Vicina ideologicamente al presidente eletto e personalmente al suo alleato Musk, la presidente del Consiglio è stata fortemente al fianco di Kyiv in questi due anni. Ma se la posizione di Roma dovesse cambiare, allora “sarebbe impossibile per l’Unione europea trovare una linea condivisa”, commenta il fondatore di Eurasia Group
intervista
Con Trump vincono i sovranisti, ma la sua elezione va rispettata. Parla Ricci
La vittoria di Donald Trump è stata ampia e va rispettata democraticamente, ma l’America sarà più chiusa. E vorrà ancora di più un’Ue debole e frammentata, ed è per questo che sarà fondamentale un coordinamento stretto tra Socialisti, Verdi e Liberali per tenere la barra sull’europeismo e sugli elementi fondamentali del programma. Conversazione con l’eurodeputato del Pd, Matteo Ricci
L'Europa faccia fronte comune con Trump sulla Cina. Parla Joseph Nye
Il politologo americano sottolinea il carattere di imprevedibilità della nuova presidenza Trump, soprattutto per quel che riguarda la politica estera. E fornisce dei suggerimenti all’Europa
Con Trump alla Casa Bianca il confronto non sarà facile, ma la coesione transatlantica resterà. Parla Talò
La vittoria di Trump alle elezioni Usa delinea per l’Europa un compito chiaro: fare i compiti a casa, consolidando il proprio ruolo e preparandosi a una interlocuzione non facile con il nuovo inquilino della Casa Bianca. Tra la difesa transatlantica, le spese militari e la competizione con la Cina, gli europei devono prepararsi ad assumere un ruolo più deciso. L’intervista all’ambasciatore Francesco M. Talò
Questo sarà il mandato della riconciliazione. Clementi legge la vittoria di Trump
Oltre a una vittoria netta, Trump incassa un risultato importantissimo: l’allineamento repubblicano di Camera e Senato. La maggioranza in quest’ultimo, in particolare, gli sarà utile per procedere a tutte le nomine. Dal primo discorso, emerge la volontà del neo presidente di riconciliare il Paese, pur caratterizzando la sua politica in senso conservatore. Gli Usa non si chiuderanno ai mercati e per l’Ue sarà dirimente il tema della difesa comune. Conversazione con il docente di Diritto pubblico comparato, Francesco Clementi
Non solo 2%. Tutti i temi dell’incontro Meloni-Rutte spiegati dall’amb. Minuto-Rizzo
L’Italia è un partner importante della Nato, e può presentarsi non solo con il diritto di parola, ma anche con la voglia di influire sulle decisioni. L’ambasciatore Alessandro Minuto-Rizzo, già vice segretario generale della Nato, analizza l’incontro tra il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte, e la premier Giorgia Meloni
A Roma si costruisce il Pilastro europeo della Nato. Luciolli legge l’incontro tra Meloni e Rutte
L’incontro a Roma tra il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte, e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, offre all’Italia nuove opportunità per consolidare le sue priorità nella sicurezza del Mediterraneo. L’analisi di Fabrizio W. Luciolli, presidente del Comitato atlantico italiano
Rutte-Meloni. Il ruolo dell'Italia dopo il conflitto in Ucraina secondo Cangelosi
“Il rapporto fra Meloni e Rutte è buono e credo che la posizione che il premier ha preso sui dossier principali sia molto netta e decisamente pro Ucraina, però l’Italia, assieme ad altri Paesi, dovrebbe pensare al dopo, cioè a come mettere fine a questo conflitto”. Conversazione con l’ambasciatore Rocco Cangelosi, già rappresentante permanente per l’Italia a Bruxelles e consigliere diplomatico del presidente Giorgio Napolitano
Terzo Mandato, Curreri spiega perché per De Luca la battaglia è persa
Domani il Consiglio regionale campano si esprimerà sulla legge regionale che aprirebbe la strada al terzo mandato per il governatore uscente, Vincenzo De Luca. Nonostante il niet della segretaria nazionale sulla sua corsa, lui tira dritto. Ma il problema, se riuscisse a passare questa norma, sarebbe anche di carattere giuridico: la sua presenza alla competizione elettorale rischierebbe di inficiare l’elezione stessa. Conservazione con il costituzionalista Salvatore Curreri
La Space economy globale corre. E l’Europa? Le riflessioni di Spagnulo
Gli attori privati statunitensi come SpaceX e Blue Origin dominano il mercato della New Space Economy. Invece in Europa si avverte un ritardo strutturale. Il Vecchio continente si trova a dover ancora colmare un divario crescente con potenze come Stati Uniti e Cina, con il rischio di dipendere da altri per progetti di esplorazione spaziale e sicurezza orbitale. L’intervista a Marcello Spagnulo, ingegnere ed esperto aerospaziale