Skip to main content

La priorità? Fermare l'indebitamento

Come nei peggiori film dell’orrore, riappaiono ciclicamente i sostenitori della patrimoniale, incuranti dei guasti che questo tipo di imposizione ha provocato nel passato, della vetustà di quest’idea inadeguata ad una moderna economia, e soprattutto incapaci di comprendere che il rimedio che essi propongono – ricalcando teoremi superati della sinistra “barricadera” – è peggiore del male.In questi ultimi giorni, si sono…

La differenza tra il debito buono e cattivo

Visto che il nostro non è il Paese del fare ma quello del dibattere, ci troviamo nuovamente a discutere di alcune proposte che auspicano la riduzione del debito pubblico tramite un’imposta patrimoniale di qualche tipo. Continuiamo così, facciamoci del male, direbbe Nanni Moretti. Continuiamo, aggiungo io, a gettare fumogeni nelle nebbie della politica economica italiana. Perché dunque a mio avviso…

Se 'lo Stato è il problema'

L’Italia è stretta da un debito pubblico a 13 cifre che equivale a circa 31mila euro per ogni italiano e aumenta di 1.685 euro ogni secondo. Esso è il risultato di una “cultura della spesa” che impera nel nostro Paese. Sull’Italia di oggi, gravano un eccesso di norme e un eccesso di debito. L’una cosa e l’altra però non possono…

Il metodo polacco

Ridurre il debito. Facile a dirsi, difficile a farsi. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfang Schauble, forte di una crescita eccezionale rispetto alla media continentale, propone di “fissare un tetto al debito nella carta costituzionale” e spinge i partner europei ad intraprendere la via del risanamento. La “via tedesca”, per la verità, è una “via polacca” nel senso che la…

Per un nuovo fisco

L’esigenza di procedere alla rimodulazione del carico impositivo attraverso un suo spostamento dalle imposte sui redditi all’Iva è stata da tempo riconosciuta anche dal governo. Come già rilevavo l’anno scorso, l’Italia mostra un’incidenza delle imposte dirette sul Pil superiore al 35%, rispetto a una media dell’area euro del 32,5%, mentre l’incidenza delle imposte indirette è pari al 34,6%, contro una…

Nella giusta direzione, a piccoli passi

Da qualche tempo è ripreso, vigoroso, il dibattito sulle prospettive della finanza pubblica italiana. Si sentono avanzare le consuete proposte scolastiche per uscire dalla crisi: fare inflazione, fare sviluppo e così aumentare il Pil, aumentare le tasse. Nessuna di queste soluzioni mi convince mentre probabilmente una combinazione delle stesse finirà per essere inevitabile. L’inflazione è sicuramente la soluzione più facile:…

Tasse e giustizia sociale, esplorare nuove soluzioni

È di tutta evidenza come la crisi abbia determinato in Europa un grave indebolimento delle finanze pubbliche. Nel 2010 l’ammontare dei debiti pubblici nell’Ue si è avvicinato alla ricchezza prodotta dagli Stati stessi (l’indebitamento lordo pubblico ha raggiunto, a livello aggregato, l’85% del Pil nell’area dell’euro, l’80% in tutta l’Unione). Per i prossimi anni è richiesta ai governi nazionali un’intensificazione…

Senza effetti collaterali

Contenuto inedito   Oggi stiamo assistendo, almeno nei Paesi più industrializzati, ma paradossalmente anche in Paesi emergenti come la Cina, a un cambiamento nella struttura demografica senza precedenti nella storia. Ovviamente la sanità e la medicina, quali parti integranti e fondamentali della società, si stanno ridisegnando per cercare di rispondere efficacemente a questa sfida. Il paziente anziano rappresenta infatti un…

Un volano tra Golfo, Mediterraneo ed Europa

La finanza islamica è regolarmente basata sui principi fondamentali della Shari’a islamica, ma non ha alcun limite etnico e non è di esclusivo indirizzo verso la comunità islamica. Al contrario, la finanza islamica, basata distintamente sull’osservanza dei principi della Shari’a, è aperta a tutte le etnie, per clienti, azionisti, amministratori, dirigenti e dipendenti. I principi fondamentali dell’industria bancaria islamica risalgono…

Fondi e sukuk, l'ora dell'Italia

Seppur “fisiologicamente” strumento meno incline ad essere utilizzato a fini speculativi, la finanza islamica non può essere considerata la migliore in assoluto, ma la sua valenza è strettamente connessa al tipo di utilizzo relativo. Proprio a questo riguardo, ancora oggi, ci si chiede se la finanza islamica sia stata meno duramente intaccata dalla crisi del credit crunch perché “intrinsecamente” migliore…

×

Iscriviti alla newsletter