi è Lutz Bachmann, il leader di Pegida che scuote la Germania
Quello che è cominciato con un innocuo appuntamento settimanale (ogni lunedì) nella cittadina di Dresda, all’est della Germania, sta diventato un fenomeno in espansione in tutto il Paese e una delle principali preoccupazioni del governo di Angela Merkel: il movimento Patrioti europei contro l'islamizzazione dell'Occidente, conosciuto come Pegida, l’acronimo in tedesco. [gallery ids="322578,322579,322580,322581,322582,322574,322570"] Secondo la Bbc, a tre mesi dalla…
Silvio Renzi e Roma Mafiata
Anche nella storia recente, le norme ad personam (o ad personas) non sono andate soltanto a beneficio dell’ex Cav, il quale, tra l’altro, nella trascorsa legislatura, ha impiegato tempo, energie e risorse politiche nel far approvare dal Parlamento leggine, affondate, una dopo l’altra, dalla Consulta. Ora, alla luce della ‘’norma del 3%’’ (una percentuale che ricorre nei guai del BelPaese), si dice che…
Israele, il 2015 tra nuove alleanze e vecchie minacce
Grazie all’autorizzazione dell’autore pubblichiamo un commento dello scrittore e giornalista israeliano Yossi Melman uscito sul Jerusalem Post Negli euforici anni tra la Guerra dei Sei Giorni nel 1967 e la guerra dello Yom Kippur del 1973, i leader di Israele, con a capo fra loro il ministro della difesa Moshe Dayan, avevano la tendenza a vantarsi dicendo che "la nostra situazione…
Kodric e Merlak, chi sono i rampanti ventenni sloveni della controversa Bitstamp
Sul futuro dei Bitcoin, dopo un 2014 horribilis che ne ha visto crollare il valore, si disegnano nuove ombre: a quasi un anno dal crac della piattaforma Mt Gox, è andata in tilt la più grande piattaforma di scambio europea, Bitstamp. La Borsa della cyber-moneta, che ha sedi in Slovenia e Gran Bretagna, è nel caos: conti bloccati, depositi paralizzati, l’equivalente…