Skip to main content

Che un drone precipiti ormai fa poca notizia e ne farà sempre meno. Sono sempre più i velivoli a pilotaggio remoto che affollano i cieli, in particolare quelli manovrati da privati cittadini poco esperti e che facilmente ne perdono il controllo. Meno frequente – e senza dubbio meno rassicurante – è che ciò sia accaduto alla Casa Bianca, dove ieri è stato rinvenuto un piccolo apparecchio che si è scoperto in seguito essere manovrato da un impiegato poco professionale e, probabilmente, non troppo indaffarato. Comunque la si pensi, il caso ha però riacceso i riflettori sulle falle del Secret service, l’agenzia federale che si occupa di proteggere i capi di Stato americani, e su un aspetto ancora più problematico: la residenza del presidente degli Stati Uniti non può essere protetta da quel tipo di oggetti volanti. Almeno per il momento.

UNA GROSSA VULNERABILITÀ

L’episodio, come non bastasse, non è giunto del tutto inaspettato. Solo cinque giorni fa – riporta il Washington Post – un gruppo di esperti aveva allertato i parlamentari americani sul fatto che l’impossibilità di identificare e abbattere i droni sia una delle più grosse vulnerabilità della White House.

635578800623912368-white-house-drone

(fonte: Secret service)

COSA NON FUNZIONA

Il problema non è di poco conto. Va da sé che la struttura sia protetta da misure all’avanguardia, capaci di intercettare e neutralizzare in poco tempo oggetti volanti come aerei, missili e droni di grosse dimensioni. Questa tecnologia, però, sottolinea il New York Times, può poco se messa di fronte a un quadcopter, un velivolo di piccole dimensioni come quello rinvenuto sul prato dell’alloggio presidenziale a Washington, DC (in basso l’infografica). Gli esperti di sicurezza sono concordi: è particolarmente difficile difendersi da questo tipo di oggetti, perché è difficile che un radar li identifichi e anche perché è complesso abbatterli. Non è l’identificazione in sé ad essere impossibile: il problema è che se i sistemi fossero regolati per controllare oggetti di quelle dimensioni, questi scatterebbero al passaggio di ogni uccello o semplicemente al movimento delle fronde di un albero al vento. In più, aggiunge il New York Magazine, molti di questi droni economici non sono equipaggiati con apparecchiature che trasmettono la loro posizione, ed anche se lo fossero è illegale usare device che interferiscano con i segnali Gps che essi usano per la navigazione.

CONTROMISURE ED EMERGENZA

L’emergenza, commentano alcuni addetti ai lavori, esiste dunque e si pensa già a contromisure elettroniche, come il jamming, l’uso di particolari frequenze disturbanti. Ma la cattiva notizia è che il problema non riguarda solo la Casa Bianca. Da febbraio a novembre del 2014, la Federal Aviation Administration (Faa), l’ente statunitense per il controllo della sicurezza aerea, ha contato circa 200 avvistamenti di droni in situazioni pericolose per la sicurezza o la privacy.

w-whdrone

(fonte: Washington Post)

Perché la Casa Bianca non può essere protetta dai droni

Che un drone precipiti ormai fa poca notizia e ne farà sempre meno. Sono sempre più i velivoli a pilotaggio remoto che affollano i cieli, in particolare quelli manovrati da privati cittadini poco esperti e che facilmente ne perdono il controllo. Meno frequente - e senza dubbio meno rassicurante - è che ciò sia accaduto alla Casa Bianca, dove ieri…

Come si ricicla l'industria del vetro

Ogni giorno circa 20.200 occupati producono oltre 9.600 tonnellate di bottiglie e vasetti di vetro, con un contributo alla formazione del PIL italiano di 1,4 miliardi di euro e un investimento medio di 89 milioni di euro l’anno. LO STUDIO La filiera italiana dei contenitori in vetro è stata analizzata in uno studio dal titolo “Contributo dell’industria dei contenitori in…

Quel sapore anni ’50 nel QE di Supermario

Chiunque si sia avventurato nell’esplorazione anche sommaria delle ultime decisioni della Bce temo sia naufragato nell’oceano di parole che le hanno accompagnate e nei commenti isterici che ne sono seguiti. Travolto, soprattutto, dalla tecnicalità davvero barocca con la quale il Quantitative easing (QE) verrà declinato, il povero osservatore ha poche scelte: deve decidere se stare dalla parte di chi è…

Bravo Galletti

27 gennaio: je suis juif, io sono ebreo. +++++ Chapeau al ministro Gianluca Galletti. Sabato scorso, a Bologna, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, quando il presidente Giuliano Lucentini si è messo a fare, nella sua relazione, delle considerazioni polemiche e discutibili sul governo, Galletti ha abbandonato la sala e se ne è andato. ++++ Nel cuore dell’Europa gli orologi si regolano sempre…

Stratfor: così la Russia di Putin tracollerà

S&P l’ha degradata fino al livello spazzatura. Ma i guai della Russia non sono finiti e nelle prossime settimane, secondo quanto sostiene Stratfor “governo e Duma elaboreranno proposte per tagliare il bilancio dello Stato per il 2015". Secondo il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov, "il governo potrebbe tagliare il 10% dei finanziamenti pubblici per tutti i settori eccetto la difesa. Una…

Così i giornali leggono l'incontro del trans Diego Lejarranga con Papa Francesco

Il Vaticano non conferma. D’altronde, ricorda Gian Guido Vecchi sul Corriere della Sera, “non lo si fa mai quando si tratta di telefonate o incontri personali del Pontefice”. Ma sul fatto che il Papa, sabato pomeriggio, abbia ricevuto a Santa Marta Diego Neria Lejarranga, non ci sono grandi dubbi. E’ la prima volta che un vescovo di Roma accoglie, in…

Matteo Renzi fa piazza pulita dei talk show politici

"Trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retropensieri: basta una sera alla Tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia". Evidentemente si stava proprio annoiando, ieri sera, Matteo Renzi mentre assisteva alla trasmissione Piazza Pulita su La 7. Eppure, o forse proprio per quello, lo show seppure frusto non era troppo moscio. D’altronde con ospiti come Vittorio…

×

Iscriviti alla newsletter