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Le tensioni nella regione sudamericana sono giunte a un punto critico, con gli Stati Uniti che annunciano operazioni aeree con le forze armate guyanesi in risposta alle crescenti preoccupazioni al confine tra Guyana e Venezuela. Questo sviluppo si presenta come risposta diretta all’annosa disputa territoriale accentuata da un contestato referendum tenutosi domenica scorsa, nel quale i venezuelani hanno votato a favore dell’annessione della Guayana Esequiba, una ricca regione della Guyana, al territorio nazionale del Venezuela.

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha promosso questo referendum come una mossa nazionalista, cercando di aumentare la sua popolarità in vista delle elezioni presidenziali dell’anno prossimo. Tuttavia, il risultato ha innescato tensioni con la Guyana, che ha interpretato l’atto come una provocazione esplicita. La situazione è ora ulteriormente complicata dalle crescenti operazioni militari venezuelane al confine, preoccupando la comunità internazionale.

L’Unione Europea ha già condannato il referendum, definendolo una provocazione, mentre gli Stati Uniti si preparano a condurre operazioni aeree con le forze armate guyanesi. Questo è paragonato a schierare due portaerei statunitensi nel Mediterraneo, secondo esperti di geopolitica sudamericana. La risposta degli Stati Uniti riflette il timore di una destabilizzazione nella regione, con il potenziale coinvolgimento di attori internazionali.

Nel frattempo, la Guyana ha dichiarato che non riconoscerà i risultati del referendum, evidenziando il deterioramento delle relazioni bilaterali. Il ministro degli Esteri guyanese, Robert Persaud, ha sottolineato il livello senza precedenti di tensioni tra i due Paesi. Il presidente guyanese ha anche sollecitato una risposta globale per affrontare la situazione, mentre la comunità internazionale monitora da vicino gli sviluppi.

La risposta degli Stati Uniti, annunciando operazioni aeree con le forze armate guyanesi, è un segnale chiaro di sostegno a Guyana e di preoccupazione per l’escalation della crisi. La situazione rimane fluida, e il coinvolgimento degli Stati Uniti potrebbe plasmare gli sviluppi futuri, influenzando il modo in cui la comunità internazionale risponde a questa crescente crisi geopolitica nell’America del Sud.

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