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La situazione in Italia non è delle migliori. Dopo l’uscita di scena di Silvio Berlusconi credevo che l’Italia si sarebbe ripresa, lentamente certo, ma ero ottimista. Oggi devo rivedere le mie aspettative e dirmi sicuramente scettico.

Nel 2013 avevamo avuto la possibilità di cambiare le cose in modo radicale, invece ci siamo ritrovati ad avere un Parlamento diviso in tre blocchi. Avevo sperato inizialmente in un accordo tra PD e M5S, invece ci siamo ritrovati con un PD-PDL prima e poi PD-NCD-SC dopo.

Il M5S ha di mese in mese messo in scena il peggio del peggio. Ha cavalcato il malessere generale e soffiato sui carboni ardenti dell’antipolitica convinti di poter rappresentare la forza anti-palazzo… stando dentro al palazzo. Ingenuità? Incompetenza? Cattiva fede?

In questi ultimi mesi la situazione poi sembra essere del tutto scappata di mano: Grillo non sa esattamente cosa vuole, i suoi deputati e senatori vanno allo sbaraglio. Hanno perso mesi in battaglie inutili su scontrini e su diarie, poi sono passati alla fase delle epurazioni accattivandosi forse la simpatia di qualche estremista di destra, poi sui grandi temi: lavoro, immigrazione, diritti si sono consumati i primi scontri tra due anime interne, innegabile, tra destra e sinistra. Sì, con buona pace di tutti, da Grillo a Renzi, la destra e la sinistra esistono e hanno una loro anima.

Il problema, oggi, è che Grillo e il suo movimento hanno fallito. Perdono consistenti pezzi di consenso e nel giro di un anno sono passati dal 25% al 18% (certo, sono sondaggi, prendiamo tutto con le pinze!) e probabilmente scenderanno ancora di qualche punto.

Niente di male, lo dicevamo un po’ tutti: il vero consenso del M5S non è sopra i 20%. Tuttavia, non avremmo pensato che nell’estrema destra, tra l’altro quella becera e xenofoba, rappresentata dalla Lega Nord di Matteo Salvini potesse ritornare ad oltre il 10% di consensi, e che il suo leader si piazzasse secondo nell’indice di gradimento dopo Matteo Renzi. Se Matteo Salvini attira oggi le simpatie di una ampia fetta di elettorato c’è da preoccuparsi e non poco.

La Lega Nord oggi parla, più di prima, ai movimenti di estrema destra, in Italia (Forza Nuova) e in Europa (FN). Avevamo avuto un assaggio del riproporsi delle destre in Europa, ed oggi anche in Italia assistiamo ad un rinvigorirsi di forse per me oscure.

Grillo ha fallito, e anzi ha partecipato all’inasprimento di un clima che era già teso. Dovrà fare i conti con le responsabilità che ha. Spero che la parte sana e responsabile del M5S voglia finalmente emanciparsi da Grillo, come ho scritto almeno decine di volte su questo spazio e altrove, e accogliere la possibilità che nel 2013 il duo Lombardi-Crimi buttarono a mare, insultando Bersani. Non so se con Matteo Renzi questo ormai sia più possibile, ma il M5S deve iniziare a dialogare e collaborare con il PD, o almeno con una sua parte.

Se dopo Grillo arriva Salvini

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