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“L’India, un partner in un mondo incerto”. È così che si intitola l’op-ed scritto da Vincenzo de Luca, ambasciatore della Repubblica Italiana in India, e pubblicato dall’Indian Express. “La partnership è radicata in una visione comune delle sfide strategiche nel mondo di oggi e dell’approccio per affrontarle”.

Una cooperazione incentrata sull’Indo-Pacifico, che l’Italia guarda dalla prospettiva del Mediterraneo Allargato e verso cui “agisce come un ponte naturale”. Motivo per cui la sicurezza e la stabilità della regione interessano tanto Nuova Delhi quanto Roma. Motivo per cui sono state realizzate numerose iniziative, da visite di personale specializzato a episodi di naval diplomacy, fino all’organizzazione congiunta di un evento incentrato sulla sorveglianza marittima e il contenimento delle minacce sottomarine, comprese quelle contro gli oleodotti e la rete di interconnessioni digitali. Un processo culminato nel rinnovo dell’accordo di cooperazione firmato il 9 ottobre durante la visita del ministro della Difesa Rajnath Singh in Italia. Questo accordo, specifica De Luca, “fornisce il quadro per una collaborazione più concreta. Le aziende italiane si sono distinte per l’ideazione di soluzioni all’avanguardia e non vedono l’ora di aumentare la loro presenza in India”.

Sicurezza che porta alla stabilità, fattore necessario per lo sviluppo delle infrastrutture, altro grande tema di interesse comune per Italia e India, dal progetto Blue-Raman all’India-Middle East-Europe Economic Corridor (Imec), e di conseguenza anche del commercio. “Il libero flusso commerciale attraverso l’Indo-Pacifico è vitale per l’Italia, un Paese orientato all’esportazione con 58 porti. Le aziende italiane, la cui esperienza nei settori marittimo e ferroviario è riconosciuta a livello internazionale, sono pronte a fare la loro parte nel progetto, mentre i porti italiani hanno le caratteristiche necessarie per fungere da terminali per l’Imec e da punti di accesso per l’Europa”, nota l’ambasciatore italiano, che sottolinea come i macchinari, i prodotti automobilistici e i beni di lusso italiani trovino un mercato crescente in India, mentre i prodotti indiani, come l’alluminio, l’acciaio e il ferro, contribuiscano alla catena di approvvigionamento della produzione italiana.

Anche lo spazio è uno dei settori dove la cooperazione si fa più forte; anche alla luce ai recenti successi lunari indiani. La collaborazione tra i due Paesi in questo ambito è ormai assodata, e non tocca solo le agenzie nazionali, ma anche istituzioni governative, centri di ricerca universitari e aziende aerospaziali. Con una dichiarazione congiunta apre nuove opportunità, in particolare nell’osservazione della Terra, nell’esplorazione spaziale e nell’eliofisica.

In chiusura, De Luca si sofferma su come “l’Italia e l’India possono convergere anche su questioni multilaterali, perché condividono la necessità di definire e sostenere una nuova agenda globale. L’Italia e l’India possono svolgere un ruolo di reciproco rafforzamento nell’affrontare le urgenti questioni contemporanee che riguardano principalmente il Sud globale, ma che hanno anche un forte impatto sulla sicurezza, la stabilità e la sostenibilità ambientale del mondo intero. Durante la sua presidenza del G20, l’India ha dimostrato il suo ruolo proattivo su diverse questioni come la riduzione del debito per i Paesi in via di sviluppo, la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali, lo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico, tra cui la Global Biofuels Alliance, a cui l’Italia ha aderito. Nel momento in cui si prepara ad assumere la presidenza del G7 nel 2024, l’Italia riconosce l’utilità di affrontare le preoccupazioni di un’ampia parte del mondo, seguendo l’esempio dell’India”.

La cooperazione tra Italia e India è forte e strutturata. Il resoconto di De Luca

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Di Pietro Baldelli

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