Pubblichiamo l’intervento di Yulia Svyrydenko, Primo vice Primo ministro e ministro dell’Economia dell’Ucraina ospitata nel numero di luglio della Rivista Formiche. “Nonostante le sfide l’Ucraina non si limita a ricostruire ciò che è andato perduto, ma getta le basi per una trasformazione, rafforzando le istituzioni, accelerando le riforme e creando un’economia resiliente e moderna in linea con i valori europei. La conferenza di Roma punta a raggiungere risultati tangibili con nuovi accordi, investimenti e migliorando il coordinamento tra i soggetti coinvolti. Il Paese ha una strategia chiara, un’agenda riformatrice dinamica e una forte determinazione al successo”
Esteri
Guerra ibrida, perché il dialogo Eu-Nordafrica sull’immigrazione ha echi globali
Lo scacchiere internazionale si presenta, oggi, come una competizione di influenza globale che mette in crisi il tradizionale multilateralismo. E che intreccia capacità economiche, politiche e militari in nuovi modelli di influenza attraverso conflitti per procura, attività di promozione di modelli di governo alternativi alle democrazie liberali occidentali e strumentalizzazione delle migrazioni
Cosa succede (fuori e dentro la Turchia) dopo il disarmo del Pkk
Energia, difesa e geopolitica sono connessi nelle priorità di Ankara come dimostrano le frizioni in Libia, il caso migranti e le rivendicazioni sul gas. Non va dimenticato che la macro area del Mediterraneo centrale e orientale si trova in una fase decisiva del suo sviluppo energetico, grazie da un lato alla presenza di vari giacimenti/nuove interconnessioni e dall’altro all’incrocio geopolitico con i destini dei Paesi che vi si affacciano come Italia, Grecia, Cipro, Egitto, Siria, Libano, Israele, Giordania, oltre alla stessa Turchia
Il futuro dell'Ucraina si disegna a Roma. Le prospettive dell'amb. Melnyk
Ucraina non è solo guerra ma anche una storia di resilienza, dignità e partenariato. Ospitando la conferenza, l’Italia non solo dimostra solidarietà ma assume un nuovo ruolo, quello di moderatore delle partnership, architetto di soluzioni comuni e mediatore tra istituzioni, imprese e società. Roma diventa il luogo in cui l’Ucraina parla non di ciò che ha perso, ma di ciò che è pronta a costruire. E questa costruzione è aperta a chi vede in essa un futuro non solo per il Paese, ma per tutta l’Europa. L’analisi di Yaroslav Melnyk, ambasciatore straordinario e plenipotenziario d’Ucraina in Italia
L’Ue non piace a Bengasi? Perché la Cirenaica di Haftar ha bloccato Team Europe
La missione del Team Europe a Bengasi, guidata dal commissario UE Brunner e da tre ministri dell’Interno, è stata bloccata e dichiarata “persona non grata” dal governo dell’Est libico. L’episodio riflette tensioni geopolitiche crescenti, con un ruolo attivo della Russia nella regione
Componenti cinesi per droni russi. Dove porta la pista di Khabarovsk
Nonostante le sanzioni, l’industria russa dei droni prospera grazie al supporto tecnologico cinese. Il caso di Aero-Hit dimostra come Mosca stia integrando tecnologia dual-use per rafforzare la sua offensiva contro Kyiv
IndoMed, così i laser cinesi disturbano la missione Aspides
Un aereo da ricognizione operato dalle forze armate tedesche della missione europea Aspides è stato colpito da un laser proveniente da una nave cinese nel Mar Rosso, sollevando tensioni diplomatiche. L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di interferenze e instabilità causata dagli Houthi lungo una rotta strategica
Mar Rosso, torna la minaccia Houthi. Ma il messaggio è per Trump e Netanyahu?
Un nuovo attacco Houthi nel Mar Rosso rompe la fragile tregua con gli Stati Uniti e lancia un messaggio geopolitico a Trump e Netanyahu. Il gesto rischia di riaccendere l’instabilità regionale, mettendo in discussione i negoziati su Gaza e sull’Iran
Asset russi da usare per l'Ucraina? Vantaggi, svantaggi e rischi secondo Giumelli
Il dibattito sull’utilizzo delle risorse congelate è diviso in due fazioni. Da un lato ci sono coloro che sostengono che le ricadute politiche, giuridiche ed economiche della confisca siano maggiori dei benefici che se ne potrebbero trarre. Dall’altro quelli che ritengono corretta la confisca perché la ricostruzione dell’Ucraina dovrebbe gravare soprattutto sulle casse dello Stato che l’ha invasa. Esiste, forse, una terza via, con le risorse congelate come garanzia per prestiti a favore della ricostruzione. L’analisi di Francesco Giumelli, professore di Relazioni internazionali presso l’Università di Groningen
La decisione di Trump sull'Ucraina conferma la perdita di fiducia verso Putin
Il presidente Trump ha confermato che Washington tornerà a inviare armi a Kyiv, pur senza specificare le quantità o i sistemi coinvolti. La mossa segue un confronto telefonico con Zelensky e arriva dopo un colloquio infruttuoso con Putin, che ha lasciato il leader americano “deluso”