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la situazione politica sarda, in vista delle elezioni che si terranno il 16 febbraio, si rende sempre più simile a quella continentale, specialmente per quanto riguarda le due principali coalizioni.
centrodestra e centrosinistra, così intrise di partiti italiani al loro interno possiedono un caleidoscopio di liste che si richiamano alla sovranità dell’isola e all’indipendenza della stessa: dai movimenti per la zona franca alle liste sovraniste, dai partiti più recenti a quelli storici dell’autodeterminazione dell’isola.
più nello specifico sto parlando della situazione della coalizione di centrosinistra che annovera iRS tra i suoi alleati.
il partito indipendentista di gavino sale ha, dunque, iniziato un cammino di dialogo con i partiti italiani, e non con uno qualsiasi, bensì con uno dei maggiori azionisti del governo delle larghe intese quale il Pd: iRS (indipendentzia – Repubrica de Sardigna), dunque, sarà alleato col centrosinistra alle prossime elezioni regionali della sardegna.
i malumori, comunque, all’interno della formazione indipendentista non sono pochi: sui social network si sono sfogati elettori e militanti dando ampio spazio ai propri risentimenti nei confronti della scelta del leader indipendentista.
un commento in particolare, ad un post della pagina ufficiale di iRS, mi ha fatto ripensare alla campagna elettorale delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio scorso.
il post, di circa una settimana fa, era chiaro nel suo messaggio: rimandava ad una foto di un’azione simbolica compiuta dal partito con l’albero verde arborense, rimandava alla presenza di iRS all’interno del campo delle forze indipendentiste. dunque, al suo mostrare i muscoli nei confronti dell’italia.
diversi utenti, comunque, hanno commentato la foto, uno in particolare scriveva che il partito di sale si fosse venduto ai partiti italiani, mentre un altro rispondeva che in realtà “chi andrà a votare iRS voterà iRS e non il Pd”; un altro ancora, invece, scriveva che “se tutti votassero  iRS, all’interno della coalizione del centrosinistra” le cose potrebbero andare diversamente nel futuro consiglio regionale.
il punto è, come al solito, lo spostamento dell’asse di una coalizione organizzata: tutto questo rimanda, facilmente, alla mente la gestione di questo stesso identico scenario ma dalla parte di “sinistra ecologia libertà”.
“spostare a sinistra l’asse della coalizione” era l’espressione più in voga nei network vicini al centrosinistra e al partito del governatore pugliese. 
il partito di vendola, prima delle elezioni politiche, si trovava stretto fra una morsa: arrivavano critiche e polemiche da destra e da sinistra per aver aderito ad italia bene comune; al suo interno il partito pareva polemizzare ma, mestamente, mandava giù il boccone amaro per ritornare in parlamento.
quello che sarà interessante notare è come il partito di gavino sale ne uscirà da questa situazione una volta usciti i risultati delle votazioni per il consiglio regionale della sardegna: da un lato Sel non è riuscita a capitalizzare, se così si può dire, il suo essere entrata in parlamento e dall’altro non ha avuto un riscontro pratico dall’esservi entrata.
come ne uscirà iRS dalla situazione in cui si trova?
le somiglianze diventano, nei fatti, sempre più continentali.

Somiglianze continentali

la situazione politica sarda, in vista delle elezioni che si terranno il 16 febbraio, si rende sempre più simile a quella continentale, specialmente per quanto riguarda le due principali coalizioni. centrodestra e centrosinistra, così intrise di partiti italiani,  al loro interno possiedono un caleidoscopio di liste che si richiamano alla sovranità dell’isola e all’indipendenza della stessa: dai movimenti per la zona franca…

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