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18 febbraio, in Piazza del Popolo c’erano circa 60.000 persone, tra cui anche molti dell’associazione politica i Viaggiatori in Movimento (www.iviaggiatorinmovimento.it) a mostrare solidarietà e sostegno alla protesta di artigiani e PMI mobilitate da Rete Imprese Italia, che riunisce le principali organizzazioni del settore privato (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti).

Tante storie diverse unite dalla preoccupazione di non riuscire più a sostenere una crisi che si manifesta per una pressione fiscale ormai soffocante, per la difficoltà di accesso al credito ed una burocrazia che paralizza la creatività dell’imprenditoria italiana, per i ritardi nei pagamenti di una P.A. sprezzante dei sacrifici dei piccoli imprenditori per mantenere in vita la propria impresa. Sono soltanto alcuni dei temi emersi negli interventi dei leader delle organizzazioni promotrici che hanno trovato concretezza nei racconti dei partecipanti giunti a Roma, principalmente dal nord-est.

Fa riflettere la modesta partecipazione dei piccoli artigiani e degli imprenditori meridionali. Il Paese è in sofferenza e rischia di aumentare il divario tra nord e sud. Rispetto al passato non si discute di troppo assistenzialismo in favore delle Regioni meridionali. La questione riguarda la sopravvivenza di imprese che, mentre al nord trovano ancora la forza di mobilitarsi per i propri diritti, al sud probabilmente sono già state schiacciate da una crisi che risucchia nel sommerso o, peggio ancora, nella criminalità organizzata.

E’ emersa anche la totale assenza, se si esclude uno sparuto gruppo di deputati grillini, di esponenti politici di qualsiasi “colore”: forse questo popolo ordinato, ben vestito e non troppo rumoroso di persone non li attrae o forse non hanno più il coraggio di raccontare loro altre promesse. Eppure è proprio questo popolo di piccoli imprenditori che ha sacrificato una giornata di lavoro, che si è pagato il viaggio, che non si attende raccomandazioni da alcuno, che è una vera risorsa del nostro Paese, una risorsa che non teme la concorrenza perché sa’ combatterla con la qualità e la dedizione del proprio lavoro nella propria terra.

Le proposte dei Viaggiatori in Movimento, elaborate un anno fa, rispondono esattamente alle esigenze del Popolo produttivo riunito in Piazza in attesa che la politica superi lo stallo in cui versa da troppo tempo e prenda provvedimenti seri ed efficaci.

Tra questi, già nelle prossime ore, potrebbe esserci la nomina di un ministro senza portafoglio al quale affidare proprio la tutela delle PMI che lavori senza sosta (un po’ come le tante partite iva presenti oggi a Roma) per semplificare la burocrazia, risolvere la questione fiscale e le tensioni con Agenzia delle Entrate ed Equitalia ed aprire la strada al credito nelle sue diverse forme.

Il nuovo Governo non può limitarsi a dare ragione ai manifestanti ma deve muoversi in Europa per chiarire che senza adeguato sostegno agli artigiani e delle PMI l’Italia rischia di soffocare. Anche a livello comunitario è possibile intervenire, ad esempio, approvando un small business act davvero efficace, riservando una quota rilevante degli appalti pubblici in favore dei piccoli imprenditori.

Tutto questo, ed altro ancora, è nel programma dei Viaggiatori. Proposte che chiedono solo una volontà politica, e tempestiva concretezza, prima che sia troppo tardi. Con l’ultimo fiato in gola da Piazza del Popolo si è oggi alzato un grido “Serve una svolta, ora!”.

Perché i Viaggiatori in Movimento lottano con le piccole e medie imprese inviperite

18 febbraio, in Piazza del Popolo c'erano circa 60.000 persone, tra cui anche molti dell'associazione politica i Viaggiatori in Movimento (www.iviaggiatorinmovimento.it) a mostrare solidarietà e sostegno alla protesta di artigiani e PMI mobilitate da Rete Imprese Italia, che riunisce le principali organizzazioni del settore privato (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti). Tante storie diverse unite dalla preoccupazione di non riuscire più…

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