Quanto più continua la guerra, tanto più il logoramento interno del regime è destinato a proseguire. L’Occidente dovrebbe intensificare i propri sforzi diplomatici per convincere Putin a fare un “bagno” di realismo. Il commento di Giovanni Castellaneta, già consigliere diplomatico a Palazzo Chigi e ambasciatore negli Stati Uniti
Esteri
Grecia, il bis di Mitsotakis e il ruolo tra Atlantico e Medio Oriente
Ecco lo scenario in cui si svolgono oggi le seconde elezioni politiche in Grecia, dopo che al primo turno un mese fa il premier uscente Kyriakos Mitsotakis aveva sì staccato di 20 punti Alexis Tsipras, vincendo, ma con l’impossibilità di una maggioranza in grado di governare
Le conseguenze della rivolta Wagner per Putin, Prigozhin, Ucraina, Cina e Africa
Secondo gli esperti dell’Atlantic Council, oggi il leader russo è più debole di ieri, Kyiv può approfittarne mentre Pechino rimarrà a guardare
In Europa serve più politica industriale? La riflessione di Braghini
È in corso l’inasprirsi della competizione tra le grandi potenze, delle grandi trasformazioni e delle nuove minacce. Con una certa isteresi e preoccupazione, l’Ue corre ai ripari per adeguare politiche e strumenti alle nuove realtà geopolitiche, come accade quando è spinta da fattori esterni; è il caso oggi degli effetti del conflitto in Ucraina e della concorrenza sleale cinese. La riflessione dell’analista di politiche europee e di Difesa, Fabrizio Braghini
La ribellione di Prigozhin ha ferito a morte Putin. L’analisi di Rohac
La ribellione impunita di Prigozhin dimostra tutte le vulnerabilità e le debolezze interne della Russia e del sistema di potere creato da Putin. Per Rohac, senior fellow dell’America Enterprise Institute, è una ferita mortale al presidente russo
I fatti in Russia non avrebbero sorpreso Machiavelli. Bozzo spiega perché
Quandanche non agiscano per sete di denaro, i mercenari non sono affidabili perché prima o dopo si lasceranno carezzare dall’ambizione politica, si legge nel Principe. L’analisi di Luciano Bozzo, professore di Relazioni internazionali e studi strategici presso l’Università degli Studi di Firenze
Progozhin ferma le truppe alle porte di Mosca
Prigozhin ha annunciato che le sue truppe si ritireranno da Mosca e torneranno ai posti di combattimento. La decisone sarebbe avvenuta attraverso una mediazione condotta dall’autarca bielorusso, Alexander Lukashenko
Russia. La Cina glissa, la Turchia ci prova (con la mediazione), l’Iran amichevole
La Cina racconta la situazione in Russia attraverso la narrazione governativa. Pechino non si sbilancia, non ha interesse a farlo né dal punto di vista del rapporto con Mosca, né secondo gli interessi interni (stando al principio della non interferenza). Ma manda segnali chiari contro l’alterazione dello status quo
Fatti, conseguenze geopolitiche, strategiche e tattiche della controffensiva ucraina
Non si possono fare ancora previsioni attendibili sull’esito della controffensiva ucraina. Sicuramente il caos e la perdita di prestigio subiti da Putin e dal Cremlino a seguito della rivolta del Gruppo Wagner, la favoriranno non solo politicamente, ma anche militarmente… L’analisi del generale Carlo Jean
Quale contesto dietro alla ribellione di Prigozhin? Il commento del prof. Savino
Secondo l’accademico italiano, la ribellione portata avanti da Prigozhin è solo l’ultimo tassello di un più ampio processo di crisi interno alla Federazione Russa. Con delle conseguenze difficili da prevedere, sia sul lato della guerra in Ucraina che su quello del futuro di Mosca