Skip to main content

In circa tre ore di conferenza stampa a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, sono state poste una domanda sul Piano Mattei, una domanda sul rapporto con la Cina dopo il mancato rinnovato del memorandum d’intesa sulla Belt and Road Initiative (la cosiddetta Via della Seta) e una domanda sui due conflitti in corso, ovvero l’invasione russa dell’Ucraina e l’escalation tra Israele e Hamas. Ecco cos’ha detto.

PIANO MATTEI

“Quello che secondo me va fatto in Africa non è la carità, è costruire rapporti di cooperazione seri, strategici, da pari a pari e non predatori”, ha spiegato Meloni sostenendo la necessità di “difendere il diritto a non dover migrare prima del diritto a poter migrare, e questo si fa con gli investimenti e una strategia”. Il Piano Mattei, che la prossima settimana, con la ripresa dei lavori parlamentari dovrebbe essere approvato in maniera definitiva, “costruisce questa idea: il mio obiettivo è che diventi un modello anche per altri Paesi europei e occidentali, perché possano aggregarsi”, ha aggiunto. Il lavoro sull’Africa, che comprende anche il Piano Mattei, “sarà un lavoro al centro del G7” a presidenza italiana iniziato lunedì, ha dichiarato ancora. Dicendosi “particolarmente preoccupata dell’impatto dell’intelligenza artificiale su vari livelli, in particolare sul mercato del lavoro”, ha ribadito che anche questo dossier al centro dell’agenda del G7. “Organizzeremo un focus preciso sull’intelligenza artificiale al G7, ma prima sto lavorando a una iniziativa specifica sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro”, ha spiegato.

IL RAPPORTO CON LA CINA

Meloni ha definito la decisione di non rinnovare il memorandum d’intesa sulla Belt and Road Initiative come una scelta di “coerenza su quel che penso”, presa anche alla luce “sulla base dei risultati arrivati”. A tal proposito ha citato il fatto che la bilancia commerciale non si è riequilibrata, anzi è diventata sempre più sfavorevole all’Italia, che la reciprocità non c’è, come affermato dalla Commissione europea, e che gli investimenti cinesi promessi non sono arrivati. Ora Italia e Cina si sono ripromesse di puntare sul partenariato strategico globale, lanciato nel 2004 dall’allora presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e dall’allora primo ministro cinese Wen Jiabao. “Intendo rilanciare le relazioni commerciali con la Cina e intendo onorare l’impegno di recarmi a Pechino, era rispondere all’invito del presidente Xi [Jinping], quanto prima”, ha spiegato Meloni. “Dobbiamo rilanciare i rapporti con la Cina e anche favorire investimenti cinesi che possono essere interessanti”, ha aggiunto senza specificare i settori interessati.

I CONFLITTI

Meloni ha ribadito l’impegno a sostenere militarmente l’Ucraina definendo gli sforzi per “mantenere l’equilibrio tra le forze in campo” come “l’unica possibilità” di arrivare a un tavolo di trattative. Senza l’invio di armi a Kyiv come suggerito da alcuni (e qui Meloni è sembrata tirare in causa Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle) avremmo avuto “una guerra più vicina a casa nostra”, ha aggiunto. Parlando del conflitto in Medio Oriente, Meloni ha rivolto “un nuovo appello a Israele a preservare l’incolumità della popolazione civile”. Durante la conferenza stampa ha definito “fondamentale” il dialogo con i Paesi arabi in questo momento e ha rivendicato di essere stata l’unica leader dei Paesi del G7 ad aver partecipato alla conferenza del Cairo. “Abbiamo lavorato dall’inizio per evitare un’escalation di questo conflitto che io ritengo potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. Abbiamo mantenuto una posizione molto equilibrata, condannando gli attacchi terroristici di Hamas, sostenendo il diritto di Israele a esistere a difendersi e occupandoci della popolazione civile con una serie di iniziative umanitarie che condividiamo con i Paesi arabi”, ha proseguito, ricordando la presenza nell’area della nave Vulcano sulla quale “lavorano anche medici qatarini”.

Piano Mattei, Cina, Ucraina e Israele. Cos’ha detto Meloni

Servono rapporti “da pari a pari e non predatori” con l’Africa, che sarà al centro del G7 italiano. L’uscita dalla Via della Seta? Scelta di “coerenza” presa sulla base dei risultati del memorandum. Senza le armi a Kyiv, avremmo avuto “una guerra più vicina a casa nostra”. Appello a Israele a preservare l’incolumità dei civili

La danza del de-risking. Seul sempre più centrale nel distacco da Pechino

Semiconduttori e batterie sono pilastri dell’economia nazionale, ma anche le direttrici di una collaborazione sempre più stretta con i partner occidentali, evidenziata con chiarezza dall’aumento di investimenti diretti dall’estero. L’intento comune è contrastare il gigante cinese con supply chain (indo-pacifiche) alternative

Dallo stop al Mes un'occasione (per cambiarlo). La conferenza di Giorgia Meloni

Dopo due rinvii causa salute, il premier affronta la stampa italiana e straniera. Il no alla ratifica può essere una grande opportunità per ripensare uno strumento ormai obsoleto come il Mes. La prossima manovra proseguirà nel solco di quella appena approvata e non ci saranno aumenti delle tasse. Nell’agenda del G7 a guida italiana priorità a IA e Piano Mattei

Non solo Gaza. Così Blinken si prepara alla visita in Turchia e Grecia

Ad Ankara premono sugli F-16 promessi da Biden ma su cui il Congresso è diviso. Ad Atene (che ha già richiesto 20 F-35) la stabilità nell’Egeo. Nel mezzo la postura di Iran, Libano e Russia che guardano a Erdogan

Cosa scrivono le autorità Usa sui rischi di IA e fake news in vista del voto

Con l’intelligenza artificiale gli attacchi saranno più facili, veloci ed economici, scrivono alcuni esperti tra cui Jen Easterly, direttrice della Cisa. La risposta passa anche dai cittadini

Verso la nazionalizzazione dell’IA? Sforzi e sfide dei Paesi nel mondo

Il potenziale dell’intelligenza artificiale ha pesanti implicazioni per l’interesse nazionale, e sono almeno sei i Paesi (all’infuori di Stati Uniti e Cina) che già investono massicciamente per creare modelli autoctoni. Ma non è detto che i loro sforzi verranno ripagati. Ecco perché rincorrere Washington sarà sempre più difficile

Batterie, tutte le sfide di Usa e Ue per sganciarsi dalla Cina

La corsa alle batterie elettriche da parte di Stati Uniti ed Unione Europea è anche uno sforzo per ridurre la dipendenza da Pechino. Due approcci diversi, due obiettivi simili, tra protezionismo e innovazione. Intanto le industrie cinesi espandono la loro presenza nei mercati limitrofi…

Ambulanti e balneari, perché la concorrenza conviene all’Italia (e anche a Meloni)

Sarebbe davvero controproducente una prova di forza con l’Unione europea su ambulanti e balneari. Il mercato dev’essere funzionale ai consumatori, non ai produttori. Il commento di Giuseppe De Tomaso

Attacco a Kerman. Chi vuol fare esplodere l’Iran?

Di Lorenzo Piccioli e Emanuele Rossi

Il più grande attacco terroristico della storia dell’Iran, nel giorno dell’anniversario della morte di Soleimani, davanti alla tomba del generale. Chi ha ferito la Repubblica islamica nell’intimo dell’orgoglio e del ricordo? Sono credibili le ipotesi sui baluci di Jaish al Adl?

Viva la Rai (pubblica). La tv di Stato vista da Mazza

La lunga storia della Rai, raccontata da Mauro Mazza, già direttore del Tg2, con l’auspicio di “arrivare a una Tv pubblica più coraggiosa nell’offerta culturale, che restituisca la complessità del pensiero e della società moderna. Una proposta che valorizzi tutti i modelli culturali”

 

×

Iscriviti alla newsletter