La Nato lancia un’ambiziosa agenda verso il 2030, articolata secondo tre direttive principali: contenimento della Russia, attenzione alla Cina e mantenimento della superiorità tecnologica. Ma non mancano le difficoltà, tra penuria di risorse, fragilità interna e obiettivi diversificati. Per Europa Atlantica, l’analisi di Niccolò Petrelli, docente di Studi strategici all’Università Roma Tre
Europa Atlantica
Escalation o distensione? Natalizia legge i rapporti tra Stati Uniti e Russia
Gli Stati Uniti non considerano la Russia la principale fonte dell’instabilità dell’ordine internazionale, ruolo ormai attribuito alla Cina, e di conseguenza sono pronti ad assumere nei confronti di Mosca una postura pragmatica, equilibrando rigidità e aperture. La riflessione di Gabriele Natalizia, coordinatore del Centro Studi Geopolitica.info
Dall'Atlantico all'Indo-Pacifico. Dove si sposta la competizione globale
Nonostante alcuni Stati europei della Nato siano stati tradizionalmente restii a distogliere lo sguardo dall’Europa, il vertice del 14 giugno ha registrato la nascita di convergenza transatlantica per quanto riguarda l’Indo-Pacifico. Il punto di Lorenzo Termine, analista del Centro Studi Geopolitica.info
America is back. Così Biden ha rilanciato le relazioni transatlantiche
La Nato è uscita dal vertice di Bruxelles guardando all’orizzonte temporale del 2030, consapevole del suo ruolo e della portata epocale delle sfide che l’attendono. In questo senso, il rapporto tra Stati Uniti ed Europa sarà sempre più decisivo negli anni a venire. Andrea Manciulli ed Enrico Casini, presidente e direttore di Europa Atlantica, analizzano i risultati del viaggio europeo di Joe Biden
Più collaborazione tra Nato e Unione europea. L'analisi di Marrone (Iai)
La cooperazione Nato-Ue porterebbe grandi benefici per tutti, in generale gli alleati dell’Occidente politico-culturale ma non solo. Tuttavia restano dei forti ostacoli alla cooperazione tra Alleanza e Unione, soprattutto per le diverse agende dei Paesi del Vecchio Continente. L’analisi di Alessandro Marrone, responsabile del programma Difesa dell’Istituto affari internazionali
Crisi climatica e conflitti in Africa. La riflessione di Franceschini
In Africa, gli effetti potenzialmente devastanti della crisi climatica si inseriscono in uno scenario già caratterizzato da instabilità e conflitto, creando un pericoloso circolo vizioso. Quale ruolo per la Nato e l’Europa? Risponde Beniamino Franceschini, vicepresidente de Il Caffè Geopolitico responsabile del desk Africa
Da Washington a Bruxelles, la svolta ecologica di Biden secondo Savini
Con un deciso cambio di rotta, l’amministrazione Usa a guida Biden ha trasformato la lotta alla crisi climatica in una delle principali agende del governo a stelle e strisce, rilanciando al contempo la posizione di Washington nella comunità internazionale verso la sostenibilità ecologica. Il punto di Alessandro Savini del Centro Studi Geopolitica.info
Clima, instabilità e sicurezza. L’effetto farfalla spiegato da Franza (Iai)
L’avvento della pandemia ci ha ricordato quanto interconnesso e vulnerabile sia il sistema globale. Lo stesso vale per gli impatti della crisi globale che, secondo le dinamiche del cosiddetto “effetto farfalla”, rischiano di ramificarsi da un’area all’altra del Pianeta, con profondi impatti sulla sicurezza. La riflessione di Luca Franza, responsabile del programma Energia, clima e risorse dell’Istituto affari internazionali
Le relazioni transatlantiche si tingono di green
John Kerry a Roma, il vertice Nato, il G20 e poi la Cop26. Ecco il valore del “clima” nelle relazioni transatlantiche, un tema su cui l’Alleanza può fungere da volano. L’analisi di Andrea Manciulli ed Enrico Casini, rispettivamente presidente e direttore di Europa Atlantica
Meno ghiaccio e più commercio. L'Artico al centro del confronto globale
Il riscaldamento globale sta avendo un impatto particolarmente significativo ai poli del pianeta, aprendo nuove rotte e possibilità commerciali. Nel futuro, la regione del Polo Nord, prima relativamente marginale nel contesto geopolitico globale, potrebbe diventare un’area cruciale della competizione internazionale. L’analisi di Andrea Bonelli