Skip to main content

Enrico stai sereno, non voglio prendere il tuo posto. Matteo Renzi lo aveva detto, ribadito e giurato. Ma è la dimostrazione di quanto spesso le parole non corrispondono ai pensieri, visto quanto voluto e deciso dal segretario del Pd che ha fatto passare la sua linea a Largo del Nazareno. L’importante è sopravvivere, evidentemente, secondo i dirigenti del Pd.

(LA DISFIDA RENZI-LETTA VISTA DA UMBERTO PIZZI. TUTTE LE FOTO)

Dunque avanti Renzi. Ma perché rottamare Enrico Letta, esponente di spicco del Pd? Abbiamo ascoltato Renzi alla direzione del partito senza capire i motivi per cui rottamare il governo Letta. I concetti più pregnanti per far sloggiare Letta da Palazzo Chigi sono stati: basta palude, serve cambiare marcia e ritmo. Un po’ poco per terremotare il governo nazionale. Certo, bisogna fare una riforma elettorale (ma non aveva trovato già un accordo con Silvio Berlusconi?), magari eliminare il Senato elettivo e riformare una cosuccia da poco come il titolo V della Costituzione.

Ma evidentemente è sufficiente una Smart, un giubbotto alla Fonzie e il vitalismo di un leader vittorioso alle primarie del Pd per riuscire dove altri hanno fallito con intese larghe o striminzite che siano.

Beninteso, c’è qualche renziano che sussurra: se Renzi fallisce nel tentativo governativo, si andrà comunque alle urne e dunque l’effetto Renzi si dispiegherà. Altro che Matteo logorato.

Un’interpretazione che non convince. Due elementi rafforzano questa impressione. Il primo è l’ambizione smodata di Renzi a governare e a “cambiare verso” pure a Palazzo Chigi; ambizione orgogliosamente rivendicata dal segretario nella direzione del Pd. Il secondo elemento è fornito da un trascurato intervento nel corso della direzione del partito di Largo del Nazareno.

L’intervento è stato quello del governatore della Liguria, Claudio Burlando, già ministro dei Trasporti. Burlando, ora renziano doc, non ha parlato di riforme istituzionali e di legge elettorale per giustificare la defenestrazione di Letta. No, ha parlato di questioni e dossier di cui nei talk show non si discute e sui quotidiani di carta meritano qualche box nelle pagine di economia. Ha parlato tra l’altro – come esempio della stasi da superare – di come trovare sinergie tra Eni, Enel e Ansaldo Energia, per dare una prospettiva alla società che è passata dal controllo di Finmeccanica a quello della Cdp in attesa di un futuro ancora indefinito: Finmeccanica aveva una intesa con i coreani di Doosan, la Cdp non esclude di portarla in Borsa. Non solo: Burlando ha anche accennato a un altro dossier a lui caro, il futuro di un’altra società pubblica, Ansaldo Breda. Non vogliamo dilungarci troppo. Ma si citano questi casi come esempio di quanto i veri interessi, e le vere, legittime, ambizioni hanno (anche) altri obiettivi.

Ma è consigliabile specificarli. Per questo abbiamo un po’ sbeffeggiato Matteo Renzi quando da un lato in pubblico diceva a Letta di stare sereno e dall’altro lato scriveva il Jobs Act, preparava il foglio Excel con il programma di governo e studiava di notte i curricula di vecchi e nuovi manager da nominare o sostituire ai vertici delle società statali che sono in scadenza. Per questo, con una magistrale analisi di Lodovico Festa, abbiamo cercato di registrare le scosse geopolitiche che stavano terremotando Palazzo Chigi e un po’ anche il Quirinale. Per questo abbiamo rimbrottato Renzi – da Formiche.net – le manfrine del segretario del Pd. Ora finalmente le manfrine, negate fino alla cecità dai renziani di stretta osservanza, sono state smascherate dallo stesso Renzi. Auguri.

(MATTEO RENZI VISTO CON L’ALBUM FOTOGRAFICO DI UMBERTO PIZZI)

Le vere ambizioni di Renzi

Enrico stai sereno, non voglio prendere il tuo posto. Matteo Renzi lo aveva detto, ribadito e giurato. Ma è la dimostrazione di quanto spesso le parole non corrispondono ai pensieri, visto quanto voluto e deciso dal segretario del Pd che ha fatto passare la sua linea a Largo del Nazareno. L'importante è sopravvivere, evidentemente, secondo i dirigenti del Pd. (LA…

Il paradosso della fiducia

Le dimissioni di Letta hanno aperto la strada a Matteo Renzi che –sorprese a parte- diventerà Premier. Magari la cosa sarà un bene per l’Italia, magari no. Questo lo vedremo solo con il tempo. Ma gli eventi che si sono susseguiti negli ultimi giorni in merito alla staffetta Letta-Renzi suggeriscono che esiste un paradosso nella politica italiana. Una politica che…

L'ambizione dell'ariete non basta

Il processo di watering down (“annacquamento”) in corso, che riguarda tutti gli ambiti da quello strettamente culturale e morale, fino a quello politico, ha in sé tuttavia degli elementi positivi che possono mettere in moto una reazione costruttiva. L’ariete ambisce a diventare leader - non sappiamo ancora se per via di staffetta o per via elettorale - ma l’esercizio delle (future?)…

Così Twitter giudica il siluramento renziano di Letta

Incredulità, ironia, sconforto. Così l’Italia di Twitter giudica la guerra fratricida andata in scena oggi alla Direzione Pd. La mossa di Renzi, le dimissioni di Letta, gli interrogativi sul nuovo governo guidato dal segretario Pd giudicati da dieci cinguettii scelti dalla redazione di Formiche.net. Pensa se una volta capo del governo Renzi si dimette da segretario del PD, e quindi…

Sempre meno, sempre più poveri. I lobbisti di Washington

Terzo anno consecutivo in discesa per i lobbisti di Washington. Calano in numero e in disponibilità finanziarie. Loro, quelli della celeberrima K-Street, osannati in televisione (un caso su tutti: House of Cards), al cinema, nei libri e, ovviamente, sui giornali, costretti a fare i conti con la crisi. Questa è la tabella degli ultimi cinque anni, per importi spesi e numero…

Un modesto consiglio ad Alfano

Una legge elettorale esiste. E’ quella che risulta dalla sentenza della Corte Costituzionale. Chiedo che il Ncd non appoggi il golpe di Matteo Renzi. Si sciolgano le Camere; si vada a votare con il proporzionale e si mandi in malora l’Italicum che è una pessima legge. Renzi e i suoi devono sbattere il sedere per terra.

Internet usato solo dal 54% degli italiani: la speranza è nei giovani

Secondo i dati Istat la connessione internet in Italia è sfruttata solo dal 54,8% della popolazione. Le giovani generazioni, però, invertono il trend. Sono tanti e in numero sempre crescente gli italiani che si informano riguardo ai servizi relativi alla connessione a Internet, che si interessano di hi tech e che ne seguono passo passo la sperimentazione. Apparentemente tutti questi…

"Smisurata ambizione"! Ma di che?

Scusate, qualcuno ha capito quale sia il progetto politico del PD? Qualcuno ha capito quale sia la "ambizione" di governare "smisuratamente" fino al 2018? Ma qualcuno ha capito che cosa pensa il Segeratrio-Sindaco aspirante Presidente del Consiglio? Ma qualcuno ha capito il senso dell'intervento attendista di Cuperlo, poi ignominiosamente smentito dal dire che voterà si? È vero che per ora…

Cosa deve leggere Renzi prima di presentare davvero il Jobs Act

Al momento in cui viene scritta questa nota non si sa ancora se nei prossimi giorni ci sarà un cambio di inquilino a Palazzo Chigi. Qualsiasi saranno gli esiti della direzione del Partito Democratico (Pd) e delle sue conseguenza parlamentari, nei prossimi giorni il segretario del Pd dovrà presentare il tanto atteso "Jobs Act". Un editoriale del Corriere della Sera…

Ecco il discorso da campagna elettorale di Renzi

Un discorso da campagna elettorale. Questo è ciò che è andato in scena oggi alla Direzione Pd secondo l’esperto di filosofia del linguaggio e di mass media Giovanni Laccetti.  “Matteo Renzi è ricorso a una serie di artifici di comunicazione come le tante citazioni o il microtargeting perché sapeva di parlare ai suoi elettori”. Pregi e difetti dello streaming o…

×

Iscriviti alla newsletter