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Difesa Ue, conventio ad escludendum per l'Italia? L'accusa di Gambino (Ecr)

Intervista all’europarlamentare di Ecr/FdI, vicepresidente della Commissione Difesa: “Il testo votato dal Parlamento europeo presenta una serie di vincoli che sembrano cuciti su misura per rafforzare le grandi industrie di Francia e Germania, escludendo o marginalizzando Paesi come l’Italia”, spiega. E sui rapporti con Stati Uniti e Regno Unito, in ambito Nato e industriale, aggiunge: “Sono parte integrante del nostro sistema di sicurezza”

All’Aia, l’Italia porterà il 2% come prova di lealtà atlantica. Parla Minardo

Il raggiungimento della soglia del 2% del Pil per la spesa militare è un segnale di affidabilità verso la Nato. A dirlo Nino Minardo, presidente della Commissione Difesa della Camera, che però avverte: ogni ulteriore aumento dovrà essere sostenibile, condiviso in sede parlamentare e inserito in un disegno strategico che valorizzi anche il ruolo dell’Italia sul fronte Sud dell’Alleanza

Cinque Paesi, una visione. Il vertice dell’E5 rilancia la difesa europea e il dialogo transatlantico

Il formato E5, che riunisce i ministri della Difesa di Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito, si è ritrovato a Roma per rafforzare la cooperazione in ambito di sicurezza e difesa. Al centro del confronto: il sostegno all’Ucraina, l’aumento della spese militari e la costruzione di un pilastro europeo capace di rilanciare la partnership transatlantica

Quali policies per la difesa del futuro? Ecco le mosse dell'Ue

Dopo il primo passo dettato dal lancio del RearmEu, tocca ora snellire le procedure e, più in generale, mettere nelle migliori condizioni possibili tutti i soggetti che dovranno materialmente far camminare il progetto. Sullo sfondo due elementi con cui confrontarsi in maniera sinergica: Nato e Usa

L’Italia raggiunge l’obiettivo Nato sulla spesa militare, ma ora si guarda al 5%

L’Italia raggiunge il 2% del Pil nella spesa per la difesa, in linea con l’impegno preso nel 2014 al vertice Nato in Galles. Una soglia dal forte valore simbolico, che il governo Meloni rivendica come un passo strategico verso la credibilità atlantica. Ma il traguardo rischia già di trasformarsi in nuovo punto di partenza

Una flotta di droni? La marina di Mosca si crea le sue unità unmanned

Con cinque reggimenti unmanned in arrivo e una formazione rinnovata per i cadetti, la Russia risponde al successo tattico ucraino con una ristrutturazione profonda della sua marina. L’obiettivo è integrare droni aerei, navali e terrestri per operazioni congiunte di sorveglianza, attacco e guerra elettronica

Difesa europea, a Roma si riuniscono i big five d’Europa per fare il punto su Ucraina e industria

Si apre a Roma la due giorni di riunione dei ministri della Difesa del formato E5. Sul tavolo di Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito, il sostegno all’Ucraina e lo sviluppo di capacità industriali comuni. Nel frattempo, il commissario Ue Kubilius ribadisce che serve un salto di qualità strategico e chiede una presa di posizione definitiva da parte dell’Italia

L’incertezza non porti all’inazione. L’allarme di Cavo Dragone dal Comitato militare Nato

 

La Nato è coesa, in trasformazione, e consapevole che la sicurezza collettiva non è più solo una formula diplomatica, ma una necessità strategica da concretizzare. È il quadro che emerge dalla riunione del Comitato militare dell’Alleanza Atlantica, dove i capi di Stato maggiore della Difesa dei 32 Paesi membri hanno discusso deterrenza, sostegno all’Ucraina e innovazione, in vista del prossimo vertice di L’Aia. A guidare i lavori, l’ammiraglio Cavo Dragone, che ha ribadito l’urgenza di agire uniti di fronte a minacce chiare e presenti

L’accordo Washington-Riad sulla Difesa vale molto più di 142 miliardi. Ecco perché

Il maxi-accordo siglato da Trump a Riad rafforza l’asse tra Stati Uniti e Arabia Saudita, con implicazioni che superano la dimensione economica. Al centro, interoperabilità, coproduzione e ambizioni industriali legate alla Vision 2030. In uno scenario regionale in trasformazione, l’intesa rilancia il protagonismo saudita e ricalibra gli equilibri tra Washington, Pechino e Tel Aviv

Ecco perché in Europa tutti puntano gli occhi su Iveco Defence Vehicles

Leonardo e Rheinmetall hanno ufficializzato un’offerta non vincolante per acquistare Iveco Defence Vehicles, la divisione militare del gruppo controllato da Exor. Ma sul dossier gravita un’incognita decisiva: il Golden Power italiano, strumento che potrebbe favorire — o bloccare — l’operazione. Intanto, la corsa si fa affollata e tra i pretendenti spunta anche la spagnola Indra. La partita per uno dei più importanti asset europei per la difesa è aperta

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