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La città ducale e i BRICS, un binomio solo all’apparenza inusuale. Per due giorni a Parma si terrà una conferenza internazionale dedicata ai cinque Paesi emergenti che dominano la scena economica mondiale. Il 6 e 7 novembre, su iniziativa della professoressa Lucia Scaffardi, coordinatrice del “BRICS Parma”, l’osservatorio giuridico dedicato proprio allo studio del network tra Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, decine di esperti provenienti da ben 15 Paesi si alterneranno in quattro sessioni di lavoro per confrontarsi sull’evoluzione, tanto rapida quanto impressionante, di quello che da semplice acronimo si è trasformato in vera e propria potenza mondiale, e non solo a livello economico, dando vita ad un modello di relazione geopolitica sempre più radicato.

IL PRIMATO DELL’OSSERVATORIO DI PARMA

“Questa Conferenza – spiega la professoressa Scaffardi, docente di Diritto Pubblico Comparato nel dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo – nasce da un doppio ciclo di seminari e da alcune Conferenze che ho attivato fin dal 2011 proprio per seguire da vicino la crescita rapidissima e multidisciplinare dei rapporti tra i cinque Paesi. E’ stato allora che è nato il BRICS Parma, un osservatorio che ha permesso al nostro Ateneo di entrare in contatto con studiosi di ogni parte del mondo interessati a questo modello”. I primi due cicli di seminari, ai quali hanno partecipato tra gli altri come relatori anche il giudice costituzionale Giuliano Amato e l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, diventano dunque oggi un appuntamento internazionale, dal titolo “The BRICS group in the spot light. An interdisciplinary approach”. “Per una comparatista come me – prosegue la docente – è quasi naturale porre a confronto i vari sistemi giuridici e analizzarne le possibili evoluzioni o problematiche. Per la prima volta in Italia analizziamo un modello nel prisma delle varie discipline: l’economia, il diritto e le scienze socio-politologiche”.

CONFERENZA INTERNAZIONALE

Il Ministero degli Affari Esteri così come tutte le Ambasciate in Italia dei Paesi BRICS hanno dato il loro patrocinio a questa iniziativa, a testimonianza che il progetto nato a Parma è comunque seguito con interesse dagli stessi cinque governi. Saranno presenti numerosi giovani dei Paesi BRICS, selezionati con una “call for paper” che ha visto una risposta numerosa, tanto da costringere i panel chairs (Paulo Esteves del BRICS Policy Center di Rio de Janeiro, Niu Haibin dello Shanghai Institute for International Studies, Danny Pieters dell’Università di Lovanio, Patrick O’ Sullivan della Grenoble Ecole de Managment e Augusto Ninni dell’Università di Parma) a un duro lavoro di selezione. I paper che verranno presentati e discussi durante la Conferenza sono pubblicati dal 29 ottobre sul sito di Federalismi.it Ulteriori notizie e link di interesse per il tema sono consultabili sul sito www.brics.unipr.it.

IL PROGRAMMA

Oltre alle sessioni ufficiali, che si alterneranno dal primo pomeriggio di giovedì 6 al tardo pomeriggio del 7, nell’adiacente Aula dei Cavalieri verranno proiettate le “video relazioni” di una decina di giovani studiosi, anch’essi selezionati dal Comitato scientifico della Conferenza, mentre in chiusura della prima giornata dei lavori si terrà anche la presentazione del volume “Comparative law in legislative drafting. The increasing importance of dialogue among Parliaments”, curato dal professor Nicola Lupo (della Luiss Guido Carli di Roma) e dalla stessa Lucia Scaffardi. A dibatterne la Professoressa Tania Groppi dell’Università di Siena e Esin Orücü Professore Emerito dell’Università di Glasgow, una delle più apprezzate studiose mondiali sul tema dei Legal Transplant. Le conclusioni della due giorni di convegno saranno invece affidate al Professor Nino Olivetti Rason, dell’Università di Padova.

Leggi il saggio: “BRICS? Why not“, scritto da Lucia Scaffardi e pubblicato da Federalismi.it

Così a Parma si studiano i Brics

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