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Ennesimo slittamento per il decreto anti-terrorismo che era atteso oggi alle 16 in Consiglio dei ministri. Sarebbe la parte del provvedimento riguardante le missioni internazionali la causa del rinvio della riunione, che avrebbe dovuto varare il pacchetto contro l’estremismo islamico in un unico decreto, proprio con il ri-finanziamento delle missioni internazionali.

L’ULTIMO RINVIO

Il rinvio segue quello di martedì quando sempre fonti dell’esecutivo precisarono che il provvedimento non avrebbe avuto più la forma di un disegno di legge, ma di un decreto. Non potendo fare molti decreti in assenza del presidente della Repubblica, e dovendoli sottoporre alla firma del presidente del Senato Pietro Grasso, si è ritenuto necessario percorrere la strada di un unico decreto che riguarderà, appunto, sia l’antiterrorismo che le missioni internazionali che allora, come oggi, non erano ancora pronte.

COSA CONTIENE

Il pacchetto con le nuove misure preparato dai tecnici del Viminale, in collaborazione con il ministero della Giustizia, prevede il rafforzamento degli strumenti di prevenzione e repressione del terrorismo tra cui alcune modifiche normative con l’inasprmento delle pene, fino a un massimo di dieci anni di carcere, per i forign fighter, coloro cioè che, con passaporto occidentale, vanno a combattere nei teatri di guerra. Giro di vite anche per i reclutatori dei combattenti e per chi li addestra a compiere atti terroristici.

Non solo. Nel decreto, come confermato questa mattina a Formiche.net dal vicepresidente del Copasir, il senatore Giuseppe Esposito (Ncd), sono attese alcune delle richieste fatte dal comitato al governo, ribadite ieri al termine di un’audizione del direttore generale del Dis, l’ambasciatore Giampiero Massolo. Tra queste, più fondi, nuove attrezzature informatiche tali da permettere i migliori risultati possibili nel contrasto alle cyber minacce e garanzie funzionali per gli agenti della nostra Intelligence impiegati sotto copertura nella lotta al terrorismo internazionale, anche grazie all’assunzione di “nuovo personale da impiegare fin da subito nelle operazioni più delicate“.

LE POLEMICHE

Il nuovo slittamento ha scatenato alcune reazioni polemiche, come quella del capogruppo leghista alla Camera, Massimiliano Fedriga:È incredibile che la sicurezza dei cittadini e la tutela del territorio vengano dopo il patto del Nazareno“, ha detto il deputato.

UN ITER FATICOSO

Come spiegato da Formiche.net, le nuove misure anti-terrorismo – resesi ancor più necessarie dopo la strage di Parigi e le numerose minacce a Roma e al Vaticano -, stanno avendo un iter faticoso (qui la cronistoria del provvedimento).

Il decreto legge venne annunciato tre mesi fa dal ministro Angelino Alfano. Nella ricostruzione di Formiche.net, il titolare del Viminale, nel corso di un seminario organizzato dal Centro studi americani il 10 ottobre 2014, annunciò una misura imminente di contrasto al terrorismo. Poi il governo, secondo un’indiscrezione riportata sul Sole 24 Ore da Marco Ludovico, ritenne che – per motivi tecnico-giuridici -, la formula migliore non fosse quella del decreto, bensì quella del disegno di legge, allungando ulteriormente la gestazione del provvedimento, le cui lancette dell’orologio sono ormai spostate in avanti a mercoledì prossimo.

Ecco alcuni degli approfondimenti di Formiche.net sui foreign fighter e le misure anti-terrorismo:

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