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Siria e Medio Oriente, un nuovo ordine dopo Assad. Il punto di Vicenzino

Di Marco Vicenzino

La caduta del regime di Assad in Siria e i recenti eventi geopolitici hanno creato un vuoto di potere nel Medio Oriente, offrendo un’opportunità unica per una riconfigurazione regionale. La stabilità del Paese, al cuore della regione, è fondamentale e richiede una guida da parte degli attori locali. La transizione politica, il coinvolgimento di potenze come Arabia Saudita e Turchia, e il ruolo di attori esterni come l’Ucraina e la Cina sono elementi chiave

Lo Spirito di Shanghai. La Sco cinese tra narrazione e interessi strategici (anti Occidente)

Per la Cina la Shanghai Cooperation Organization promuove una visione creativa che sostiene la fiducia reciproca, il beneficio reciproco, l’uguaglianza, la consultazione, il rispetto per la diversità delle civiltà e la ricerca dello sviluppo comune. Ma Pechino vede l’organizzazione anche come una leva contro l’Occidente

Tajani in Siria e Libano, così l'Italia sostiene la ricostruzione

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in visita a Damasco e poi a Beirut annuncia il sostegno dell’Italia al processo di transizione in Siria mentre a Beirut incontra Aoun per offrire sostegno alla stabilizzazione del Paese

Siria, Ucraina, Libano. Tutti i fronti di crisi nell'incontro tra Meloni e Kallas

A Palazzo Chigi visita dell’alto rappresentante della politica estera dell’unione, un’occasione per fare il punto sui principali dossier di politica estera, comprese le guerre in corso, con la progettualità legata alle iniziative della nuova commissione europea

Italia-Turchia, intesa geopolitica in vista del vertice intergovernativo

Il contatto telefonico tra Meloni ed Erdogan conferma le buone relazioni e le intenzioni attuative sugli scacchieri più complessi, come Siria e Libia. Si pone inoltre il tema della mediazione sul tavolo ucraino che vede Ankara mai doma, assieme alle parole di Trump su Erdogan. La proiezione globale mescolata al Piano Mattei ha necessità di un feeling con Ankara

Un alto emissario cinese all'inauguration day di Trump. Cosa significa

L’iniziativa cinese non è soltanto un segnale di distensione, ma una mossa calcolata per adattarsi a una presidenza che opera su una base transazionale, offrendo imprevedibilità ma anche opportunità

L'attacco al palazzo presidenziale in Ciad riporta i riflettori sull'instabilità del Sahel

Un assalto armato al palazzo presidenziale è stato sventato dalle forze di sicurezza a poche ore dalla visita del ministro degli Esteri cinese. Il governo minimizza l’accaduto, ma permangono le preoccupazioni sulla stabilità regionale

Un presidente per l’oggi, ma in Libano serve costruire il domani. Scrive Cristiano

La preminenza della questione militare sulle altre è evidente, ma ci sono anche altre questioni, di cui non si può non parlare. Il sistema politico libanese va riformato, e questo non può farlo una troika globale. Lo devono fare i libanesi. L’analisi di Riccardo Cristiano

Chi controlla l’Artico controlla il futuro. Cangini legge Trump sulla Groenlandia

Si spiega così, in chiave anticinese, l’uscita di Donald Trump sul Groenlandia. L’obiettivo, dunque, è aprire una nuova rotta commerciale che dimezzerebbe i tempi di percorrenza tra Asia ed Europa. Una rotta alternativa a quelle tradizionali, come quella che passa dal Mar Rosso, soggette al controllo della marina militare statunitense. Il corsivo di Cangini

Il triangolo Roma-Teheran-Washington spiegato dall’amb. Castellaneta

La presidente del Consiglio ha imposto la sua visione politica giocando abilmente sui tempi. La nostra diplomazia ha sicuramente avuto un’interazione maggiore con le autorità iraniane mentre alla nostra intelligence è spettato l’aspetto logistico e organizzativo – aspetti non banali in queste vicende – a conferma che quando vuole l’Italia riesce a fare sistema. Il commento dell’ambasciatore Giovanni Castellaneta, già consigliere diplomatico a Palazzo Chigi e ambasciatore negli Stati Uniti

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