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C’è una nuova stella nella galassia delle compagnie di sicurezza private della Federazione Russa. Il servizio di intelligence militare ucraino riporta che il partito conservatore “Russia Unita” (ovvero il partito di riferimento del presidente russo Vladimir Putin) ha appunto costituito una nuova private military company nota come “Hispaniola”.

Questa Pmc non nasce però dal nulla assoluto. Fino a poco tempo fa, “Hispaniola” era il nome dell’unità di volontari russi (generalmente afferenti al mono degli hooligans del campionato di calcio russo) che faceva parte del battaglione Vostok, un gruppo di militanti che combatte a fianco delle truppe di Mosca nella regione ucraina di Donetsk. Ma dal 2023, Russia Unita ha iniziatoa. Finanziare questo gruppo, dandogli una struttura organizzativa più concreta e prendendone de facto il controllo.

Funzionari ucraini informati sulla questione hanno riferito che nei centri di reclutamento della compagnia privata operanti nei territori ucraini occupati, ai volontari vengono promessi 220.000 rubli mensili (circa 2.391 dollari) per la partecipazione diretta agli scontri con le forze ucraine, regolata da un contratto con una durata di almeno sei mesi. Inoltre, alle reclute di Hispaniola vengono promessi anche “pagamenti assicurativi”, come l’offerta di un milione di rubli (circa 10.869 dollari) in caso di ferite minori riportate in guerra; inoltre, alle reclute vengono promessi cinque milioni di rubli (equivalenti a circa 54.347 dollari) per i loro familiari a carico in caso di morte.

“Tuttavia, la motivazione finanziaria serve solo per attrarre”, specificano gli ucraini, “per la maggior parte delle reclute, il primo combattimento è un biglietto di sola andata. I russi non portano via dal campo di battaglia i morti e i feriti gravi tra le schiere di reclute arruolate in massa, ma li archiviano come ‘persone scomparse’ per non pagare ai parenti i rubli promessi al singolo uomo mandato a morire da Mosca”.

L’utilizzo delle Pmc all’interno del conflitto in Ucraina sta diventando sempre più esteso. Il loro impiego permette infatti di reclutare un numero maggiore di individui, che non si unirebbero mai alle forze armate regolari, ma che si lasciano persuadere dalle alte cifre promesse dalle “compagnie di mercenari del ventunesimo secolo”. Una dinamica non indifferente, considerando l’alto tasso di vittime registrato sui campi di battaglia ucraini, soprattutto da parte di Mosca: Kyiv ha stimato un numero di perdite russe di almeno 250.000 uomini soltanto nel 2023, mentre un rapporto dell’intelligence statunitense declassificato a dicembre stimava in 315.000 le perdite della Russia dal febbraio 2022, anno di inizio della guerra; mentre i servizi di Sua Maestà hanno stimato che entro il 2025 la Federazione Russa conterà mezzo milione di caduti al fronte.

Hispaniola è solo l’ultima arrivata all’interno di un gruppo estremamente vasto di Pmc nate e sviluppatesi in Russia. Oltre alla Wagner, che continua ad essere la principale di esse (nonostante gli eventi di quest’estate), ci sono numerose altre formazioni simili, dalla ultranazionalista Legione Imperiale Russa ai Lupi dello Zar, che hanno annoverato tra i suoi capi l’ex primo ministro Dmitry Rogozin, fino alla Akhmat, alle dipendenze del leader ceceno Ramzan Kadyrov. Ognuna dei quali rappresenta sì un’opportunità per Mosca, ma anche una vulnerabilità. Tali gruppi si costituiscono per proteggere e promuovere, anche (e soprattutto) con la forza, interessi di gruppi e individui specifici. In caso di un momento di debolezza dell’apparato statale, questa pletora di gruppi armati indipendenti porterebbe a una crescita esponenziale della violenza e dell’instabilità. Uno scenario che non si può totalmente escludere, nel caso della Federazione Russa di oggi. Ed è forse proprio quest’eventualità ad aver spinto il Russia Unita a dotarsi di un proprio braccio armato. D’altronde, non si può mai sapere cosa succederà domani. Visti i rpecedenti, soprattutto.

Ecco Hispaniola, l'ultima pmc russa sponsorizzata dal partito di Putin

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