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Legge di bilancio giallorossa, le pagelle di Lettera 150

Di Fabrizio Antolini

Ci sono aspetti strutturali che la legge di bilancio avrebbe dovuto se non risolvere, almeno iniziare ad affrontare. La logica degli interventi appare invece frammentata e non lascia intravedere alcuna armonica visione sociale di presente e di futuro. Il dibattito aperto su Lettera 150 nella riflessione di  Fabrizio Antolini, Professore associato di Statistica Economica all’Università di Teramo

Il Recovery Plan può funzionare. Becchetti spiega perché

L’economista e saggista: dall’ambiente all’Irpef, il documento messo a punto da Palazzo Chigi è un ottimo punto di partenza e scioglie alcuni nodi, a cominciare dalla governance. Chi lo critica sbaglia, sarebbe molto meglio risparmiare il fiato e attuare il piano. Che con qualche limatura può essere ancora meglio

Fate presto. L'ultimatum delle imprese a Ursula

Le Confindustrie di Italia, Spagna, Francia, Germania e Polonia scrivono all’Europa affinché superi lo stallo e trovi al più presto la quadra sul bilancio comunitario, senza il quale non è possibile bloccare il Recovery Fund

Così l’Opec scommette sul vaccino. L’analisi di Falasca (Egic)

Il recente vertice Opec Plus ha prodotto un pareggio ma si confermano le difficoltà di un equilibrio di medio-lungo periodo. E cresce il malcontento emiratino. L’analisi di Piercamillo Falasca (Euro-Gulf Information Centre)

Io e i soldi miei. Il cashback visto da Giacalone

Al netto del folklore c’è la sostanza del cashback. Ovvero della restituzione di una parte dei soldi spesi mediante carte e altri sistemi digitali. Ci sono delle buone ragioni, ma spiananti la via dell’inferno. Ecco quali

Digitale, ferrovie, porti. Le infrastrutture (finalmente) strategiche con il Recovery Plan

Nel prossimo decennio gli investimenti in infrastrutture conosceranno nel mondo un dinamismo senza precedenti. Sarà dunque fondamentale anche in Europa e in Italia ricominciare a investire, senza che Roma vanifichi quanto di buono indicato e detto da Bruxelles. Il commento di Stefano Cianciotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Infrastrutture di Confassociazioni  

Mes, chi è a favore e chi contro la riforma. L'analisi di Pennisi

A gennaio il Parlamento italiano dovrà esprimersi sulla revisione dell’accordo intergovernativo sul Mes firmato nel 2012. E quella sarà, forse, la vera resa dei conti

Neppure l’emergenza fa da collante a Palazzo Chigi (sic!). Scrive Polillo

Il virus dovrebbe costringere a più miti consigli sia Palazzo Chigi che le altre stanze del potere. Invece la mescolanza tra improbabili posizioni politiche e pulsioni di potere è tale da rendere indecifrabile un dibattito interno, che genera sconcerto negli stessi alleati. Spiegare tutto questo non è facile. Può forse aiutare il confronto con la gestione del Piano Marshall

Il Mes, la riforma e le giravolte politiche. Il commento di Cedrone e Triulzi

Di Carmelo Cedrone e Umberto Triulzi

Sarebbe stato meglio evitare una interminabile e pericolosa controversia tra chi è “a favore” o “contro” il Mes, con il rischio, nel caso di una bocciatura in Parlamento (il 9 dicembre prossimo) della riforma approvata dall’Eurogruppo, di vedere l’Italia isolata e in piena instabilità politica. Ecco perché secondo Carmelo Cedrone, coordinatore Laboratorio Europa/Eurispes e Umberto Triulzi, professore di Economia Internazionale alla Facoltà di Scienze politiche della Sapienza

Digitale, infrastrutture e (tanto) green. Ecco il Recovery Plan del governo

Quasi 196 miliardi di gittata per il piano d’azione per il Recovery Fund messo a punto dal governo. Oltre 70 miliardi solo per la transizione energetica e un triumvirato al vertice della cabina di regia. Spinta alla banda larga in fibra e ai pagamenti elettronici. E spunta la riforma dell’Irpef per il ceto medio

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