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Si è concluso il Consiglio supremo di Difesa, convocato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella la scorsa settimana. Il massimo organo costituzionale responsabile per la sicurezza nazionale si è riunito per esaminare i più recenti sviluppi sullo scacchiere internazionale e per discutere della risposta dell’Italia in un momento di profondi mutamenti per gli assetti geopolitici europei e globali. 

Presenti al Quirinale tutti i vertici dell’esecutivo, tra cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, insieme al capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano.

Il Consiglio si è riunito per analizzare i mutamenti in corso nello scenario internazionale e per affrontare i temi strategici legati alla sicurezza del Paese. Al centro dei lavori, il nuovo Libro bianco europeo sulla difesa nell’ambito dell’iniziativa “Readiness 2030” della Commissione Ue, le prospettive delle Forze armate, la sicurezza delle infrastrutture critiche e lo sviluppo dell’industria nazionale della difesa.

Difesa europea

Il primo punto affrontato ha riguardato la difesa europea, con particolare attenzione al Libro bianco presentato da Commissione e Alto rappresentante. Il documento analizza le vulnerabilità strutturali dell’Unione in ambito militare e strategico e propone linee guida su coordinamento, digitalizzazione, spazio e nuove tecnologie. Il Consiglio ha ribadito che, pur nell’ambito dell’integrazione europea, la Nato resta il pilastro insostituibile per la sicurezza collettiva e deterrente principale contro i conflitti, anche alla luce della minaccia nucleare, più volte evocata.

Infrastrutture e minacce ibride

Altro punto centrale è stata la resilienza delle infrastrutture strategiche — reti energetiche, telecomunicazioni, trasporti, piattaforme digitali e ambiente sottomarino — minacciate da attacchi cyber e ibridi. Il Consiglio ha sottolineato anche i rischi derivanti dallo spazio cognitivo, con la diffusione di fake news, e ha richiamato la necessità di vigilare sulla militarizzazione dello Spazio.

Le Forze armate

In un contesto segnato dal ritorno della guerra convenzionale in Europa e dalle tensioni nell’Indo-Pacifico, le Forze armate italiane si trovano in una fase di profonda ristrutturazione. L’obiettivo è adeguarsi alla guerra multidominio, puntando su digitalizzazione, IA, cyberdifesa e modernizzazione dottrinaria. Il Consiglio ha discusso interventi per migliorare prontezza ed efficienza, ribadendo l’impegno dell’Italia a raggiungere il 2% del Pil in spese per la Difesa, come previsto dagli accordi Nato.

Industria 

Il comparto industriale nazionale, già competitivo a livello internazionale, è stato riconosciuto come risorsa strategica. Il Consiglio ha evidenziato la necessità di un ulteriore consolidamento attraverso sinergie pubblico-private, coinvolgimento di PMI, start-up e mondo accademico. L’obiettivo è garantire approvvigionamenti sovrani e innovazione tecnologica integrata.

Scenari internazionali

Ampio spazio è stato riservato ai teatri di crisi globali. In Ucraina, a tre anni dall’inizio della guerra, la situazione resta gravissima, come dimostrano le continue vittime civili. Il Consiglio ha ribadito il fermo sostegno italiano a Kyiv e la necessità di una pace giusta nel quadro della legalità internazionale e dei valori della Carta Onu.

In Medio Oriente, il Consiglio ha espresso forte preoccupazione per la ripresa dei combattimenti a Gaza e per la crisi umanitaria. Sono stati condannati con forza gli attacchi terroristici di Hamas e si è sottolineata l’urgenza di una soluzione negoziata per la creazione di due Stati sovrani, oltre alla liberazione degli ostaggi e al rispetto del diritto internazionale umanitario.

Il Consiglio ha inoltre espresso allarme per le tensioni tra India e Pakistan nella regione del Kashmir, condannato gli attacchi Houthi contro Israele e le minacce alla navigazione nel Mar Rosso, e riconosciuto il potenziale positivo del dialogo in corso sul nucleare iraniano, recentemente avviato a Roma con mediazione omanita.

L’impegno dell’Italia per la stabilità dei Balcani è stato riconfermato, così come il sostegno ai contingenti italiani, con particolare menzione alla missione Unifil nel Libano meridionale.

Il Consiglio ha espresso riconoscenza alle Forze armate e a tutte le componenti del sistema di sicurezza nazionale, ribadendo la vicinanza della Repubblica a tutti i militari in servizio in Italia e all’estero.

(Foto: Presidenza della Repubblica)

Di cosa si è discusso al Consiglio supremo di Difesa. Tutti i dettagli

Si è concluso il Consiglio supremo di Difesa, convocato dal Presidente della Repubblica la scorsa settimana. Presenti al Quirinale tutti i vertici dell’esecutivo, tra cui la presidente del Consiglio, i ministri di Esteri e Difesa, insieme al capo di Stato maggiore della Difesa. Al centro della discussione, la difesa europea, le Forze armate e l’industria nazionale

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