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Continua ad allargarsi il conflitto con lo Stato Islamico. In più zone, su più fronti. I Paesi arabi si sono uniti per reagire insieme alle azioni criminali del Califfato, e ora anche riconosciuti gruppi violenti hanno deciso di prendere le distanze. Perché, come sostiene il sito The Atlantic, la vicenda di Isis sembra non avere a che fare con l’islamismo. La maggior parte dei musulmani non sostiene Isis, così come i riferimenti religiosi al Corano che dovrebbero sostenere le violenze sono confuse interpretazioni, notano molti osservatori.

SCIITI CONTRO SUNNITI

Questa volta a dichiarare guerra all’Isis è un’altra organizzazione terroristica che compromette la sicurezza internazionale: Hezbollah. Il segretario generale, Hassan Nasrallah (nella foto), ha detto per la prima volta che l’organizzazione terrorista sciita libanese sta combattendo i jihadisti sunniti dello Stato islamico in Irak.

ILLUSIONE AMERICANA

In un video trasmesso da un bunker al sud di Beirut, Nasrallah ha detto che “lo Stato islamico è la minaccia più immediata alla stabilità regionale e ha chiamato ai Paesi arabi ad unirsi contro gli jihadisti sunniti invece di dipendere dagli Stati Uniti e i suoi bombardamenti”. “Qui sembra dipendere dagli americani – ha aggiunto – e questo è un’illusione. Voi vi state fidando di qualcuno che vi sta rubando e che cospira contro di voi”, ha detto Nasrallah. Gli estremisti sciiti di Hezbollah sono a favore dell’Iran e sostengono anche il regime di Bashar al Assad in Siria.

SOSTEGNO IRANIANO

“Noi non aspetteremmo gli americani né la Nato. In Irak non ci aspettano. Fino adesso gli americani non hanno fatto arrivare le armi. Tutte le armi che abbiamo vengono dall’Iran”, ha detto Nasrallah. Le tribù irachene sembrano essersi mobilizzate contro l’Isis, indipendentemente dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. Alcuni analisti sostengono che Hezbollah cominciò a combattere l’Isis alla fine del 2014. L’organizzazione sostiene che lo Stato Islamico sta lavorando per Israele.

LA DICHIARAZIONE DI HAMAS

Altrettanto ha fatto il leader dell’organizzazione terroristica islamica, Hamas. Jaled Meshal ha respinto le accuse di Israele, che li confronta con lo Stato Islamico. Hamas ha ucciso lo scorso giovedì 22 persone, tra cui due donne, per una presunta collaborazione con i servizi segreti israeliani. “Ma noi non siamo un gruppo religioso violento – ha detto Meshal – Lo Stato Islamico è un fenomeno totalmente differente. Noi lottiamo contro le aggressioni sulla nostra terra”, ha detto in un’intervista a Yahoo News il leader che vive in Qatar. E ha aggiunto: “Le accuse del premier israeliano Benjamin Netanyahu sono una bugia per ingannare il pubblico americano”.

RAMI DELLO STESSO ALBERO VELENOSO

Dopo la decapitazione del giornalista americano James Foley sequestrato dall’Isis, Netanyahu ha detto “che Hamas è l’Isis e l’Isis è Hamas Le due organizzazioni sono nemici della pace, di Israele, di tutti i paesi civilizzati e sono nemici anche dello stesso popolo palestinese. Sono due gruppi terroristi fondamentalisti. Due rami dello stesso albero velenoso”.

Hezbollah e Hamas contro Isis. Guerra tra barbari?

Continua ad allargarsi il conflitto con lo Stato Islamico. In più zone, su più fronti. I Paesi arabi si sono uniti per reagire insieme alle azioni criminali del Califfato, e ora anche riconosciuti gruppi violenti hanno deciso di prendere le distanze. Perché, come sostiene il sito The Atlantic, la vicenda di Isis sembra non avere a che fare con l’islamismo. La…

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