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A sinistra del Pd si colloca la lista L’Altra Europa per Tsipras. Composta da personalità della cultura e dei movimenti, appoggia il candidato Alexis Tsipras per la presidenza del Parlamento Europeo. Tra i suoi componenti ci sono Barbara Spinelli, Lorella Zanardo, Loredana Lipperini, Moni Ovadia e Curzio Maltese.

Un programma articolato in 35 pagine – a differenza delle 10 pagine del programma Pd e del sintetico volantino di Scelta Europea – in cui si toccano molti temi.

Ecco, in pillole, il programma dell’Altra Europa per Tsipras.

Leggi numeri, obiettivi e candidati della lista Altra Europa nell’approfondimento di Fabrizia Argano.

EURO

Nessuna uscita dall’euro prevista per la Lista Tsipras: “Non sarebbe infatti una soluzione ai problemi di fondo – si legge – che riguardano l’economia reale e le sue strutture”. “La fine dell’austerità e la cancellazione del Fiscal Compact, la modifica radicale dei Trattati, a partire da quello di Maastricht, sono un’ assoluta necessità. L’opposizione esplicita della Germania e dei paesi dell’area centrale a tali modifiche, può essere battuta dalla costruzione di una coalizione degli altri stati”.

BCE

Il ruolo della Banca Centrale Europea deve necessariamente essere ridefinito, nel programma dell’Altra Europa. “Quest’ultima non può avere come obiettivo prevalente che l’inflazione non passi il 2% – e continua – per di più siamo in una fase dove il pericolo è l’opposto, cioè la deflazione, ovvero il crollo di tutti i prezzi , in primis quello del lavoro, cioè le retribuzioni, Alla lotta all’inflazione va sostituita la priorità della lotta alla disoccupazione.”

E si spinge a cercare l modello oltreoceano: “Del resto anche la Federal Reserve americana ha nel suo statuto l’obbligo di regolare le proprie mosse sull’andamento del tasso di disoccupazione interno. Questo si può fare modificando e integrando gli articoli 3 e 127 del Trattato Ue, nonché l’art. 2 dello Statuto del Sistema europeo di Banche centrali (Sebc) e della Bce, in modo da porre l’obiettivo della piena occupazione tra i fini prevalenti dell’Unione e delle sue istituzioni fnanziarie”.

EUROBOND

Il debito pubblico deve essere arginato, ma non con l’Austerity: “Per questo avanziamo l’idea di una Conferenza del Debito Europeo, quale misura urgente per fermare la china della depressione. Seppure in condizioni diverse lo si fece nel 1953 a Londra per sanare i debiti della Germania e permettere la sua rinascita economica. La ristrutturazione del debito per altro non riguarda solo il caso della Germania postbellica ma anche le vicende più recenti di Argentina, Islanda, Ecuador. In sostanza a un insieme di misure che sono l’esatto  contrario del Fiscal Compact, che quindi va abolito prima del suo ingresso in vigore previsto nel 2016. Tali misure si confgurano come alternative anche al cd. Fondo salva Stati”.

“In particolare bisogna attuare ciò di cui da tempo si sta parlando, ma che non viene attuato per l’opposizione esplicita di alcuni paesi membri, come la Germania, che potrebbe essere superata con una pressione congiunta da parte degli altri stati. Ovvero l’emissione di Eurobond, cioè la creazione di titoli di debito pubblico emessi da uno dei paesi dell’Eurozona, ma sottoscritti da tutti gli stati membri in modo da suddividere il rischio, gestiti da un organo europeo appositamente creato.”

Leggi numeri, obiettivi e candidati della lista Altra Europa nell’approfondimento di Fabrizia Argano.

FISCO

Gli interventi fiscali sono indirizzati principalmente alle banche: “Ciò che bisogna urgentemente fare è invece separare in modo drastico le banche commerciali da quelle di investimento, il che significa fare in modo che esse non facciano parte dello stesso gruppo finanziario, al fine di non esporre il risparmio dei cittadini ai rischi della cosiddetta finanza creativa”.

LAVORO

“Porre fine all’austerità vuole dire rilanciare un’economia basata sulla qualità più che sulla crescita quantitativa e sulla ricerca della piena occupazione. Quello che proponiamo è invece legare il cambiamento del modello di produzione alla ricerca della piena occupazione, almeno come obiettivo tendenziale (del resto solo in una società statica, anche demograficamente, esso potrebbe essere raggiunto in modo pieno una volta per tutte e alla riduzione dell’orario di lavoro.”

Come riuscire a raggiungere l’obiettivo della piena occupazione? Come si devonoo porre gli stati rispetto alle imprese private? “L’intervento pubblico diretto in economia – oltre per ciò che riguarda il Welfare state – può e deve un nuovo ruolo, purché accompagnato da una ferrea intransigenza nei confronti della corruzione e della malagestione, capace non solo di rispondere ai bisogni elementari e primari della popolazione, ma anche a quelli più maturi, derivanti dal processo di allargamento dei diritti”.

“E laddove si verificano scontri tra principi costituzionali, quali il diritto alla salute e quello al lavoro, come è successo ad esempio all’Ilva di Taranto, a causa delle logiche di profittabilità del privato, oppure conflitti tra la volatilità dei capitali privati e la stanzialità delle forze del lavoro, come avviene nei processi di delocalizzazione, lo Stato può e deve agire con pesanti forme dissuasive fino alla nazionalizzazione delle imprese.”

AMBIENTE

Politiche fortemente ambientaliste, in cui “la cura del territorio, il suo riassetto idrogeologico sono ancora ai giorni nostri delle priorità, proprio a causa delle modalità devastanti che lo sviluppo economico ha assunto con sempre maggiore aggressività”.

“La voce più significativa del bilancio europeo è ancora l’agricoltura. Essa rimane fondamentale per il soddisfacimento dei bisogni reali delle popolazioni. Quindi le aree agricole vanno difese dalla cementificazione o dalla trasformazione in puro terreno di collocazione di strutture energetiche.”

Leggi numeri, obiettivi e candidati della lista Altra Europa nell’approfondimento di Fabrizia Argano.

IMMIGRAZIONE

“Combattere la concezione dell’Europa come una fortezza significa in primo luogo abbandonare il programma Frontex (l’acronimo inglese che sta per Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea) un’istituzione con sede centrale a Varsavia, in Polonia. L’Agenzia è nata il 3 ottobre 2005 con decreto del Consiglio Europeo, con l’obiettivo di coordinare e controllare il pattugliamento delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri per quanto riguarda gli Stati dell’Unione Europea, ma anche di stabilire e incoraggiare la nascita di accordi con i Paesi confinanti con l’UE per le questioni relative alla riammissione dei migranti extracomunitari respinti lungo le frontiere. Per questi scopi Frontex dispone di 26 elicotteri, 22 aerei, 113 navi e sofisticate attrezzature radar in caso di attacco aereo o marittimo”.

E accoglienza, per la lista Altra Europa vuol dire anche “garanzia della libertà personale e chiusura dei centri di detenzione”.

ACCORDI COMMERCIALI

In direzione opposta rispetto al programma di Scelta Europea, l’Altra Europa si dichiara contrario al TTIP che “si sta discutendo in un quadro di oscurità e accentramento, un trattato di libero scambio tra Unione europea e Usa”.

“L’oggetto della trattativa è la mercificazione dei servizi pubblici, dei beni comuni e dei diritti dei cittadini a vantaggio della proprietà privata e delle mire di guadagno dei grandi centro economici. Bloccare questo Trattato, scoperchiare la segretezza delle trattative, è il primo passo indispensabile per ripensare il commercio su basi diverse.”

LIBERALIZZAZIONI

“La sicurezza europea, come dei suoi cittadini, comporta una lotta senza quartiere alla grande criminalità organizzata, al traffico di armi, preziosi, stupefacenti (cui è funzionale la
liberalizzazione dell’uso delle droghe leggere) e alle nuove forme in cui si organizza l’economia criminale, in stretto rapporto con la finanziarizzazione del mondo economico.”

PROGRAMMA COMPLETO

Leggi il programma completo dell’Altra Europa per Tsipras (pdf)

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