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Uno dei numerosi report sull’operato della Cia nella guerra civile siriana,rivela che molti passati tentativi da parte dell’agenzia di armare le forze straniere hanno celato un impatto minimo sui risultati a lungo termine di un conflitto. E sono stati ancora meno efficaci, secondo la relazione, quando le milizie hanno combattuto senza alcun sostegno diretto americano sul terreno.

REPORT
I risultati dello studio, diffuso in queste settimane da funzionari governativi americani attuali e passati, sono stati presentati alla Casa Bianca nella Situation Room e hanno portato ad un profondo scetticismo tra alcuni alti funzionari dell’amministrazione Obama sull’opportunità di inserimento tra le opposizioni siriane. Lo sforzo della Cia per addestrare i ribelli siriani è solo l’ultimo esempio di una condotta, osserva il New York Times, che ha permesso ai presidenti americani di utilizzare l’agenzia di spionaggio per armare segretamente gruppi ribelli.

2013
Nell’aprile dello scorso anno il presidente Obama ha autorizzato la Cia ad avviare un programma per armare i ribelli in una base in Giordania, e più recentemente l’amministrazione ha deciso di ampliare la missione di addestramento con un più ampio programma parallelo del Pentagono in Arabia Saudita per la formazione di ribelli “controllati” al fine di combattere lo Stato Islamico: obiettivo, giungere alla formazione di circa 5.000 truppe ribelli all’anno. Una degli aspetti che Obama voleva approfondire era quale vantaggio derivasse da tali operazioni, certifica un ex alto funzionario dell’amministrazione al New York Times.

DIBATTITO
Il dibattito sul fatto se Obama abbia agito troppo lentamente per sostenere la rivolta siriana è stato rinnovato dopo che l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton e l’ex segretario alla Difesa Leon E. Panetta hanno recentemente sostenuto di aver presentato un piano nell’estate del 2012, con protagonista David H. Petraeus, per armare e addestrare piccoli gruppi di ribelli in Giordania. Obama ha respinto tale progetto, ma nei mesi che seguirono, i funzionari dell’amministrazione Obama hanno continuato a dibattere sulla questione. In seguito il piano originale di Petraeus è stato rielaborato finché Obama ha firmato un ordine segreto che autorizzava la missione di addestramento (top secret) dopo che le agenzie di intelligence avevano confermato l’utilizzo di armi chimiche contro le opposizioni civili da parte del presidente Bashar al-Assad.

CONCLUSIONI
Secondo diversi ex funzionari americani che hanno familiarità con l’argomento, gli aiuti dell’agenzia alle insurrezioni è generalmente fallito quando nessun americano ha contemporaneamente operato sul campo con le forze straniere nelle zone di conflitto, come attualmente previsto dal piano per la formazione dei ribelli siriani. Unica eccezione, rivelata dal report, quando la Cia aiutò ad armare e addestrare i ribelli mujaheddin che combattevano le truppe sovietiche in Afghanistan nel 1980: un’operazione che lentamente dissanguò lo sforzo bellico sovietico e ha portò a un ritiro militare completo nel 1989. Quella guerra segreta ebbe successo senza la presenza ufficiale della Cia in Afghanistan, osserva la relazione, in gran parte perché vi erano ufficiali dei servizi segreti pakistani che lavoravano con i ribelli in Afghanistan.

MONITO
Ma la guerra afgano-sovietica, osservano alcuni analisti, è stata anche vista come un ammonimento. Alcuni dei combattenti mujahidin più agguerriti in seguito formarono il nucleo di Al Qaeda in Afghanistan e furono utilizzati come base per pianificare gli attacchi dell’11 settembre 2001. E’la ragione per cui in molti sono fermi nel sostenere che sia imprescindibile evitare un simile tipo di sottovalutazione.

Quanto servono gli aiuti della Cia ai ribelli in Siria?

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