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Sebbene la Colombia sia stata per decenni uno dei Paesi alleati degli Stati Uniti in America latina, negli ultimi anni la geopolitica della regione è cambiata. La Cina è sbarcata per conquistare a colpi di mega progetti e investimenti.

Un ampio report dell’emittente britannica Bbc spiega come la Colombia sta cedendo all’“incantesimo” di Pechino e cosa comporta per il continente. Ad ottobre, il ministro per gli Affari esteri colombiano, Jorge Rojas, ha annunciato l’ingresso della Colombia nel progetto della Nuova Via della Seta cinese. Come e quando entrerà in questo club di più di 150 Paesi, tra cui una decina di Paesi latinoamericani, è ancora da definirsi. Tuttavia, è una certezza la diversificazione delle alleanze colombiane, dopo anni di dipendenza dagli Stati Uniti, come sostengono molti esperti consultati dalla Bbc.

Il governo di sinistra del presidente Gustavo Petro sembra volere rafforzare i legami tra la Colombia e la Cina, ma sta solo proseguendo una strada già percorsa dai suoi predecessori di destra, i presidenti Juan Manuel Santos e Iván Duque.

David Castrillon Kerrigan, esperto di relazioni internazionali dell’Università Externado de Colombia, ha ricordato alla Bbc che questo cambio di rotta iniziò con la crisi finanziaria del 2008, che colpì molto gli Usa: “Il governo colombiano fece vedere il suo interesse nell’allargare i rapporti con altre parti del mondo”. L’obiettivo, già da quel momento, era diversificare, ridurre i rischi politici ed economici, e dipendere meno di pochi mercati.

Per la Bbc, unirsi alla Nuova Via della Seta Cinese è una riaffermazione, con “elevazione simbolica”, di un rapporto commerciale che da anni continua a crescere. Secondo i dati del ministero degli Affari esteri colombiano, nel 1991 la Colombia importava circa 8 milioni di dollari dalla Cina ed esportava 17 milioni di dollari. Nel 2022 questa cifra è aumentata esponenzialmente: la Colombia esporta 2,165 miliardi di dollari e importa 16 miliardi di dollari.

Infatti, oggi la Cina è il secondo socio commerciale del Paese sudamericano in termini di esportazione, dopo gli Usa, e il primo in importazioni. La previsione è che Pechino supererà gli americani già dal prossimo anno.

La Colombia ha trovato nelle imprese cinesi molti vantaggi per il finanziamento di nuovi progetti. Così, sono diventati sempre di più affidabili. “Da allora l’investimento cinese non si è fermato in Colombia, specialmente in settori come telecomunicazioni, idrocarburi, infrastruttura e tecnologia”, sostiene la Bbc.

In un report di inizio del 2023, il governo di Bogotà registra più di 100 imprese cinesi sul territorio colombiano con più di 60 progetti per circa 3,1 miliardi di dollari investiti in settori come infrastruttura, energia e minerali. Persino nella costruzione della metropolitana della capitale colombiana è stata coinvolta l’impresa China Harbour Engineer Company, mentre l’estrazione della riserva di oro Buriticá, la più grande del Paese, è stata affidata alla Zijin Mining. La cinese Trina Solar ha invece l’appalto per lo sviluppo di energia rinnovabile.

Per Margaret Myers, direttrice del programma Asia e America latina del Diálogo Interamericano, l’obiettivo dell’alleanza con i cinesi oggi è diverso da quello di 10 anni fa: “La Colombia si unisce in un momento in cui la Cina è molto meno interessata in investire grandi quantità in infrastrutture a grande scala, ma pensa di più ad alta tecnologia e innovazione, che considera essenziali per la crescita economica”.

Ma l’invito dell’esperta è a non creare monopoli cinesi in alcune industrie, come è capitato per esempio in Lima, Perù, dove l’industria della trasmissione di energia è dominata da imprese cinesi.

Ugualmente, i ricercatori dell’agenzia AidData avvertono dalla strategia della Cina chiamata “trappola del debito”, con cui Pechino offre enormi crediti e quando i Paesi finanziati non possono onorare il pagamento passano a controllare le riserve di materie prime o le opere in costruzione.

Sulla Nuova Via della Seta arriva anche la Colombia

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