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Facciamo un passo indietro nel tempo, nel 1938. Al tempo i rapporti internazionali tra Stati Uniti e Germania sono già tesi, e così a Washington approvano il Foreign Agents Registration Act (FARA). Di che si tratta? Fondamentalmente di una legge che impedisce ai partiti, agli agenti di governo, alle imprese e a qualsiasi altro soggetto di fare propaganda politica sul suolo americano. Lo scopo, almeno in un primo momento è quello di impedire ai nazisti di fare proseliti tra gli statunitensi. Più di 70 anni dopo il FARA è ancora in vigore. Ovviamente è stato emendato più volte, ma il principio di base resta quello originario. E ogni anno, a partire dal 2007, il dipartimento di giustizia pubblica un report dettagliato (li trovate QUI).

Il problema è che al Dipartimento di giustizia i rapporti in formato Pdf rendevano grama la vita di giornalisti, ricercatori e curiosi a vario titolo, costretti a fare i salti mortali per confrontare i dati. Peraltro un vecchio tema di battaglia per i fautore degli open data. Questo fino a ieri. Perché nel frattempo si è attivata la Sunlight Foundation e ha sfornato il “Foreign Influence Explorer”. O meglio. Ci aveva provato già nel 2009 in partnership con ProPublica. Ma la tecnologia e le risorse non erano ancora adeguate. Il nuovo tracker, la versione 2.0 come si dice in questi casi, offre finalmente un servizio al passo con i tempi.

Il Foreign Influence Explorer è il primo tracker online, interattivo, e aggiornato in tempo reale dell’attività lobbistica svolta negli Stati Uniti per conto dei governi stranieri. Volete sapere chi ha pagato Gazprom per diffondere la notizia sui conti arretrati dell’Ucraina? Questo Explorer ve lo dice. Volete sapere quali e quanti ex congressisti ora fanno i lobbisti per conto di governi europei o sud-americani? Foreign Influence Explorer vi dice anche questo. E vi dice ad esempio quanto ha speso la famiglia reale saudita per il make-up della propria immagine pubblica, o addirittura quali funzionari pubblici hanno avuto incontri (ufficiali) con i dissidenti ucraini.

Non solo. C’è un’altra informazione preziosa che offre il foreign Influence Explorer: quella relativa alle reali dimensioni del lobbying a livello nazionale. Mentre infatti alcune informazioni sfuggono al registro nazionale, al FARA non possono essere nascoste. Pensate ai grandi studi legali che “nascondono” buona parte della loro attività di rappresentanza di interessi svicolando tra i limiti imposti dalla legge nazionale. Poiché però sono costretti a dichiarare tutto quello che fanno, sempre a casa propria, ma per conto di interessi stranieri, con l’Explorer della Sunlight sappiamo molto di più sulla loro attività. Pensate che ogni 6 mesi devono rendicontare il budget impiegato, il numero di incontri con congressisti e loro staff, ma anche con giornalisti e media. Devono indicare qualsiasi versamento, di qualsiasi importo, a partiti o altri organi politici.

Ad oggi il Foreign Influence Explorer contiene 7mila set di dati, a partire dal 2008. Ed è, come ogni progetto di questo tipo, costantemente “in progress”. Anche per questo il supporto di chiunque voglia segnalare errori o integrazioni è benvenuto (scrivendo a: allreporting@sunlightfoundation.com).

Per il resto non avete altro da fare che visitare il sito (QUI), partecipare al webinar di presentazione (martedì 13 maggio, QUI le iscrizioni) e provare a immaginare cosa scopriremmo se uno strumento simile fosse operativo non dico in Italia, ma presso l’Unione europea.

 

 

Foreign Influence Explorer: il tracciatore di lobby

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