Domenica, durante un'intervista televisiva, il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva detto di essere riuscito a convincere l'omologo alleato americano, Donald Trump, a mantenere un contingente in Siria per "lungo tempo". Dopo poche ora Trump lo ha smentito, e il francese è stato costretto a tornare sulla sua dichiarazione dicendo comunque lui non ha "mai affermato" che Stati Uniti e Francia avrebbero mantenuto…
Esteri
L'assurda vicenda del "semi-clandestino" Somaliland e la cronica disunione africana
Confesso che - malgrado la mia dimestichezza con buona parte del continente "nero" - del piccolo Somaliland, regione settentrionale della Somalia schiacciata tra Gibuti e l'Etiopia e affacciata sullo strategico golfo di Aden, sapevo poco o nulla. Finché non mi sono imbattuto in una notizia che mi ha fortemente incuriosito: la pesante condanna - tre anni di carcere - inflitta…
Montenegro, ancora Djukanovic. Più vicino l'ingresso in Nato e Ue
Ancora Milo. In Montenegro elezioni presidenziali vinte al primo turno da Milo Djukanovic, leader del Partito democratico dei socialisti (Dps) al governo e per sei volte a capo dell'esecutivo. Un risultato che avvicina il Paese balcanico all'ingresso nella Nato e nell'Ue, anche se permangono le ombre relative alla corruzione e al malfunzionamento della giustizia in un Paese dove si è…
Il rebus Siria e l’incertezza dell’Italia. Parla il direttore Maurizio Molinari
Mentre la squadra internazionale di esperti dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) avvia le indagini sul campo per accertare le responsabilità dei crimini di Douma, all’Onu rimane alta la tensione per l’attacco aereo su Damasco coordinato da Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Un’operazione mirata, quasi chirurgica, che però apre un nuovo fronte in Medio Oriente coalizzando i…
Trump congela le sanzioni. Ma il conflitto siriano si sposta alle Nazioni Unite
Il presidente americano Donald Trump ha congelato per il momento l’ordine con cui alzare nuove sanzioni contro la Russia. Le solite fonti dei giornali americani dicono che Trump vuole rallentare un po’ con Mosca e — come ha ricordato anche la sua portavoce — sebbene per nuove mosse siano in studio, difficile che sceglierà nuovi provvedimenti duri senza che i russi…
Dopo i raid in Siria ora va in scena l'info-war russa. Non meno pericolosa
Secondo il Pentagono, la risposta russa al raid congiunto di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, sarà l’intensificarsi delle attività di disinformazione con una campagna specifica. Già avviata, c’è da aggiungere, manipolando i risultati dell'attacco per controllare le percezioni del pubblico. Sabato, Dana White, la portavoce del Pentagono, ha detto in conferenza stampa che gli analisti del Cyber Command hanno registrato…
L’Arabia Saudita è più forte e fa prova di leadership al summit della Lega Araba
Si è tenuto in un clima di tensione dovuto allo strike anglo-franco-americano di sabato in Siria il summit della Lega Araba di ieri in Arabia Saudita. All’incontro erano presenti tutti i leader dei 22 paesi della Lega, dal Nord Africa al Medio Oriente, con l’eccezione del presidente siriano Bashar al-Assad, che è oggetto di profonde divisioni tra i membri della…
La Ue rafforzi la relazione con il Consiglio di Cooperazione del Golfo
Non ci sarà alcun conflitto diretto tra Stati Uniti e Russia in Siria. Ne è sicuro Ashraf Kishk, direttore del Centro di Studi Strategici, Internazionali ed Energetici di Manara, Bahrain, intervenuto al Centro Studi Americani in occasione del convegno “Sicurezza e difesa in Medio Oriente”. Tra accuse, minacce e bombardamenti che stanno caratterizzando i giorni complicati che stiamo vivendo, Kishk…
Leggere la Siria (e la Libia) con il grandangolo. L’analisi di Bertolini
Ancora è presto per un bilancio della raffica di missili lanciata contro Damasco ed Homs da Usa, Gran Bretagna e Francia; ma se c’è un obiettivo che tale Battle Damage Assessment pare confermare è la sostanziale tenuta, per ora (ripeto, per ora), della convenzione informale che dai tempi della Guerra Fredda impegnava i due principali competitor a non venire alle…
Il fattore Iran, il ruolo di Israele e Mosca in mezzo. Ecco lo scenario dopo lo strike
Intorno alla mezzanotte di sabato 14 aprile, lo stesso giorno del raid misurato con cui Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno colpito tre siti riconducibili al programma di armi chimiche della Siria, sono iniziate a circolare notizie su esplosioni improvvise in alcune basi siriane (a sud di Aleppo, nell'area di Deir Ezzor e a Quneitra). Non ci sono conferme…