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La riunione della BCE sarà epocale: vi sono forti indizi che il consiglio direttivo lancerà un programma di stimolo quantitativo tramite acquisti di titoli governativi, sovranazionali e (forse) corporate.

LE PREVISIONI

Il consenso è per l’annuncio di un piano di acquisti di almeno 600 miliardi di euro, il minimo ipotizzabile per riportare il bilancio BCE alla dimensione del marzo 2012. Non va escluso che la BCE si riservi di variare la dimensione del programma nel tempo in base all’evoluzione della situazione economica.

LE INDISCREZIONI

Ad esempio, ieri la stampa ha riportato indiscrezioni riguardo alla possibilità che sia annunciato un obiettivo mensile di 50 miliardi e una durata di un anno, prorogabile a due. Il problema del target mensile è che potrebbe rivelarsi arduo da conseguire all’inizio, come ha dimostrato l’esperienza della Banca del Giappone, e se fosse mancato potrebbe creare volatilità sul mercato.

COME RIPARTIRE I RISCHI

L’altra questione spinosa è la ripartizione dei rischi (e degli utili) tra paesi membri. Negli ultimi giorni è stato ipotizzato un meccanismo di acquisto in base alle quote capitale paese e una condivisione del rischio fino ad una certa soglia. Per gli acquisti in eccesso di tale limite sarebbero le banche centrali nazionali a sopportare eventuali perdite e a beneficiare di eventuali utili.

Draghi, Bce, vigilanza

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