Skip to main content

Alcuni ritengono che sia un eroe, per altri invece è un tipo stravagante, un radicale o addirittura un populista. Di sicuro tutto il mondo guarda con attenzione allo “strano caso” del presidente dell’Uruguay José “Pepe” Mujica: un capo di Stato che ha rinunciato ai privilegi della sua posizione per vivere in una modesta casa a Rincón del Cerro, un quartiere rurale nella periferia di Montevideo, la capitale del Paese, dove i progetti di legge prendono forma tra grano e legumi.

IL RITRATTO DELL’ECONOMIST

La rivista The Economist lo ha nominato il leader più originale dell’America latina. In un ampio articolo pieno di elogi, “The sage of Montevideo”, il settimanale ha sottolineato “lo stile di vita semplice” di Mujica, che è diventato “una figura di culto all’estero”.

Descritto come un uomo “con freschezza”, anche se ha quasi 80 anni, l’Economist sostiene che il capo di Stato non ha rancore “né tempo per la politica della denuncia e il vittimismo, tipici atteggiamenti della sinistra latinoamericana”. “Mujica  – aggiunge l’articolo – dà valore alla democrazia, un sistema che sa non essere perfetto. Promuove la coesistenza pacifica e il rispetto per le differenze”. L’entusiasmo dell’Economist per Mujica era già affiorato lo scorso dicembre, quando l’Uruguay è stato eletto il Paese dell’anno 2013 nell’articolo Earth’s got talent

LA STORIA DEL PRESIDENTE

Ma chi è José “Pepe” Mujica? Grande amante della natura,  Mujica ha saputo reinventarsi più volte. Da ragazzo è stato segretario di un ministro di destra, ma negli anni ‘60 è diventato uno dei volti più conosciuti del movimento guerrigliero dei Tupamaros. Durante la dittatura militare ha scontato ben 14 anni di carcere, ma la sua passione politica è continuata anche dopo il ritorno dell’Uruguay alla democrazia.

UNA VITA PER LA NATURA

Quando è uscito dal carcere è tornato ad occuparsi di terra, libri di biologia e del movimento legale di Sinistra Rivoluzionaria. Oggi Mujica governa l’Uruguay dalla sua modesta casa a Rincón del Cerro, un quartiere rurale nella periferia di Montevideo.

Dal 2010 è presidente: al popolo che lo ha scelto parla con un linguaggio semplice e offre un programma di governo basato sull’istruzione di qualità anche per i più bisognosi. Vuole abolire la “tirannia” dei sistemi bancari, aumentare scuole e università, combattere il narcotraffico legalizzando la marijuana (la sua campagna è stata finanziata da George Soros). Il tutto facendo una vita riservata e umile, proponendo al mondo intero il suo esempio di sobrietà.

LE SFIDE MANCATE

Alla fine di un’intervista con Mujica, l’Economist sostiene che il presidente dell’Uruguay è un’alternativa della sinistra al modello paternalista di Cuba e Venezuela, all’autocrazia del presidente dell’Ecuador Rafael Correa e al populismo dell’argentina Cristina Fernández de Kirchner. Nonostante ciò, si riconosce che Mujica ha funzionato più come simbolo che come governante. Mancano sviluppi nella riforma dell’istruzione pubblica, mentre sono aumentati la criminalità, la corruzione  – sempre più bassa rispetto agli indici regionali – e il potere dei sindacati.

Ecco perché José “Pepe” Mujica è il leader più originale (secondo l'Economist)

Alcuni ritengono che sia un eroe, per altri invece è un tipo stravagante, un radicale o addirittura un populista. Di sicuro tutto il mondo guarda con attenzione allo “strano caso” del presidente dell’Uruguay José “Pepe” Mujica: un capo di Stato che ha rinunciato ai privilegi della sua posizione per vivere in una modesta casa a Rincón del Cerro, un quartiere…

Ecco errori e illusioni di Renzi, Poletti e Madia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo Come ogni estate, ci risiamo. In estate si diffondono notizie disastrose sui conti pubblici, con disavanzi che debbono essere coperti, urgentemente o quasi. Gli economisti ci hanno detto che, per rispettare le regole europee sul 3%, occorrono almeno 25 miliardi di euro. PENSIONI E POLETTI Poletti ha proposto (idea geniale ed innovativa!) di tassare le pensioni d’oro-d’argento-di…

Alibaba, ecco come i cinesi vogliono sfidare Amazon ed eBay

Si preannuncia come l'operazione finanziaria più grande che il Nyse abbia mai ospitato: la quotazione del colosso cinese dell'e-commerce Alibaba, prevista per l'autunno, potrebbe fruttare 20 miliardi di dollari, portando il valore post-Ipo dell'azienda tra i 150 e i 200 miliardi di dollari (per qualche analista anche 245 miliardi di dollari; in pratica Alibaba varrebbe più di Facebook). Ma la…

Ecco come Intesa, Unicredit e le altre banche italiane spingono sulle banche web

Secondo PricewaterhouseCooper, la diffusione di Internet nel mondo e anche in Italia, sta spingendo verso l’evoluzione digitale della banca. Alcuni numeri: 48 milioni di italiani hanno un telefono cellulare e 43 milioni accesso a un pc; 24 milioni hanno uno smartphone e 5 milioni un tablet; 4 italiani su 5 accedono a Internet e 2 su 5 lo fanno in…

Le televendite governative di Renzi e Boschi

In un’estate fredda come un autunno in cui le cronache hanno dovuto occuparsi di padri assassini dei loro figlioletti, accoltellati nel sonno, il ‘’premio all’umanità’’ andrebbe riconosciuto all’orsa Daniza che, per difendere i suoi cuccioli, ha leggermente ferito un cercatore di funghi. Invece che dire a questo signore ‘’Un’altra volta stia più attento. Il bosco non è mica il suo…

Lobby da ripensare su trasparenza e porte girevoli

Recentemente la Rivista Trimestrale di Diritto Pubblico ha pubblicato un articolo dedicato alla disciplina della trasparenza e delle "porte girevoli" nel lobbying. Non mi è concesso scrivere se l'articolo è interessante (essendone io l'autore), né - per ragioni di lunghezza del testo, poco consono a un post su un blog - è opportuno copiarlo integralmente. Per chi volesse leggerlo in…

Video della decapitazione di Foley, pubblicare o non pubblicare?

Dove può arrivare la censura e quanto vale la libertà dell’informazione di fronte ad eventi eccezionali quanto raccapriccianti come la decapitazione di James Foley, il reporter statunitense ucciso dall’Isis? LA RICOSTRUZIONE Il video di Foley è stato pubblicato martedì scorso e rimosso da Youtube circa due ore dopo, forse invano. Caricamenti da parte di altri utenti si sono susseguiti infatti…

Lui, lei e lo scialle nero. 

A un certo momento il vento iniziò a prendere la corsa dal mare verso la terra. E accelerò in pianura per raggiungere di slancio la collina. Nella salita, si insaporì di tutti i profumi e di quell'umidità giungendo sulla terrazza, dove lui e lei si trovavano, fresco. Punse lei e solleticò lui. Lei prese quindi lo scialle, nerissimo e ricamatissimo,…

Chi sono e quanto sono pericolosi gli jihadisti italiani. Parola dell'antiterrorismo

Chi sono, quanti sono, dove stanno, chi li ispira, come operano? E sono davvero pericolosi gli jihadisti italiani? Sono queste le domande cui l’Antiterrorismo deve rispondere, col minore margine di approssimazione possibile. E che le risposte non siano semplici né scontate sembra evidente. La comunità del jihadismo italiano è davvero variegata. Il risultato di più di venti anni di raccolta…

La Bundesbank e Thomas Mann

Ho sempre sostenuto le buone ragioni della Germania quando chiede di fare i "compiti a casa". Certo, non mi piace molto che Paesi come la Spagna e l'Italia siano stati definiti "Defizit-Spender" ("peccatori del deficit"). Ma, come è noto, in tedesco "Schuld" significa sia "debito" che "colpa" (anche se per alcuni teologi l'equazione "debito uguale colpa" affonda le sue radici…

×

Iscriviti alla newsletter