Nell’ultima seduta plenaria della Knesset (parlamento israeliano) è stata approvata la discussa legge sullo Stato nazione. Degli 11 commi della legge, il comma 4 e il comma 7 hanno sollevato un dibattito interno e causato le critiche di Bruxelles. La legge dichiara che Israele, patria storica del popolo ebraico, è lo Stato in cui gli ebrei esclusivamente esercitano il diritto…
Esteri
La Libia nella Via della Seta cinese? Quale il possibile impatto per l’Italia
Il rappresentante del Consiglio presidenziale libico, Mohamed Sayala, è volato a Pechino nei giorni scorsi dove, alla presenza del suo omologo cinese Wang Yi, ha firmato un memorandum d'intesa con il quale la Libia aderirà all'iniziativa Belt and Road, ossia la Nuova Via della Seta (anche Obor, acronimo di "One Belt, One Road" con cui il mondo anglosassone semplifica l'immenso progetto geopolitico studiato…
Il potere della Cina è soft? Non poco. E in Italia cresce
La Cina cresce, e l'Italia non resta a guardare. Turismo e nuove tecnologie i settori da tenere presenti per chi, dall'Italia, intende investire nel Sol Levante e a dirlo è il rapporto annuale della Fondazione Italia Cina, "Gli scenari e le prospettive per le imprese", presentato oggi alla Farnesina a cui hanno preso parte il segretario generale del ministero degli…
La Turchia mette fine allo stato di emergenza. Per finta
La Turchia fa finta di levare lo stato di Emergenza che è stato in vigore in questi due primi anni dopo il golpe fallito del luglio 2016. Ma, di fatto, a meno di un mese dalla vittoria nell’election day dello scorso 24 giugno, il presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan si sta trasformando nel padrone assoluto del Paese, ruolo che…
La rivolta degli iracheni. Teheran perde la presa?
Dal 2003, l’Iraq è progressivamente diventato una roccaforte iraniana. Il premier Nouri al-Maliki, rappresentante della popolazione sciita discriminata da Saddam Hussein, ha aiutato Teheran a consolidare l’influenza su Baghdad. Con la scusa della lotta all’organizzazione “Stato Islamico”, la presenza militare iraniana in Iraq si è fatta più massiccia, con truppe delle Brigate al-Qods, guidate da Qasem Soleimani, (in foto), e…
In Libia il petrolio non trova pace. Caos negli impianti dopo il rapimento di due ingegneri
La spinosa questione del petrolio libico si aggiunge di un nuovo capitolo. La Compagnia petrolifera libica (Noc) ha oggi nuovamente dichiarato la causa di forza maggiore sulle esportazioni di petrolio dal porto di al Zawiya, nella costa occidentale del Paese. Una notizia che arriva dopo che, nelle ultime settimane, in diversi stabilimenti della Mezzaluna la produzione si era fermata a…
Dagli Usa sostegno a Taiwan mentre l’Europa si schiera con la Cina...
Il ministro degli Affari continentali di Taiwan, Chen Ming-tong, ha iniziato lunedì il suo tour di nove giorni a Washington: un viaggio dichiaratamente incentrato nel cercare di ricevere supporto dagli americani. Previsti incontri con alcuni funzionari governativi e un keynote speech al think tank conservatore Heritage Foundation, dove le conclusioni sono state affidate al congressista repubblicano Ted Yoho e soprattutto a Randall Schriver (nominato a dicembre…
Perché la crescita del jihadismo in Africa riguarda l'Italia più di quanto si pensi
La guerra al terrorismo internazionale potrebbe avere nell’immediato futuro uno scenario ampio e difficile: l’Africa tra Sahara e Sahel. La sconfitta militare dell’Isis in Siria e in Iraq non ha solo causato movimenti incontrollati di foreign fighter verso altri teatri come l’Afghanistan e verso i Paesi di provenienza, ma sta facendo spostare il baricentro verso aree africane tradizionalmente instabili e…
Da Washington Emilio Carelli ci racconta Trump e il vertice di Helsinki
“Male, molto male. Qui tutti sono delusi dal summit di Helsinki”. La voce di Emilio Carelli tradisce un po’ di preoccupazione. È a Washington Dc, dove ha partecipato a un dibattito dell’Atlantic Council, uno dei più influenti think thank d’oltreoceano, fra due pezzi da 90 della politica statunitense: il senatore repubblicano Marco Rubio, noto alle cronache per aver provato (e…
L’esperienza di Putin contro l’Art of Deal di Trump
Il presidente americano Donald Trump ha una particolare inclinazione verso i leader dal pugno duro, verso gli autocrati: è possibile che sia una forma di ammirazione oppure un modo per distinguersi (laddove gli altri trovano e provano repulsione e chiusure, lui si vanta di riuscire a tirar fuori aperture e accordi, d'altronde "The Art of Deal" è il titolo del suo libro più famoso…