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Terremoto in Cile. Sapelli spiega verità e ipocrisie dietro le sommosse

È iniziata la narrazione estetizzante, tecnologizzante e generazionalizzante della catena di conflitti sociali e politici scatenatisi nell'ultimo biennio in tutto il mondo. Dagli agricoltori olandesi, tedeschi e francesi, dai penultimi francesi suburbani, piccoli imprenditori, artigiani, manifestanti settimanalmente tra violenze e riattualizzazioni di pratiche da jacquerie medievali, invocanti rois taumaturgiques; dai libanesi post comunitari, sciiti, sunniti, drusi, maroniti precipitati nella lotta…

In Turingia vincono gli estremi. Il colpo di Linke e AfD alla Grosse Koalition

Bipolarismo teutonico che mette a rischio la Grosse Koalition (GroKo). In Turingia primo partito è la sinistra di Linke tallonata dalla destra dell'AfD, che tocca il risultato record del 23,4%: crollano Cdu e socialisti, rispettivamente al 21,8 (perdendo undici punti) e all'8,2%. Ecco perché anche in Germania, dove il centro non è più maggioranza, l'elettore premia una o l'altra parte.…

Serraj potrebbe ricevere l’aiuto turco. I dubbi a Tripoli

Il governo di Tripoli starebbe valutando la possibilità di strutturare un’alleanza più istituzionalizzata con la Turchia, attraverso cui difendersi dall’aggressione lanciata da Khalifa Haftar. Siamo davanti al settimo mese di stallo militare. Non va avanti il piano con cui il miliziano ribelle dell’Est intende conquistare il Paese, rovesciare il Governo di accordo nazionale (Gna) sponsorizzato dall’Onu, e diventare il nuovo rais. Non va…

Così Erdogan ha messo in fuga 50 spose (russe) dell'Isis

Scomparse nel nulla. Lasciate andare dai curdi che non potevano più badare a loro e poi finite chissà dove. Fra la polvere delle campagne del nord della Siria, nel silenzio generale. È questa la sorte di almeno 50 donne di nazionalità russa, spose di terroristi dell’Isis, che nei giorni dell’incursione turca nel nord del Paese sono scappate, finite chissà dove.…

Cina e Russia? Non troppo. Così il governo si riposiziona (a Occidente)

Un tassello dopo l'altro il mosaico inizia a prendere forma. La politica estera è stata uno dei grandi interrogativi che ha accompagnato la nascita del governo rossogiallo. In meno di due mesi è diventata un potente collante della nuova maggioranza. Di fronte ai dossier diplomatici più delicati il governo Conte 2 sta dimostrando una postura più composta e coerente di…

Il populismo attrae, ma non offre risposte. Parola dell'economista Rajan

Di Matteo Vegetti

Ex capo economista del Fondo monetario internazionale, già governatore della Banca centrale indiana, nella sua ultima fatica editoriale, “Il terzo pilastro” (Bocconi Editore) Raghuram Rajan racconta ascesa, successo e caduta di sessant’anni di capitalismo. E la crisi di un senso di comunità che né l’Europa, né il mondo anglosassone sembrano riuscire ad arrestare. Esiste una lettura psicologica in base a cui…

Perché fra Turchia e Usa è ancora crisi

Gli Stati Uniti hanno aiutato la Turchia a ottenere quello che Ankara chiedeva da tempo, ossia la creazione di una buffer zone in territorio nord siriano in funzione anti curda da cui la Turchia possa dirigere meglio la sua influenza sulla regione. Il presidente Donald Trump spera così di ricondurre l’ex alleato storico, ora al quanto bizzoso, a più miti…

Chi è Azari Jahromi, il Macron d’Iran raccontato da Foreign Policy

È l’unico ministro iraniano nato dopo il 1979 (l’anno cruciale per il Paese, quello della rivoluzione khomeinista), un lungo ritratto su Foreign Policy lo descrive come il Macron d’Iran, un pragmatico a Teheran, potenziale candidato per le prossime presidenziali del 2021: Mohammad Javad Azari Jahromi. Il trentasettenne ministro delle Telecomunicazioni è uno che dice di essere attivo su Twitter per dimostrare…

In Medio Oriente sono tutti contro tutti ma alleati di Putin. Quanto durerà?

Ci sono almeno quattro ragioni principali che possono aver quanto meno contribuito a far maturare la scelta, all’interno della Casa Bianca, del tramonto dell’interventismo umanitario e dell’operazione “Primavera di Pace”. La prima è che il ritiro dal Rojava non solo si trova in linea di continuità con la promessa trumpiana dell’America first, da rispettare sempre più rigorosamente nell’anno che precede…

Dal Libano al Cile. Geopolitica delle rivolte secondo Mario Giro

L’intervento televisivo di Nasrallah, il leader degli Hezbollah sciiti libanesi (il partito di Dio), non ha calmato la piazza libanese. Senza guida, il movimento prosegue pur non sapendo bene dove andare. Si chiedono le dimissioni del governo Hariri ma poi? La paventata tassa su WhatsApp è stata ritirata ma ciò non acquieta i libanesi che si mescolano per strada tra…

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