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Perché la maggioranza italiana non è realizzabile in Europa. Parla Reho

Il prossimo Parlamento europeo sarà molto frastagliato e la maggioranza molto meno organica rispetto a quella attuale. Un eventuale avvicinamento tra Ecr e Id potrebbe compromettere i rapporti tra la famiglia politica conservatrice e quella popolare. Non è proponibile la maggioranza che c’è in Italia a Bruxelles perché il Ppe non lavora con forze anti-sistema. Escludere i socialisti? Improbabile. Conversazione con Federico Ottavio Reho, coordinatore della ricerca del Wilfried Martens Centre for European Studies di Bruxelles

L’Australia apprezza il sostegno dell’Italia per la libertà dell’Indo Pacifico. Parla Turton

In una intervista a margine di un evento organizzato da Formiche con l’ambasciata d’Australia a Roma, la vice-marshal Turton (che cura i rapporti della Difesa australiana con Nato e Ue) spiega la percezione che i Paesi dell’Indo Pacifico hanno delle attività italiane nella regione

Non si combatte l'evasione con il redditometro. La sinistra? Incoerente. Parla Stagnaro

L’esecutivo non ha valutato l’impatto mediatico del ritorno del redditometro, ma è la presa di coscienza che i conti pubblici, soprattutto per via del Superbonus, sono allo sfascio. Il sistema, pur non essendo il male assoluto, rischia di pescare a strascico senza incidere realmente sull’evasione. La sinistra che attacca il governo è incoerente. Colloquio con il direttore delle ricerche dell’Istituto Bruno Leoni, Carlo Stagnaro

Destra e conservatori, asse difficile. E i contraccolpi peseranno (anche) a sinistra. L'analisi di Segatori

Il Rassemblement National di Le Pen e Bardella rompe con i tedeschi di AfD, la Lega plaude e cerca un riposizionamento. Non è automatico però che si costruisca l’asse con i conservatori, né tanto meno con il Partito popolare. Le spinte contrapposte tra elezioni europee (proporzionali) e quelle amministrative (che favoriscono le coalizioni) peseranno internamente dopo il voto. In particolare sul centrosinistra di Schlein. Colloquio con il politologo Segatori

All'Italia il commissario Ue alla difesa. La nuova Europa secondo Carducci (FdI)

Intervista al candidato di FdI alle europee, secondo cui all’Italia spetterà un commissario di primo livello e perché non pensare al nuovo settore della Difesa. “La riconversione ecologica? Ci deve essere ma non ideologica, né deve massacrare dei settori industriali. L’Olanda ha bellissime spiagge ma non ha concessioni balneari: che senso ha che l’Europa deliberi su una materia che invece è specifica di ogni singolo Paese?”

Vi racconto l’esempio di Giovanni Falcone bussola della Magistratura. Parla Patronaggio

“Falcone day”: nell’intervista rilasciata a Gianfranco D’Anna il procuratore generale Luigi Patronaggio, allora giovane collega di Falcone e Borsellino, ricorda e contestualizza l’eredità e l’esempio del nemico numero uno della mafia

Liberali e Pse per arginare i sovranisti in Ue. Lo schema di Urbinati

La campagna elettorale che stanno conducendo Bonaccini e Schlein serve a restituire un’immagine di unità del partito, ripartendo dalla forza dei territori e in particolare in Emilia-Romagna. Il sistema proporzionale per le Europee rappresenta un argine contro la polarizzazione e non è detto che il Pse sia escluso dal prossimo esecutivo europeo. L’auspicio è che i liberali si alleino con il blocco socialista e che i sovranisti vengano isolati. In Italia? Non c’è alternativa al campo largo. Colloquio con Nadia Urbinati, politologa e docente alla Columbia University

La finanza non ha bisogno di rappresaglie. La zampata russa sulle banche letta da Sapelli

​Un errore pensare che usare gli asset russi per finanziare l’Ucraina possa mettere paura al Cremlino, si finirebbe con l’innescare solo altra rabbia. E poi una Russia a pezzi non conviene nemmeno all’Europa. La Cina? Non è poi così amica di Mosca. Intervista all’economista e storico Giulio Sapelli

Il voto Ue è la porta sulla seconda metà della legislatura. L'analisi di Orsina

“Quindici anni fa, è arrivata la rottura, una sorta di ribellione contro la politica centrista – ribellione che abbiamo chiamato populismo. Quello che sta accadendo adesso è che una parte di questa ribellione populista, in particolare quella che si colloca a destra, si sta consolidando e sta costruendo una nuova dialettica politica: sta riprendendo forma il conflitto politico con il vecchio establishment centrista da una parte, la destra populista dall’altra”. Conversazione con il politologo Giovanni Orsina

Iran, cosa non cambia con la morte di Raisi. Il punto con Alcaro e Pedde

Alcaro (Iai) e Pedde (Igs) spiegano cosa aspettarsi adesso, dopo la morte di Raisi. L’Iran sembra ossificato, la linea in politica estera e di difesa non muterà, almeno nel breve periodo. Si apre la questione della successione alla Guida suprema Khamenei, mentre le presidenziali potrebbero anche essere un momento per nuove proteste contro la leadership

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