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Quali saranno i risvolti dell’operazione con la quale si è ceduto ai cinesi di State Grid il 35 per cento di Cdp Reti, dunque di Snam e Terna? Qual è stato il ruolo, consapevole o meno, del governo? E l’Unione europea ne è stata messa preventivamente al corrente?

Sono alcuni dei quesiti contenuti in un’interrogazione che il Movimento 5 Stelle ha rivolto il 6 agosto al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.

Nel documento, a firma dei senatori Gianni Pietro Girotto e Gianluca Castaldi, entrambi componenti della Commissione industria presieduta da Massimo Mucchetti (Pd), si pone l’accento su incongruenze e aspetti poco chiari dell’accordo che consentirà al colosso energetico di Pechino di nominare 2 amministratori su 5 del consiglio di amministrazione di Cdp Reti e un membro su 3 del collegio sindacale della società, nonché il diritto di veto rispetto all’adozione, da parte sia del consiglio di amministrazione sia dell’assemblea dei soci di Cdp Reti, di alcune particolari delibere.

Aspetti già evidenziati il 30 luglio scorso su Formiche.net in un commento a firma del direttore Michele Arnese, che viene citato nel testo dei due deputati pentastellati.

“L’ingresso del più grande operatore di reti energetiche del mondo, espressione diretta degli interessi dello Stato cinese, con una quota rilevante del 35 per cento – si legge -, non potrà non avere una significativa influenza sulle scelte del management”.

La rivista online “Formiche”, prosegue il documento, “il 1° agosto 2014 ha pubblicato un articolo dal titolo “Snam, Terna e cinesi in Cdp Reti, tutti i nodi e gli enigmi politici”… secondo il quale «Diversi addetti ai lavori che hanno seguito il dossier hanno rimarcato come il silenzioso via libera politico arrivato dal Governo si è innestato sull’atarassia della Presidenza del Consiglio dei ministri sulla questione golden power, sotto cui ricadrebbe il caso Cdp Reti. Peccato che l’atteso decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di disciplina della normativa che è subentrata alla golden rule non è stato ancora firmato dal premier. In altri termini i cinesi sono entrati in due asset strategici e due uomini di State Grid siederanno nel cda di Cdp Reti e anche in Snam e Terna, senza che sia stato emanato il provvedimento che regola operazioni del genere da parte di soggetti esteri. Un vuoto normativo colmato evidentemente da una volontà politica, forse non solo per consentire a Cdp di far cassa”.

Grillo e i grillini interrogano Renzi sui cinesi in Cdp Reti citando Formiche.net

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